Così affronto l’appuntamento con la risonanza magnetica di controllo

Nella foto: un’immagine dal reportage Under Pressure – Living with MS in Europe.

Oggi pubblichiamo un post di Maddalena che ci racconta in modo leggero e simpatico, come vive l’appuntamento con la risonanza magnetica di controllo e soprattutto come occupa i pensieri quando si trova dentro al tubo. 

Come molte persone concorderanno, il giorno della risonanza di controllo è un appuntamento abbastanza sgradevole. Personalmente, lo vivo come il momento in cui io e la sclerosi multipla siamo vis à vis e, per 45 minuti.

Se durante la vita quotidiana ci sono tanti modi per blandire questo contatto, per reinventarlo, quello è proprio il momento della resa dei conti. Inoltre, è un esame per testare la validità di quei farmaci che, per forza di cose, diventano parte integrante della nostra vita e da cui, spesso, ci separiamo col rammarico con cui lasciamo un compagno di viaggio.

I miei pensieri nel tubo

Negli anni sono riuscita a dare senso a quell’ora di Golgota, facendone un momento di riposo creativo. A tal fine, ho smesso di tenere gli occhi aperti: non sono claustrofobica, ma non c’è nulla da vedere. Punto. La mia vista (sono anche miope) cerco di usarla per cose più belle.

Con gli occhi chiusi  è facile immaginare di stare ovunque. Nei momenti in cui il macchinario mi soffia aria sul viso facendo un certo tipo di rumore, immagino di starmene distesa su una spiaggia con la brezza marina sul viso. Quando invece il rumore diventa più forte, mi visualizzo a ballare su quelle vibrazioni, mentre in altri momenti ancora cerco di ‘sentire’ ogni parte del mio corpo, utilizzando una tecnica meditativa yoga. Altra tecnica vincente per rilassarsi e tenere concentrata la mente su altro, è quella di cantarsi una canzone o di ricordare una poesia o una filastrocca , esercitando la memoria e rivedendo momenti e ricordi associati ad esse. Tutto ciò, ovviamente, se non sono molto stanca. In tal caso, cerco di riposare e basta, tentando di non addormentarmi per non fare movimenti incontrollati.

Mentirei, però, se dicessi che è una passeggiata. Per me resta un momento delicato, intenso, ma mi piace l’idea di riuscire a controllare l’ansia ed il malessere legati al tubo grazie ad un esercizio della mia mente.

Se è vero che un muro, anche se dipinto con uno stupendo paesaggio, resta sempre un’opera di mattoni senz’anima, è pur vero che per un attimo gli occhi che lo guardano possono zittire la mente che vede in esso solamente una brutta accozzaglia di fango e polvere. Allo stesso modo, è bello tappezzare di immagini e canzoni il tubo e farne quasi uno strumento ludico, nell’attesa che il progresso dell’ingegneria biomedica ce ne liberi!

Maddalena

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15 commenti

  1. Beata te , il mio calvario dura un ora e mezza… a volte anche due….. Sicuramente sarai una neo diagnosticata.. un saluto.

  2. Anche io, quando faccio la risone magnetica chiudo gli occhi e prego, co sí tempo scorre. Ciao Terenzio

  3. ……io di solito dormo, piango, rido, prego e canto (internamente..ma forte)……..quando mi liberano (a volte)….quasi, mi spiace

  4. Anche per me la Risonanza Magnetica, pur avendola fatta ormai molte volte, e’ un momento di ansia. Come Maddalena chiudo gli occhi e cerco di pensare a cose piacevoli della mia vita e il rumore fastidioso dopo un po’ diventa come una musica, tanto che quando si interrompe mi trova un po’ disorientata.
    Comunque la cosa che mi da’ piu’ noia in assoluto e’ quando mi iniettano il contrasto…allora mi sembra subito di sentirmi male e mi prende l’ansia, per altro ingiustificata, che se premo il campanello per richiamare l’attenzione nessuno mi possa sentire! Pero’ affronto tutto e vado avanti, anche perché mi ritengo fortunata, dato che la mia malattia ha avuto un decorso benigno.
    Un saluto a tutti

  5. Sono ormai 10 anni che la faccio e credetemi quella ora è mezzo non passa mai io conto Prego Penzo Ma perché non ti mettono un orologio così da vedere il tempo che passa? E un po di musica?

  6. Renzo Trevisiol Reply to Renzo

    Avevo timore di essere “originale” ma vedo che sono in buona compagnia, perché anch’io chiudo gli occhi e prego dicendo il rosario. Lo recito ogni giorno, ma quando c’è la risonanza invece quell’ una diventa due-tre-quattro… volte, rosario intero. Quasi quasi c’è da ringraziare perché trovo il tempo per pregare un po’ di più, e chiedo che il Signore mi faccia capire (intuire) che tutto quello che viviamo è capace di costruire il bene.

  7. Nel tubo, invece io ci vado con il mio gatto, anzi uno dei miei gatti, Emilio creatura dolcissima e tranquilla. E immagino che mi si accoccoli sulla pancia come fa quando siamo sul divano e riposiamo. Lui e’ uno dei pensieri che mi danno tranquillita’. Poi siccome di tranquillita’ ce ne’ ben poca, allora immagino di ascoltare musica tecno, avete presente e mi dico che sara’ mai, visto che sono mamma di due musicisti, li’dentro ho anche il tempo per le prove di coraggio e allora apro gli occhi ma la vista non e’ delle migliori……..e’ cosi che passa il tempo nel tubo. Saluti da Emilio

  8. Salve sono Adele convivo con la sclerosi da 22 anni e non so più quante risonanze abbia fatto posso dire che da quasi 18 anni mi sono avvicinata allo studio della Parola di Dio grazie al Cammino Neocatecumenale e quindi quando sono nel tubo mi canto i salmi le lettere apostolicHe tutto ciò che riguarda la Parola e trovo pace .voglia essere il mio un consiglio di serenità. Un abbraccio a tutti ❤

  9. Io fatta ieri 2 ore nel tubo… un po’ angosciantema sfrutto il momento per rilassare la mia mente da tutto e tutti.

  10. Io dormo, e trovo seccante quando mi svegliano con ‘Tutto bene?’ 😉

    Deiv

  11. Io immagino di essere ad un concerto degli Ac/Dc.. 😉 Ogni “suono” diventa parte di una musica ritmata. Poi ogni volta mi stupisco della fortuna che ha l’essere umano di poter essere altrove con il solo uso della mente e quindi me ne vado in giro.. Nonostante non ci si dimentichi della ragione per cui si sta facendo la RMN, sono ore che si possono dedicare a se stessi in qualche modo. In bocca al lupo a tutti

    • Ciao Federica, ascolta l’inizio della canzone “Welcome to the Machine” dei Pink Floyd. Sembrano gli stessi rumori che ascoltiamo durante la risonanza.
      Buona giornata.

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