Storie per un mondo libero dalla sclerosi multipla

Un ricordo indelebile…

Son passati la bellezza di 8 anni da quella indimenticabile e indelebile esperienza, ciò nonostante, tutte le volte che ne sento parlare i ricordi fanno capolino nella mia mente e nel mio animo e, danno vita ad una serie di emozioni e sensazioni, che mi fanno rivivere quei momenti passati lontano da casa. Momenti trascorsi in quella lontana terra chiamata: “Afghanistan”.

Ricordo ancora perfettamente, prima della mia partenza, il caloroso abbraccio accompagnato dalle mille raccomandazioni della mia famiglia. Il simpatico ed affettuoso saluto dei miei più cari amici.

Ricordo ancora il volto innocente dei bambini, sempre pronti a ritrovare quell’infanzia che gli è stata rubata dalle atroci crudeltà della guerra.

Ricordo ancora lo sguardo pieno di speranza e di volontà della gente, sempre pronta nel credere che qualcosa un giorno possa cambiare.

Ricordo ancora tutti i momenti di tensione, dove l’adrenalina arrivava alle stelle e il coraggio e la paura viaggiavano di pari passo all’unisono.

Ricordo ancora la profonda nostalgia e il tanto desiderato profumo di casa.

Ricordo ancora quell’incantevole cielo stellato che tutte le notti ammiravo e mi chiedevo se: anche dall’altra parte del mondo tutte le persone a me care, stesserò facendo la stessa cosa. Tutto questo mi serviva per sentirle ancor più vicine a me.

Ora voglio ricordare e onorare tutte quelle persone che: come me hanno vissuto la stessa esperienza e, che purtroppo per via della spietata ferocia umana, non hanno avuto la possibilità di poterla raccontare.

Il vostro sacrificio verrà ricordato e onorato in eterno.

Dedicato a:

Giovanni B. – Bruno V. – Michele S. – Manuel F. – Luca P. – Carlo L. – Giuseppe O. – Giorgio L. – Vincenzo C. – Lorenzo D. – Daniele P. – Giovanni P. – Alessandro C. – Arnaldo F. – Alessandro D. – Antonio F. – Roberto V. – Matteo M. – Giandomenico P. – Massimiliano R. – Davide R. – Rosario P. – Pietro Antonio C. – Massimiliano R. – Luigi P. – Francesco Saverio P. – Marco C. – Mauro G. – Pierdavide D. – Alessandro R. – Gianmarco M. – Francesco V. – Sebastiano V. – Marco P. – Matteo M. – Luca S. – Massimo R. – Cristiano C. – Gaetano T. – Roberto M. – David T.

“Io sono stato quello che gli altri non volevano essere

Io sono andato dove gli altri non volevano andare

Io ho portato a termine quello che gli altri non volevano fare

Io non ho preteso mai niente da quelli che non danno mai nulla

Ho pianto, ho sofferto e ho sperato…

ma più di tutto, io ho vissuto quei momenti

che gli altri dicono sia meglio dimenticare

Quando giungerà la mia ora agli altri potrò dire

che sono orgoglioso per tutto quello che sono stato:

un Soldato “

George L. Skipeck

4 risposte

  1. hai detto delle bellissime parole non dobbiamo mai dimenticare quello che fate ogni giorno per avere un mondo libero dalla guerra dalla violenza grazie davvero

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Ilaria

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Massimiliano

“Ma te lo faccio vedere ioooo come si faaa …!!!”

Si è vero, confesso: “Soffro di manie di protagonismo”…una malattia dalla quale difficilmente si riesce a guarire, anche se a dire il vero pian piano sto cercando di uscire fuori dal giro. Per questo motivo diversi anni fa, i miei amici decisero di soprannominarmi: “Lo Sborone”. Ve lo ricordate il famoso personaggio di Zelig Oriano Ferrari, il meccanico della Ferrari interpretato da Marco Della Noce, quando pronunciava la famosa frase: “Voleva fare lo sboroneee…!!! Ma te lo faccio vedere ioooo come si fa…!!!”. Quel te lo faccio vedere iooo come si fa, si concludeva sempre con una gaffe da parte del personaggio che pronunciava questa frase.

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