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[tube]http://www.youtube.com/watch?v=nZ4VZ0Ad2ao[/tube] Avete già preso impegni per l’1 e il 2 dicembre? Beh, se sì..cancellateli! 🙂 Il primo week end del mese prossimo, a Roma si terrà, ancora una volta, un

+SM = – LAVORO, questa sembra un equazione abbastanza comune. Io per primo l’ho vissuto e in seguito anche tanti altri giovani che ho conosciuto in questi anni sono andati

Quest’anno per il quarto Convegno Giovani Nazionale abbiamo pensato di invitare anche degli ospiti internazionali. Uno di questi è George Pepper, ragazzo con SM inglese di 30 anni che tre
3 risposte
Brava, posso portare la mia esperienza di appassionato di montagna e alpinista (mediocre). Ho quasi 30 anni di diagnosi (1989), nei primi due anni camminavo normalmente, successivamente sono comparsi i primi sintomi evidenti. Nonostante ciò ho fatto ascensioni di tutto rispetto sia a piedi che con gli sci da scialpinismo almeno fino a fine anni 90 (pur, lo riconosco, rischiando qualcosina ogni tanto); successivamente e molto gradualmente le forze diminuivano e i problemi di coordinazione in discesa aumentavano. Ma non ho mai smesso di andare in montagna. Ora, a quasi 30 anni dalla diagnosi riesco a fare i miei 3-400 metri di dislivello, anche di più se il terreno è agevole. Lo scialpinismo l’ho abbandonato da tempo perché troppo complicato da gestire. La montagna è stata la mia medicina, almeno altrettanto efficace che copolimeri o interferoni vari; almeno… io ne sono convinto. Continua così, senza forzare ma senza scoraggiarti se dovessi vedere che le energie non sono più quelle di un tempo: semplicemente… VAI.
Ciao Andrea… Hai detto bene, la montagna è anche per me la mia medicina. Tutto è più “leggero” in alta quota e nonostante le difficoltà, non gliela do vinta… guardo il sentiero che mi rimane da percorrere e vado avanti!
purtroppo non e cosi , malato da 16 anni camminavo scalavo anche io purtroppo la sm primariamente progressiva non mi ha dato scampo,