Storie per un mondo libero dalla sclerosi multipla

Nessun uomo è un’isola, nemmeno se fa il ricercatore 

La ricerca scientifica può apparire ai non addetti ai lavori qualcosa di totalmente disconnesso dal quotidiano e dalla vita reale. Ma quella del ricercatore è sempre di più una figura che si nutre di connessioni: con gli altri ricercatori, con i pazienti ma anche con l’intera società civile. Il modo in cui guardiamo alla ricerca è cambiato molto negli ultimi anni e il tema della divulgazione scientifica oggi è diventato centrale. Prendere parte a questo processo, alimentare lo scambio e la connessione tra ricerca e società civile, significa ampliarne il valore e dare forza al nostro percorso di conoscenza.   

Ivano Eberini, Ricercatore
“Giovani oltre la SM 2022”, Roma 19-20/11/2022

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Massimiliano

Come faccio a farti capire che..

Oggi sono molto stanco e non mi va. Le mie gambe non funzionano come devono, forse hanno bisogno di un po’ d’olio perché si sentono molto arrugginite. Il mio equilibrio è instabile e a dire il vero, sembro un elefante che vuol giocare a fare il funambolo. Le mie forze sono pari a quelle di braccio di ferro, naturalmente quando non mangia i suoi spinaci. Mi sento molto pesante, come quel peso che deve portare la piccola formica, che è ben 20 volte superiore a quello del suo corpo (peso circa 85 kg quindi ti lascio immaginare). I miei movimenti sono molto lenti, simili a quelli di un bradipo, che per compiere circa 40 metri ci mette un’intera giornata. La mia gamba sinistra ogni tanto decide di bloccarsi ed inciampo su me stesso; cado e mi rialzo con una certa indifferenza. Ma come ben sai non sono uno stuntman, riesco a farlo soltanto perché ormai ci sono abituato.

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