Storie per un mondo libero dalla sclerosi multipla

A tutti quelli che…hanno vissuto, condiviso e reso possibile SradichiaMoci!

…è giunta l’ora di dirvi GRAZIE!!!

Innanzitutto al Gruppo Giovani della sezione romana, che ci ha creduto fino in fondo, nonostante il tempo scorresse velocemente! Grazie ad ogni singolo componente del gruppo stesso perchè ognuno ha saputo dare tantissimo, non solo con i fatti ma anche con tanto impegno emotivo! Sono profondamente orgogliosa di ognuno di voi!!!

E un grazie grandissimo ai Radici nel Cemento che hanno condiviso da subito l’obiettivo! In particolare grazie a Rasta Blanco, l’artista, e Giorgio, l’uomo, per averci voluto incontrare in Sezione qualche settimana prima della serata…per noi è stato il gesto fondamentale che ci ha fatto capire che era con noi, non solo su quel palco!

 E senza poter scordare i FIYA PON BABYLON SOUND per il pre e post e per l’apporto organizzativo, di grafica e diffusione.

E poi grazie infinite allo staff che ha curato ogni dettaglio-anche logistico- dell’iniziativa: Emiliano, Valentina, Cinthia, Melina, Luigia, Francesca, Silvia C., la Protezione Civile RM 16 Sport Sicuro, Giulio, Dario e Gaetano…per la pazienza!

Il successo dell’iniziativa non lo valuto solo dai numeri…eppure voglio ringraziare le oltre 400 persone che hanno preso parte al concerto! Ma anche tutti coloro che pur non potendo esserci, hanno promosso l’evento su FB o nei loro blog personali, spargendo la voce!

E infine grazie al BLACK OUT Club di Roma per l’ospitalità e l’accessibilità totale del locale.

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Massimiliano

“Carpe Diem..Cogli l’Attimo..!!!”

Ti capisco perfettamente e conosco molto bene quello che stai o che hai provato. Devi sapere che ci sono passato anch’io. Anch’io ho vissuto sulla mia pelle in prima persona la tua stessa esperienza, la tua stessa paura, la tua rabbia, il tuo senso di smarrimento, il tuo senso di sconfitta ed in particolar modo il tuo stesso dolore. E’ vero non è facile accettare quello che ci è successo.

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John

Un muro alto 3 cm.

È questa l’altezza sufficiente (a volte basta meno) per creare una barriera architettonica, per costruire un recinto in cui segregare la disabilità, per creare una barriera relazionale,  un distacco sociale. Sembra

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