Le mille facce delle persone con sm che ho incontrato

Quante persone incontriamo nella nostra vita, ogni giorno?

Tutti nel bene e nel male ci lasciano qualcosa che poi è difficile dimenticare. Avendo la sclerosi multipla incontri le persone più disparate, a volte agli antipodi, realizzando sempre di più che una malattia in comune non ci fa essere uguali. Forse avendola  non mi fanno filtro i falsi moralismi del poverino malato che tante volte hanno le persone comuni e quindi se uno è un cretino lo è anche in carrozzina, punto.

Eh si, vi dico una grande verità: anche se abbiamo la sm non è che ci stiamo simpatici tutti come una grande famiglia, anzi trovi il meglio e il peggio ogni volta che ti incontri, anche semplicemente all’ospedale.

Esempi:

Persone con Sm che stanno bene, che quasi si arrabbiano se trascini una gamba o sei stanco. Tesori miei se correte sono contenta per voi, ma non rompetemi se io non posso farlo!

Persone con Sm non autonome per volontà, perchè con un sorriso o uno sguardo tenero ci sarà sempre qualcuno che li aiuterà.

Persone con Sm che ce l’hanno solo loro, tu non puoi capire!

Persone con Sm che ti impongono il loro modo di vivere ritenendolo il solo possibile.

Persone con Sm “padri pastori” con le loro lunghe omelie di amore, vita e bene.

Persone con Sm che si vergognano così tanto di loro stessi e della malattia da vomitarti tutto il peggio addosso (Ce ne sono troppi ancora!).

Persone con Sm che sono rimaste sempre figli, cioè anche a 80 anni non vogliono diventare autosufficienti nemmeno per mangiare o, peggio, per prepararsi la puntura e curarsi, per poi piombare nel panico quando rimarranno soli.

Chi più ne ha più ne metta e chissa quanti altri esempi ci sono, in fondo al mondo siamo milioni con sm!

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51 commenti

  1. conosco “Persone con Sm che ce l’hanno solo loro, tu non puoi capire!” . Io sono caregiver di mia madre ma questo purtroppo è il suo modo di rapportarsi a me e al mondo. E’ tremendamente difficile. Vorrei che in qualche misura comprendesse che la sm “ha colpito anche me” attraverso lei……..

    • Ciao Laura tante persone lo fanno come una forma di protezione nei confronti di chi le aiuta e scioccamente a volte si pensa che questo faccia vivere meglio chi ci sta intorno, credo tua madre comprenda benissimo che ha colpito anche te, ma forse è troppo pesante da accettare.

  2. Proprio un bel post Ila!

  3. Quando mi è stata diagnosticata pensavo ingenuamente che chi passa attravertso questa prova ne venga purgato per lasciare spazio al meglio…sbagliavo e col tempo ho capito che se uno è stronzo dopo la diagnosi è solo uno stronzo con la SM. Non siamo nè migliori nè peggiori di altri ma se permettiamo che questo uragano che ci capita diventi una leva per far si che la nostra vita sia vissuta al meglio possibile forse abbiamo dato una risposta e una possibilità a noi stessi e alle persone che ci vogliono bene. Grande Ila!

    • Manuela sai noi lo capiamo meglio, invece molto spesso gli stronzi o altri caratteri vengono ostentati facendo leva sul morale delle altre persone, questo a me personalmente da un fastidio immenso. Conosco persone in carrozzina che non sono mai pronte per l’orario stabilito, mai nessun volontario gli dice niente anzi assecondano tutto, credo che allora proprio noi sm quando è possibile dobbiamo “educare” gli altri e mandarli a quel paese se serve per “educare” anche gli altri, che uno in carrozzina non è un malato terminale.

    • Sono tutte cavolate siamo arrabbiati! Ed è giusto! basta con le parole bla bla in queste situazioni impariamo a guardare dentro forse se cambiamo noi gli altri non li vediamo così! E forse accettiamo la ns malattia ! Lottando meglio con serenitá e tolleranza verso gli altri! Un bacio

  4. Io penso che tutte quelle “Persone con SM che…” non siano altro che persone. Voglio dire, la SM probabilmente accentua alcuni atteggiamenti, ma alla fin fine così sono ora e così erano prima della diagnosi. Dubito insomma che la SM cambi il carattere delle persone, se non in misura di quanto si sia disposti ad accettare la malattia o meno.
    Ecco, secondo me la chiave nel comprendere alcuni atteggiamenti sta proprio in questo: accettiamo la nostra malattia o no?

    • Esatto!! Volevo far emergere proprio questo, la malattia è un segno particolare che abbiamo, ma ognuno poi è quello che è indipendentemente. Volevo sfatare il luogo comune che chi ha una malattia in comune è uguale, figurati con sm.

    • Marco Fina Reply to Marco

      Grande Daniele,
      Hai detto giusto la nostra malattia l’accettiamo o no? Siamo timorsi di mostrarci cossi’ come siamo agli altri perche’ siamo diversi? abbiamo timore di essere giudicati specialmente dai nostri parenti che a volte nemmeno frequenti se non per le feste comandate e che per il resto dell’anno oguno a far la propria vita? beh penso proprio che sta SM proprio perda della sua’ brutalita’ quando capisce che la persona che ha colpito e’ talmente piu’ forte nel suo animo che e che nulla lo scalfira’

  5. ciao a tutti,
    eccomi qua a far parte di questa grande famiglia(come leggo). solo giovedì ho avuto la diagnosi definitiva, una diagnosi che mi ha fatto crollare il mondo addosso però leggendovi mi rianimo e capisco che si può vivere anzi si deve vivere….. con questo nn vi nascondo che sono impaurita molto impaurita a settembre comincerò le terapie ma nn so di cosa si tratti è tutto nuovo per me tutto da capire tutto molto prematuro vi abbraccio

    • Ciao Sara, ti dico che anche dopo 12 anni di sm la paura ogni tanto c’è, è un emozione noirmale, pensa così, se una persona di solito nella vita ha il 60% di paure, noi ne abbiamo il 75%, e quel 15 in più ci atterra. Il nostro cervello e cuore non sono abituati a più emozioni. La sm la conoscerai col tempo, ascoltando il tuo corpo ( non troppo però!! non fare come quelli che al minimo dolore di testa impazziscono) sarà la tua compagna nel bene e nel male, ma come vedi si CAMPA (vive, scusa ogni tanto esce il mio toscanaccio :P) e si va avanti ognuno come può. Un abbraccione Sara e ricorda che noi siamo sempre qua!

    • Il consiglio che posso darti è di non prendere per buona la prima terapia che ti propongono: se ne hai la possibilità, senti il parere di più neurologi.

      A me, il neurologo che mi diagnosticò nel 2006 diede la ormai “classica” terapia interferonica che viene data seguendo una specie di “protocollo ministeriale”. Inutile dire che l’interferone è stato efficace per i suoi effetti collaterali ed assolutamente inutile come terapia. L’interferone beta è stato recentemente riconosciuto come inefficace (http://www.medicalnewstoday.com/articles/247933.php).

      Per il resto, cerca di superare le tue paure: si riesce a vivere col la SM anche se comporta sacrifici, rinunce e di convivere con un “tarlo” che in continuazione ti fa chiedere “ce la farò a farlo?”. Arriva dove puoi, e impara a conoscere il tuo corpo. Ma sopratutto, gestisci lo stress negativo razionalizzandolo e riconoscendo le situazioni che ti ci portano.

      • grazie daniele
        è verissimo devo conoscere di nuovo il mio corpo e riuscire a capire quando è ora di fermarmi….io che di fermarmi nn lo pensavo mai…. mi hanno sempre chiamata cavalla leonessa per il mio modo di essere e di fare ma a questo punto mi vien da dire anche i cavalli e le leonesse cadono…… grazie ancora per la cura ripeto nn so e nn ho idea e ne capisco veramente zero mi hanno detto che lo decideremo insieme maaaa

    • Ciao, mi hanno diagnosticato la sclerosi multipla nel 2006, e sono nato nel 1969, da allora mi sono curato con il massimo scrupolo, fidandomi delle indicazioni dei medici, e sono stato fortunato, ho avuto una sola ricaduta, sia pur accompagnata da alcune re infiammazioni di vecchie lesioni. Non ho rinunciato a nulla, o quasi, e posso dirti che per me è stato fino ad ora possibile fare una bella vita completa. Ho proseguito con successo nel lavoro, ho una vita sociale normale ho mantenuto hobbies e attività sportive, gioco a calcio due volte la settimana, sorprendendo tutti, medici compresi, e proprio ora io e la mia meravigliosa moglie stiamo coronando il nostro sogno di adottare due magnifici bimbi. Non posso assicurarti che tu possa avere una vita simile a quelli dei tuoi pari età, il decorso della nostra malattia è estremamente soggettivo e variabile, ma posso dirti con certezza che non è impossibile, io ci sto riuscendo. Curati con scrupolo e sopratutto, mantieni un atteggiamento positivo. Ciao.

    • sei grande sara la penso come te ho la sm da 1 anno e da quando sto leggendo tutti i messaggi //mi fate tanta compagnia e coraggio vi abbracerei tutti dalla sardegna

  6. cinzietta 57 Reply to cinzietta

    non riesco mai a collegarmi , forse sono una “vecchietta” un filo interdetta ho la diagnosi di Sm dal 2006. Avevo allora 49 anni, vecchia per la diagnosi vero? Strano, mi dissero, e da allora quando sento questa parola.. mi allerto.Comunque la mia vita scorre. a volte un po’ troppo lentamente e faticosamente .. ma non voglio certo lasciar vincere la ” cattiva bestiolina” che mi ha permesso da l’anno scorso di fare la pensionata malatuccia, con questo caldo poi. ho i neuroni sciolti e le gambe rigide semi incapaci di camminare. Ma io.. mi siedo per qualche tempo poi quando è più fresco esco. Credo che ogni persona con la nostra malattia debba trovare, con l’aiuto dei neurologi, il proprio modus vivendi, ma… ci vuole MOLTA pazienza un abbraccio affettuoso a tutti

    Cinzia

    • Ciao Cinzia con il caldo di questi tempi siamo veramente stanchi, anche io faccio fatica a fare qualsiasi cosa, ma come hai detto te molta pazienza e si va avanti. un abbraccio

    • Ciao!!!Anche a me hanno diagnosticato la SM quasi 2 anni fa,e ne avevo 48!!Vita sconvolta e ogni giorno non so mai cosa accadra’,ma cerco di Vivere e non Sopravvivere.A volte, faccio troppo,e il giorno dopo sono uno straccio.Mi riposo,e appena ricarico le pile,riparto.A volte piango un po’,ma senza farmi vedere..e tutti mi dicono,”ma come stai bene,ma come sei bella”.E lascio fare,solo NOI possiamo capire!!!Mi raccomando in gamba,le vecchiette hanno 90 anni!!!

  7. grazie mille ilaria…..
    dovrò accettare la cosa anzi l’accetteròò….nn vincerà e nn mi abbatterà, almeno nell’anima….grazie ancora un abbraccio a presto

  8. intelligente è colui che sa adattarsi ai cambiamenti della vita riuscendo a trovare nuove strategie per condurre un’esistenza soddisfacente. Basta con il commiserarsi come tanti salici piangenti, finiremo per avvelenare la nostra stessa vita e quella di chi ci è accanto. In ognuno di noi ci sono delle risorse nascoste: tiriamole fuori e impariamo a essere più combattivi e più positivi. NON DOBBIAMO MOLLARE MAI! Un male inaspettato come la nostra sm non deve renderci pavidi e spenti, al contrario impariamo a guardarlo come un nemico da colpire scopriremo, così, nuove strategie per riuscire a raggirarlo. Cosa voglio farvi intendere con quello che dico? I farmaci di ultima generazione garantiscono una qualità di vita migliore rispetto al passato rallentando la prograssività della malattia. Noi dobbiamo imparare a rispettare i nostri tempi, a prenderci le nostre pause, rinviare a domani quello che non si è in grado di fare oggi, crearci nuovi interessi come la lettura o l’ascolto di un libro, praticare dello sport sulla base del proprio deficit motorio, ascoltare della musica, praticare degli hobbies, frequentare cinema, teatro, musei ecc. Noi possiamo fare tutto sempre nel rispetto dei nostri limiti. Ma sopratutto impariamo a relazionarci con gli altri anzichè nasconderci come tanti conigli temendo il giudizio della gente.

    • Giudizio della gente??? e chi se ne frega…..quello che m’importa e che da un mese dalla diagnosi ho già la gamba destra fuori uso…..

    • Il giudizio della gente e’ quello che piu’ male,se poi ti ha conosciuto sano e’ ancora peggio.E’ come una Lama di un coltello che ti trafigge il cuore.Ma riflettici su……dopo tutto chi sono quelli che giudicano? Piogia solo pioggia che poi si asciuga e non ti accorgi il suo passaggio.

  9. Ma Sara gamba fuori uso?? Ricaduta??

    • si cara ilaria ricaduta……..sto facendo il ciclo di cortisone e proprio questa mattina è cominciata la mia vita con lei la terapia con copaxone…sono confusa agitata ho mille sensazioni e nn sò dove mi porterannoooo

      • Lo so, le prime ricadute sono le più difficili da affrontare, è così tutto tremendamente nuovo da vivere. Purtroppo imparerai col tempo a conviverci, nn sarà sempre facile rialzarsi, devi avere forza e trovare il tuo modo d affrontarle, per risalire ancora più forte.Scusa se posso sembrare cattiva, ma preferisco dirti la verità che solo belle parole di conforto.Cmq io son qui!

        • ma figurati fai benissimo, nn mi spaventa, anche perchè lo sto vivendo, delle parole di conforto ce ne facciamo ben poco, soprattutto se non entra nella mente…………ecco mi manca ancora tanto forza e modo di affrontarle…..imparerò anch’io dovrò….. grazie milleeeeee un abbraccio(non troppo forte però devo conservare energie anche per la mia piccola ;-P

  10. Sara il positivo degli abbracci virtuali è che non sprechiamo energia 😛

  11. Grande post Ilaria,brava. Però leggendo tutti i post ho i miei però,come sempre. Io parto dalla mia esperienza, come tutti, ovvio, e purtroppo a neanche 4 anni dalla diagnosi a me è andata male…la sm è una malattia talmente diversa da persona a persona che è quasi assurdo sentirsi “famiglia” nel senso di malati della stessa malattia.
    Non voglio fare la vittima anche per hè so e conosco persone che stanno molto peggio di me, malate di sm ma anche no..Voglio solo dire che quando sento storei di persone che hann avuto 1 ricaduta in 10 anni e che fanno tutto sommato una vit normale non mi sento che siamo malati dell stessa malattia, che condividiamo le stesse fatiche e cosi via. La mia SM è altro, poi sicuramente è altro anche da chi è messo più meno come me,voglio dire che la malattia non cade mai nel vuoto…cìè sempre prima una persona che la riceve,con il suo carattere,forze e debolezze.
    Però non sopporto che dice che la malattia lo ha reso migliore, h TIRATO FUORI LE risosre ecc ecc ecco questo buonismo mi fa incavolare!
    La malattia è una sfiga,una cosa brutta e basta, a chiunque capiti,perchè non lo dite mai?E’ questa l’unica verità. E’ triste,doloroso, è un lutto…non poter fare più le cose che si facevano,perdere autonomia ecc ecc
    Chi scrive così forse è stato colpito solo lievemente…
    Se ripenso ai miei primi due anni di malattia, tutto sommato, rispetto a ora, non avevo niente…penso che quasi non ero malata.sì all’epoca fu un trauma e quei sintomi che avevo mi sembravano la fine del mondo…e non avevo idea di come sarebbe andata| Avevo solo paura…questo era un altro dei sintomi, ma quello più facile da eliminare…..fai le cose anche con la paura. Non vevo idea che quello che pensavo fosse un periodo durasse due anni…che quella che pensavo fosse una battaglia fosse una guerra…lenta,lunga e faticosa.
    Sì è un post deprimente e forse pieno di rabbia, ma oggi è una bruttissima giornata di un periodo altrettanto brutto e non ce la faccio a fare peace and love e volemose bene..
    L’unica cosa in cui credo è che la malattia ti costringe a pensare a quello che hai e che ti funziona e a usarlo e non a quello che hai perso…poi però ogni tanto le lacrime affiorano..

    • Sono d’accordo con te, io sono anche troppo cinica, realista e pessimista e anche a me nn piace parlare della malattia come rose e fiori, la vita è bella trallalla. L’unico mio rimedio però quando sono giù è l’ironia che riesco a trasmettere agli altri, ma non funzion semprcon m stessa, poi quando mi ritrovo d sola in casa. E’ una guerra, x me lo è da 12 anni e ne ho soli 29 è così.

    • Quanti anni hai cucciola?

      • Silvia era per te la domanda dell’età? Mi hanno riscontrato la SM il 18/04/13 ho 42 e due bambine piccole e non va bene !! Non sò ancora a che punto é la mia malattia stò aspettando gli esiti del midollo e il resto …é tutto un ?Non sò ! Come fai o fate ad affrontare questa malattia che per ognuno è diverso e per ognuno il riprendersi è diverso oggi stai bene domani boh rivoglio le mie gambe ! È sempre sará peggio ! Non piango mai davanti agli altri lo fanno loro per me sono forte forte ma non basta non basta mai! Poi leggo di voi che siete giovani e mi ridate forza mi dico io almeno ho avuto 42 anni con le mie gambe e voi no…….e la malattia chissà era lì che non vedeva l’ora di venire fuori per riprendersi tutto perchè! Siete forti e un pò mi tira su ……scusate ma mi dovevo sfogare un bacio e coraggio e buona fortuna a tutti quelli che come noi siamo stati rubati …………..

  12. Silvia perchè non vieni il1 e il 2 dicembre al convegno giovani per incontrare circa 200 ragazzi come noi?? Te le consiglio, perchè confrontarsi e condividere a volte fa molto bene.

    • Ok Ilaria, capisco che mi capisci…non so se ho voglia di venire al convegno…il programma qual è?
      Condividere va bene,dipende dai momenti ..adesso non credo di averne voglia ma non si sa mai..stanotte ho sognato che dovevo prendere treno x roma…ma lo perdevo e mi ero dimenticata di portarmi diwtro le stampelle!! Sarà un buon segno-sogno?

      Ciao Ilaria, sei forte,ti ammiro molto

  13. Vedi il convegno è a Roma 😀 cmq tutte le info e il programma le trovi x ora qui,http://www.aism.it/index.aspx?id_area=1&codpage=2012_10_sts_convegno_giovani poi metteremo aggiornamenti sul blog!

  14. Ciao Ilaria, al convegno non verrò nonostante il sogno…non sono in fase di progetti e cose varie, sono 2 anni che la mia sm,oltre a essere malttia cronica, è anche acuta..nel senso che non tiro mail il fiato e ancora non so se questa terapia mi copre, il fingolimod. Le altre due non l’hannpo fatto e in due anni mi sono bruciata…nel senso che sono peggiorata in poco tempo…poi ognuno è diverso ma io una fase di “stabilità” con la malattia non l’ho ancora trovata…
    per cui i progetti che ho fatto li ho tutti annullati e per ora non ne prendo…sperando che questa volta funzioni…

    • M spiace poteva essere un occasione di confronto im portante, vedamo per l’anno prossimo. Silvia nn far vincere la malattia sempre, lo so è difficile ma nn ti anientare completamente di testa. Chi ha la progressiva si brucia indipendentemente dai farmaci, èla nostra malattia non sempre hai il culo di vivere bene anzi molto spesso io odio chi corre trallalla ostentandomi davanti che a loro nn avanza, non porto i tacchi ma ringrazio che sono mille volte più intelligente di tutte le taccate che conosco. Incazzati, sfogati ma cazzo rimani con la testa. Un bacione

      • Ilaria io non ho ancora la progressiva…almeno spero, e sulla carta sono RR, però in due anni è successo di tutto lo stesso.
        Il discorso sul far vincere la malattia è tra quelli che non capisco…cosa vuol dire in realtà? Io qui mi sfogo ma è ovvio che la mia vita va avanti…nonostante la malattia. Ma ripeto non credo a questi atteggiamenti in cui si pretende di poter vincere sulla malattia…io, di atteggiamenti ne ho provati di tutti …anche perchè ognuno consiglia il suo…accettazione,rabbia,caparbietà ecc… Mah..ripeto non mi convince.
        Io dico solo che ognuno ha la sua e io ho “imparato” a non fare progetti …

  15. nn far vincere la malattia è x me un modo di dire, intendo nn fare che sia lei a decidere quello che fai oggi e quello che farai domani. Il fatto che tu m dica che nn farai progetti per il domani a me suona come la sua vittoria. Solo questo, l’ho provato ma nn a me nn ha fatto star meglio, o in sincerità nessun modo m far star meglio, STO e basta.

  16. non è la sm che mi spaventa. ci vivo.
    ma è l’ignoranza del resto del mondo e la cattiva informazione che ancor oggi esiste.
    la disinformazione è ciò ci rende agli occhi degli altri come invalidi al 100% ed io non sarò mai così e non sarò mai d’accordo con voi che passate solo questo messaggio.

    • nn capisco di che messaggio parli scusa, la disisformazione nn la facciamo noi, mi spiace , noi ci sfoghiamo e parliamo in questo bel blog della nostra vita e delle varie cose che ci accadono sia positive che negative, solo uno di noi ha il 100% di invalidità se proprio è questo il problema. Ma quello che conta per noi, quello che ci fa avere il blog è proprio togliere l’invalidità vera che esite al mondo quella del cervello!

  17. la disinformazione la fa AISM mie cari

    • Mi dispiace anonimo (che brutto potevi anche mettere un nome falso almeno) Qui l’informazione la facciamo noi giovani cn sclerosi multipla, è abbastanza chiaro e evidente.

  18. peccato che la gente non sa nulla ancora della malattia e nn parlo di noi che viviamo con lei, ma di tutto il resto del mondo.

    (e poi se tanto chi mi legge sa chi sono )

    • Io t leggo e sinceramente non so chi sei, anonimi sono in tanti. Cmq hai ragione il mondo o meglio la società è ignorante sulla nostra malattiacome con altre, purtroppo chi non le vive le cose tende a fregarsene.

  19. Carissimi, vorrei lasciarvi un messaggio che non vuol essere, almeno spero, fuoviante rispetto ai vostri commenti. Anchio sono malata di sm e su questo blog, in passato ho lasciato alcuni miei commenti. Viviamo quotidianamente una situazione difficile da accettare e gestire spesso alleviata da persone a noi vicine, purtroppo, in altri casi restiamo in silenzio sconfortati dall’indifferenza e dall’abbandono da parte di chi pensavamo nostri alleati. Il Natale è alle porte: un Natale in cui ciascuno di noi ripone la speranza in un futuro migliore affinchè la ricerca offra migliori soluzioni. Colgo l’occasione di fare cosa gradita dedicando una stupenda favola di Natale a quanti prestano il loro volontariato presto le varie associazioni AISM sul nostro territorio: offrendoci supporto e conforto.
    “Si racconta che un tempo nell’immensa catena alpina sorgesse una rigogliosa abetaia. Gli abitanti dei paesi limitrofi, ogni anno,con l’approssimarsi dell’inverno, facevano scorta degli alberi ormai vecchi e quasi insecchiti per alimentare il fuoco dei camini con cui si riscaldavano nelle fredde giornate d’inverno. Purtroppo, un anno molti abeti andarono distrutti poichè attaccati da un potente parassita. Solo un abete riuscì a salvarsi e grazie alle cure di pochi e generosi volontari crebbe forte e rigoglioso. Il Natale era ormai vicino. Occorreva addobare quell’unico abete per poter dare colore e gioia a una festività così tanto attesa. Giunse il mattino della vigilia: intere famiglie capeggiate dai loro bimbi allegri e canterini stringendo fra le mani ghirlande e fiocchi rossi raggiunsero l’abete. I loro sguardi rimasero attoniti poichè colti da improvvisa sorpresa. Durante la notte la neve lenta e soffice aveva ricoperto l’intero paesaggio a mo di lenzuolo regalando a quell’unico abete un manto bianco i cui rami ricolmi di neve e piegati verso il basso sembrava che simboleggiassero un inchino quasi a voler ringraziare gli abitanti del loro impegno e delle attenzioni avute nei suoi confronti. I primi bagliori di sole illuminavano le stalattiti di ghiaccio che si erano formate durante la notte sui rami dispiegando una varietà di colori”. La favola racchiude una morale: in una società progredita e democratica la volontà di tutti e l’impegno nell’aiutare il nostro prossimo muove nell’intento di soccorrere i più bisognosi, le classi meno abbienti, garantendo una dignità di vita equa per tutti. Il volontariato gratifica sul piano umano chi lo compie ponendo il proprio operato al di sopra di qualsiasi sentimento di pregiudizio, ipocrisia, indifferena. Concludendo riferisco una massima di Madre Teresa di Calcutta: Quello che hai costruito può essere distrutto: non importa costruisci.
    Auguro a voi tutti di trascorrere un sereno Natale.

    • Grazie Elena per questa bella favola natalizia,che sia di buon proposito per l’aumento del volontariato di cuore che unisce tanti di noi, ricambio un sereno augurio di buone feste a te e a tutti!

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