Oltre i limiti dello sport: Pistorius

“…Pistorius in semifinale a Londra, non nelle Paralimpiadi, ma proprio nei giochi “di tutti” (sic!) è una bestemmia, un’eresia inaccettabile. E poco importa che le autorità olimpiche internazionali abbiano fatto di tutto per impedirglielo, sostenendo una battaglia tecnico-legale pazzesca pur di dimostrare l’indimostrabile, e cioè che le protesi al carbonio, al posto di piedi e caviglie naturali, sarebbero un “vantaggio” e non, come è ovvio anche per un bambino, un difficile compromesso tecnologico per riprodurre, nei limiti del possibile, il movimento naturale degli arti. Nessuno oggi sembra ricordare che Pistorius gareggia perché ha vinto questa battaglia tecnico-legale ed è stato ammesso non perché l’opinione pubblica mondiale era con lui, ma perché sono stati fatti e superati tutti i test possibili di sollecitazione meccanica e di simulazione della prestazione. Il resto ce lo ha messo lui, con il suo carattere, la forza, la qualità atletica, gli sponsor, la famiglia, la rete delle amicizie, la semplicità, la grandezza umana…” Franco Bomprezzi

http://blog.vita.it/francamente/2012/08/05/pistorius-da-oscar/

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1 commento

  1. Non si sa se ha dei vantaggi, anche perchè visti i risultati delle gare non abbia fatto ottimi tempi. Penso che dovrebbe dimagrire Pistorius. Però posso pensare che mentre un atleta “normale” può avere, nell’attimo della partenza: una storta, un crampo, uno stiramento dei muscoli e altre diavolerie. Mentre Pistorius, tutte queste cose non dovrebbero succedergli, quindi è qui la differenza. Ci sono varie idee e credo che nessuno possa dire che abbiano dei vantaggi. Lo stesso Pistorus arrivando secondo a detto: «Il brasiliano usa protesi che lo avvantaggiano sono più lunghe». Se Pistorius si mette a fare la polemica anche sulle protesi degli avversari (Poi se scusato) Quindi, sono due mondi che non si possono accorpare, atleti normali con normodotati.
    Anche a me piacerebbe camminare in montagna, fare Trekking, camminare in acqua, andare al mare, sciare, fare cose normali, non con ausili che fanno la differenza del vedere le cose. Un conto è sciare, sciare, un conto farlo seduto su di una “cosa” (non so come si chiama) secondo me rischiosa.

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