Storie per un mondo libero dalla sclerosi multipla

Ciò che mi ha sorretto è una certezza: io non sono la mia sclerosi multipla

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Deborah è una mamma. Si è resa conto che qualcosa non andava dopo la terza gravidanza. Troppi formicolii e tanta stanchezza. La storia della sua diagnosi e della sua grande certezza: quella di non essere la sua malattia.

Ho scoperto di avere la sclerosi multipla nel 2015 dopo la nascita del mio terzo bimbo.

All’inizio pensavo che quei formicolii che mi stavano bloccando il braccio sinistro fossero dovuti alla stanchezza di sollevare tre bambini piccoli.

E poi una stanchezza infinita, troppa, da far sospettare che qualcosa non andava.

Per cui Pronto Soccorso, visita neurologica, risonanza e ricovero. Diagnosi di sclerosi multipla. Inizio travagliato per trovare la terapia giusta a causa di una base allergica ai farmaci.

Non è stato facile cambiare i ritmi di vita di una mamma di 30 anni. Io che ero sempre abituata a fare tutto da sola chiedere aiuto, perché le gambe tremano e perché infondo si fa fatica sempre di più a fare tante cose non è stato semplice.

Ciò che mi ha sorretto è la certezza che io non sono la malattia.

Che la mia vita vale non per la quantità delle cose che posso o potrò fare. Io ci sono ora e mi voglio giocare con tutta me stessa nella vita che mi è data. La perfezione è solo un inganno. Nessuno è perfetto.

Tutti siamo fragili, ma voluti così per un bene da scoprire ogni giorno. È questo che desidero per i miei figli: ti può capitare qualsiasi cosa, ma se hai una ragione per cui muoverti la vita è una profonda ricchezza e bellezza.

Deborah

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Una risposta

  1. Ciao mi chiamo Marina ho 30 anni e due figli maschio e femmina. Il scoperta nel 2016. Anche io avevo da poco avuto il secondo figlio. Comunque il discorso che hai scritto è bellissimo. Sono pienamente d’accordo con te. Ti auguro tutto il bene del mondo. Marina

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Massimiliano

Sclerosi multipla e famiglia: due chiacchiere con mia sorella

Avrei tanto voluto farti delle domande nel corso di tutti questi anni passati in compagnia della sclerosi multipla, ma non l’ho mai fatto. Forse non c’è mai stata la giusta occasione. Forse perché non ho mai voluto coinvolgerti più di tanto in questo mondo, per la paura di perdere quello che è il ruolo protettivo del fratello maggiore. Ad ogni modo mi son sempre limitato con te ad avere una certa distanza su questo argomento. Ed oggi che viviamo molto distanti l’uno dall’altra, mi sento in dovere di fartele per sentirti ancor più vicino a me e provare quella piacevole sensazione di amore nei tuoi confronti. Certo che per chi ci conosce tutto questo potrebbe sembrare buffo, per il semplice fatto che quando siamo vicini siamo un po come il cane e il gatto della situazione. Ma in fin dei conti ci amiamo per quello che siamo: 2 fratelli !

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