Storie per un mondo libero dalla sclerosi multipla

«Sono già 4 anni che ci conosciamo»

Iniziamo il 2021 con un messaggio, una lettera, ad una compagna di vita da 4 anni: la sclerosi multipla.

Sono già quattro anni che ci conosciamo, io e te. E come dico sempre, non ti avvicini nemmeno un po’ all’idea di una bella conoscenza. Ma sei un po’ una di quelle cose a cui ci si abitua, anche se in fondo mai troppo.

Eppure, se mi avessero chiesto di vederci nel futuro, io e te, non avrei esitato un attimo a pensare a tutto il male che ero certa che mi avresti fatto.

E invece resti lì, in un silenzio così surreale da sembrare quasi assente. Che quasi quasi non mi dispiaci. E così ti porto in giro ovunque: chiavi, cellulare, borsa, e te. Ti presento in maniera distratta alla gente, che ci guarda insieme con occhi stupiti. E via a divorarci la vita, a farne indigestione. Corro, ma mi tiri e mi rallenti. Quanti “monouso” abbiamo detto? A quanti cocktail abbiamo rinunciato? Quanti inviti abbiamo declinato? Non ci faccio più caso.

Poi, però, arrivano quei momenti in cui è giusto che smetta di guardarti distrattamente, quei momenti in cui vuoi raccontare chi sei, quando ci tieni ad urlare cosa vuoi da me e soprattutto perché sei con me. Perché. Che poi io sono quella che usa i paroloni, tu invece assomigli a quell’altra me a cui piace scrivere, emozionarsi.

Parla tu insomma, spiega tu le cose, reggi tu quegli sguardi, che ti riesce meglio. Grida orgogliosa che chi ama me, ormai, ama anche te. Racconta di quante volte mi porti in Danimarca in un anno, ma io a Copenhagen no, non ci sono ancora mai stata. Racconta di noi due dietro una mascherina da quando la pandemia era ancora scritta soltanto sui libri di storia. Racconta di quando ti arrabbi e decidi di pizzicarmi qualche parte del corpo che scegli così, senza criterio. Racconta che tu sei il mio specchio rotto, ma che ti aggiusto ogni giorno perché tu possa restituirmi sempre la mia immagine migliore.

Ma soprattutto racconta di quanto sono cambiata da quando ci sei, e di come non potrei essere diversa da come sono oggi. Con te, dalla diagnosi.

Se vuoi condividere la tua storia con noi scrivi a blog@giovanioltrelasm.it

2 risposte

  1. Odio questa Stupida malattia nessuno la conosce tranne tu che ce la hai.nemmeno i neurologi o dottori la conoscono sempre perché non la hanno.dovrai mangiare bene. Dormire con il pannolino.ricordare cosa fai perché lo dimenticherai.Questa è la SCLEROSI multipla.

  2. e poi ti dicono: sorridi, per te non c’è terapia né ricerca e dentro piangi che non ce la fai più …. e delle pacche sulle spalle non sai cosa fartene..

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Massimiliano

Sclerosi multipla e famiglia: due chiacchiere con mia sorella

Avrei tanto voluto farti delle domande nel corso di tutti questi anni passati in compagnia della sclerosi multipla, ma non l’ho mai fatto. Forse non c’è mai stata la giusta occasione. Forse perché non ho mai voluto coinvolgerti più di tanto in questo mondo, per la paura di perdere quello che è il ruolo protettivo del fratello maggiore. Ad ogni modo mi son sempre limitato con te ad avere una certa distanza su questo argomento. Ed oggi che viviamo molto distanti l’uno dall’altra, mi sento in dovere di fartele per sentirti ancor più vicino a me e provare quella piacevole sensazione di amore nei tuoi confronti. Certo che per chi ci conosce tutto questo potrebbe sembrare buffo, per il semplice fatto che quando siamo vicini siamo un po come il cane e il gatto della situazione. Ma in fin dei conti ci amiamo per quello che siamo: 2 fratelli !

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