Storie per un mondo libero dalla sclerosi multipla

Non smettere mai di sorridere

“Odio il numero 13 e il 17”.

Lo dico spesso. Quando mi viene chiesto come mai, non riesco mai a dare una risposta. 

Invece la risposta la conosco. Nel 2013 mi ricoverarono per una mancanza di sensibilità alla gamba sinistra, ma non si arrivò mai a capire il motivo finché non arrivò il maledetto 2017 quando persi la sensibilità a metà viso per una settimana intera e varie perdite di sensibilità a braccia e gamba sinistra

Tra i vari controlli che feci c’era una maledettissima attesa di capire cosa stesse succedendo, con il cuore in gola. 

Quel giorno mi accompagnò mia zia in ospedale. Poi arrivò la diagnosi. “Sofia hai la sclerosi multipla” Non capivo. Poi vidi mia zia preoccupata. La dottoressa mi disse “Devi iniziare subito una cura che ti aiuterà, purtroppo non ci sono ancora delle medicine che te la faranno sparire, però vedrai che andrà tutto per il meglio”. 

Avevo mille pensieri per la testa. Le persone avrebbero capito il mio problema? Che ne sarà della mia vita?

Sicuramente la mia vita stava per cambiare. Avevo solo 22 anni. Una ragazza a quella età dovrebbe pensare ad uscire con le amiche, divertirsi e andare a fare shopping. Mi ritrovai con una cosa più grande di me. Mi ritrovai con dolori lancinanti e febbri altissime. 

Ormai sono passati 6 anni da quel giorno, la cura e la malattia fanno parte di me! Però non avrei fatto scelta migliore di iniziare questo percorso. Mi ha fatto crescere e tuttavia mi sta insegnando tanto, ma soprattutto mi ha fatto capire chi sono le persone che mi sono sempre state vicine partendo dalla mia famiglia a cui devo tanto. Ho iniziato una vita più sana e ho scoperto la passione per la corsa.

Ma una cosa più importante, che smettere di sorridere è sbagliato! Come mi dice sempre il mio collega “keep smiling” e bisogna sempre lottare per la propria vita.

Sofia

Se vuoi condividere la tua storia su queste pagine scrivi a blog@giovanioltrelasm.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Fanny

La scrittura come strumento di sé: un laboratorio per imparare a raccontarsi

Forse qualcuno si sta ancora domandando il senso di quel laboratorio, forse qualcuno l’ha capito e ne ha colto a pieno il senso e le sfumature. Era un esperimento, una prova che sicuramente ha permesso a tutti di condividere una parte che a volte teniamo segreta tra le pagine del nostro diario, un invito a scrivere, ad affrontare anche in questa maniera certe stanze buie, certi dolori. La scrittura che aiuta, la scrittura che fa sfogare, la scrittura che invoglia a scrivere ancora di più.

Leggi Tutto »
Ospiti

Un nuovo inizio…

“ PARLA CON NOI… incominciamo il 2014 con la testimonianza di Elia che  ha inviato la sua storia in redazione qualche mese fa, ma noi abbiamo pensato di condividerla con

Leggi Tutto »