Storie per un mondo libero dalla sclerosi multipla

Terremoto e SM: le piccole cose che ti salvano la vita

Sul numero 2/2017 di SM Italia, Adele spiega che quando alle difficoltà della SM si aggiunge il dramma di un terremoto, a volte basta poco per sentirsi di nuovo al sicuro. Sulla rivista, le fa eco Giada, la giovane volontaria che le è stata accanto in quei giorni.

 

Quanto certi piccoli gesti e aiuti possano davvero salvarti la vita o quasi, io l’ho capito da quella notte del 24 agosto scorso. Quella notte in cui tutto è cambiato, per me e per tutti qui ad Amatrice.

Faccio fatica a ripercorrere la devastazione del sisma, il trauma di essere catapultati all’improvviso nella tendopoli, con tutte le limitazioni alla libertà e alla privacy, di non esser più autonomi come prima, di scordarsi gli agi e le comodità di casa (quella casa che ora è lì e ci aspetta, per rientrarci!). Vivere tutto ciò poi con la SM è destabilizzante. Le punture d’interferone devi comunque fartele a giorni alterni, alla faccia degli effetti collaterali, la notte devi comunque fare la pipì tre volte, nei bagni pubblici dall’altra parte della tendopoli, e se già cammini col bastone non è il massimo. Poi, dopo trentacinque giorni di tendopoli, dove vado a finire io che sono disabile, con mio marito? Non si sapeva, c’era confusione totale.

Così è la vita.

Cadere sette volte

e rialzarsi otto.

Poesia popolare giapponese

E lì sono arrivati Francesco, Tiziana e i volontari della Sezione AISM di Rieti. Come prima, fondamentale cosa AISM mi ha noleggiato il camper, per un mese e mezzo (ora siamo in un container). Poi si sono offerti di aiutarci a tutto campo e l’hanno fatto, dalle cose più semplici e ‘banali’ a quelle più delicate: dal darmi un bollitore dell’acqua per una camomilla in santa pace la sera alla macchinetta del caffè per una colazione decente la mattina; dal comprarmi un paio di occhiali nuovi (con lo stress del terremoto, la vista mi è calata di oltre un grado…), fino all’accompagnarmi in ufficio per il primo sopralluogo dopo le scosse, o all’INPS per inoltrare richieste e pratiche.

Avrei potuto farlo da sola? Forse, ma sarebbe stato molto peggio. E tuttora, oggi che ancora stiamo in camper e non si vede la fine, perlomeno ricevo il messaggino ‘sms’ ogni mattina di Tiziana, che mi dà il “buongiorno” e mi chiede come va, in attesa di venire a trovarci. Piccole cose? Nella situazione in cui siamo, e con una sclerosi multipla da continuare a gestire nell’emergenza, si può dire davvero che salvano la vita.

Adele Narcisi

Una risposta

  1. E ‘ vero !!! BRAVISSIMI , I VOLONTARI !!! GRAZIE !!! GRAZIE DI CUORE , BACIONISSIMI A TUTTIIIII ! ! !

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Cosa scrivere? quale sarà il mio compito? due domande al momento nessuna risposta certa, scriverò ciò che sono quello che penso e soprattuto quello in cui credo, qualcuno mi ha scelto perchè non rimango mai senza parole, bè in questo momento sono proprio quelle più elementari che mi mancano, il mio compito spero di scoprirlo presto appassionandomi a questa nuova avventura.

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