Storie per un mondo libero dalla sclerosi multipla

Vedere le cose in modo diverso…

Lo so, non è semplice ma una stessa cosa così come un comportamento può essere vista in modo totalmente diverso e quindi provocare in noi sensazioni opposte. Premetto che non sono una persona che vede sempre il lato positivo delle cose però piano piano sto imparando a farlo anche perché non ci posso fare niente se mi capitano certe cose ma posso fare di tutto per affrontarle in modo tale che mi procurino meno male possibile.

Quando mi hanno diagnosticato la SM, non conoscendo per niente la patologia, la prima cosa che mi è venuta in mente è stata la sedia a rotelle e la vedevo come una cosa bruttissima, che non avrei mai accettato; poi ho iniziato a conoscere la malattia e a capire che non era una diretta conseguenza anche perché inizialmente, anche se avevo attacchi forti che mi costringevano a letto, mi riprendevo completamente e quindi tornavo a fare tutto senza difficoltà. Poi le cose sono un po’ cambiate: ora cammino con una stampella che, anche se l’ho personalizzata facendoci disegnare dei fiori colorati, resta sempre un qualcosa senza cui fuori mi troverei in grande difficoltà e quindi non posso decidere se portarla o meno…la devo portare altrimenti rischio di cadere (cosa che è già successa e non voglio assolutamente ripetere); non ce la faccio a camminare per lunghe distanze, mi stanco molto facilmente e per questo fino a qualche tempo fa rinunciavo a molte cose come ad esempio andare ad un concerto dove bisognava stare tutta la sera in piedi o uscire con gli amici quando sapevo che la serata prevedeva di camminare più del normale. Quando mi chiamavano per propormi qualcosa del genere io rispondevo sempre di no; questo soprattutto perché non voglio mai sentirmi un peso per gli altri e quindi preferivo privare me di qualcosa piuttosto che rischiare di obbligare gli altri a doversi adattare a ciò che potevo fare anche io.

 Un giorno la fisioterapista mi ha detto:”Ma perché non prendi una sedia a rotelle? Così se ti capita di dover andare da qualche parte e a piedi non ce la fai non devi rinunciarci!” Io inizialmente non ero convinta poi però mi sono detta:”Io la prendo poi se non mi serve tanto meglio!”. E così ho fatto e devo dire che non la uso molto per fortuna ma qualche volta mi ha permesso di fare ciò che fanno tutti gli altri ma che senza la sedia a rotelle non sarei mai riuscita a fare. Con questo non dico che mi sento perfettamente a mio agio sulla carrozzina, però mentre prima la vedevo come qualcosa che non potevo accettare ora la vedo come un aiuto per me anche perché se non la uso non cammino meglio anzi…! La prima volta che l’ho usata per andare ad una fiera nel paese dove vivo ero agitata al solo pensiero perché essendo un paese piccolo dove tutti ti conoscono la gente guarda e commenta ma poi ho pensato che io non ho nulla per cui vergognarmi anzi penso che anche se non riesco a fare alcune cose questo non mi rende una persona peggiore, al contrario sono una persona con “una marcia in più” e non ci penso proprio a farmi fermare dai pregiudizi della gente!!!

Una risposta

  1. Grazie Marti per la tua testimonianza e il tuo esempio. Direi che hai proprio centrato il punto: nessuno è onnipotente, al punto tale da poter detrminare tutto quello che ci capita nella vita. Ma quello che ognuno può fare è provare a cambiare punto di vista…l’immagine che mi viene in mente è quella di quando si compone un puzzle: avete presente quando si prende in mano una tessera e il più delle volte bisogna girarla e rigirarla, fino a trovare la giusta collocazione e il giusto orientamento?
    Ecco, anche nelle situazioni della vita il più delle volte bisogna guardare quello che ci accade da più angolazioni…fino a trovare quella che più si addice a noi e alle nostre risorse.

    Non che questo sia facile o indolore, ben inteso…

    complimenti Martina!

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