Storie per un mondo libero dalla sclerosi multipla

Nuovo cinema paradiso

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“Qualunque cosa farai… amala come amavi la cabina del Paradiso”

Titolo: Nuovo cinema paradiso  Regia: Giuseppe Tornatore   Anno: 1988   Trama

Uno dei capolavori del cinema italiano, con una splendida colonna sonora firmata Ennio Morricone.

Un film emozionante, ambientato in un piccolo paesino della Sicilia del dopoguerra, segnato dalle difficoltà quotidiane e dai mille retaggi culturali che caratterizzavano il sud d’Italia in quegli anni e che per alcuni versi sono ancora vivi. Un film che ci racconta del cinematografo come luogo di ritrovo e di svago in un’Italia povera e stanca e di un’amicizia speciale: quella tra il piccolo Totò e Alfredo. Ma Nuovo cinema paradiso non è solo questo..

Sapete, nella vita giunge sempre un momento in cui si diventa grandi e si deve trovare il coraggio di inseguire quei sogni che ci hanno accompagnato nella nostra infanzia, ma non è sempre così semplice. Spesso si ha paura di uscire dal proprio limbo. E’ in questi momenti che c’è il bisogno di qualcuno che ci spinga a muso duro verso il mondo, che ci spinga a volare.. perchè una volta lasciato il nido.. ognuno di noi può volare alto e realizzare i propri sogni.

Grazie ad Alfredo… Totò ha raggiunto il paradiso del cinema…

Una risposta

  1. Mitica Alessia…questo film è un vero è proprio capolavoro, che ricalca i valori fondamentali della vita. Ottima scelta…ora lo riguardo…

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Massimiliano

“Carpe Diem..Cogli l’Attimo..!!!”

Ti capisco perfettamente e conosco molto bene quello che stai o che hai provato. Devi sapere che ci sono passato anch’io. Anch’io ho vissuto sulla mia pelle in prima persona la tua stessa esperienza, la tua stessa paura, la tua rabbia, il tuo senso di smarrimento, il tuo senso di sconfitta ed in particolar modo il tuo stesso dolore. E’ vero non è facile accettare quello che ci è successo.

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John

Un muro alto 3 cm.

È questa l’altezza sufficiente (a volte basta meno) per creare una barriera architettonica, per costruire un recinto in cui segregare la disabilità, per creare una barriera relazionale,  un distacco sociale. Sembra

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Alessia

La mia laurea!

                        Mille volte ho immaginato questo momento. Mille volte ho sognato di andar via da Roma, città bellissima..ma infernale.

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