Storie per un mondo libero dalla sclerosi multipla

Sclerosi multipla e ricerca: a tu per tu con Gianluca Menichetti

Al Convegno FISM io e Alessia abbiamo incontrato – per caso – anche Gianluca Menichetti.

Gianluca ha 31 anni ed è un giovane ricercatore un po’ particolare, perché si occupa di SM ma è anche una persona con SM. Abbiamo pensato che potesse darci un bel punto di vista, e abbiamo deciso di farci due chiacchiere.

Qual è la tua storia, quale è stato il tuo impatto con la sclerosi multipla e come sei diventato un ricercatore che se ne occupa
«Sono laureato in biologia, ho avuto l’esordio della malattia nel 2006 e nei primi due anni si è presentata in maniera piuttosto dura. Ho deciso di sfidarla, e ho chiesto un dottorato di ricerca in neuroscienze all’università di Torino».

Di cosa ti occupi nei tuoi studi?
«I miei studi sono focalizzati sulla ricostruzione della mielina, in particolare sul recettore GPR17 che si spera possa essere un interruttore utile per la ricostruzione della mielina».

Pensare sempre alla ricerca sulla SM ti aiuta nella tua vita di persona con SM?
«Mi occupo di sperimentazione animale, e durante i momenti in cui la malattia è particolarmente dura vedo nell’animale la mia stessa sofferenza, si stabilisce una sorta di empatia e questo mi influenza. Quando sto meglio, invece, sono sempre travolto dalla curiosità di scoprire nuove cose e andare avanti. Inoltre, vivendola sulla mia pelle, penso di avere una marcia in più per cercare di migliorare concretamente le cose per me e per tutti quelli che la vivono».

Come vedi il rapporto tra medico e paziente?
«Ci sono ottimi medici, purtroppo però tanti tendono a guardare la sclerosi multipla in modo troppo standardizzato e rischiano di dimenticarsi che dietro c’è sempre una persona che andrebbe trattata nel suo complesso e non un semplice numero».

Cosa è per te la ricerca, in tre parole?
«Sete, Conoscenza, Giustizia».

Cosa vorresti dire ai giovani con SM, come ricercatore e come persona con SM?
«Ai giovani, soprattutto ai neodiagnosticati, dico che all’inizio è tutto buio. È come di notte, all’inizio quando è tutto buio vedi solo nero, ma poi quando i tuoi occhi si abituano ti accorgi che ci sono le stelle. Non fatevi travolgere dalla paura, e cercate di guardare a quelle piccole luci con speranza».

 

Grazie a Gianluca per la sua disponibilità, e per la passione che mette nel suo lavoro. Eravamo “amici di facebook” da tanto tempo, ma per me incontrarlo è stato un vero piacere!

10 risposte

  1. proprio di questo parlavo qualche giorno fà……………perchè non studiano come ricostruire la Mielina………….. ?bene complimenti a gianluca………e speriamoche vada tutto bene………….

  2. Quando c’è passione in quello che si fa nella Vita..c’è tutto..!!! e Tu ne sei la vera e propria dimostrazione..ti ammiro..!!! 🙂

  3. io ho la sm è lvr come assistente amministrativa nella scuola è proprio oggi mi dicono che la grave patologia con interfore non basta per avere la preferenza di non perdere il posto l’inrferone non basta perchè viene fatto a casa e non c/o l’asl mi puoi aiutare?
    non capiscono che cosa significare fare l’interfore ci vuole altro tipo di terapia

  4. Ciao a tutti, complimenti, perà avrei una domanda per Gianluca:
    il recettore GRP17 agirebbe su tutte le “placche” ? Nel senso, potrebbe ricostruire la mielina anche molto tempo dopo la creazione delle cicatrici o agirebbe solo in maniera “preventiva” ?
    Grazie e buon lavoro

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