Se conosci questo blog ormai lo sai. GiovanioltrelaSM non è solo un luogo virtuale per condividere storie, ma da tanti anni è un evento in cui ci si incontra, ci si conosce, si parla, ci si sfoga, si impara. “È un evento che cambia la vita”. Una frase che abbiamo sentito tante volte da chi ha partecipato, e che ci riempie il cuore. Lo dice anche Rita in questo suo testo, che condividiamo oggi, ricordandovi che i prossimi eventi GiovanioltrelaSM si svolgeranno a Vibo Valentia il 18 e 19 ottobre 2025 e a Roma il 28 e 29 novembre 2025. Non è mai troppo presto per pensare di partecipare. 🙂

Questo evento ha stravolto la trama della mia esistenza, perché mi ha regalato l’amore.
L’amore per Goffredo. E l’amore per la vita.
Mi ha guidata, con la delicatezza che si riserva ai bambini in età prescolare, a scrivere una nuova pagina proprio quando io non riuscivo a tracciare nemmeno una linea.
Una volta calato il sipario sul caos della diagnosi, è arrivato il compito più arduo: familiarizzare con una pelle che sentivo completamente alienata da me e per legittima difesa ho indossato la maschera da supereroina, convinta che “forza” volesse dire respingere chiunque potesse ricordarmi la mia fragilità.
Poi, scettica, mi sono iscritta al primo evento, portandomi a casa un ricco bottino di consapevolezza e prima fra tutte che l’unica disabilità veramente invalidante è rifugiarsi nel limbo dell’autosabotaggio.
L’evento mi ha insegnato a convivere con un sistema nervoso centrale maculato. E soprattutto, a non vergognarmi di tendere la mano quando sento che sto vacillando.
A chi ha appena ricevuto una diagnosi, direi che dal dolore si guarisce solo attraversandolo, per cui è
normale, anzi sano ed evolutivo, sentirsi spaventati, confusi, con il cuore in subbuglio.
Però da veterana per una ripresa emotiva celere consiglio la mia personale cura potentissima: outfit carino, un buon libro, dei tramonti mozzafiato e soprattutto gli eventi AISM, che mi hanno restituito ossigeno dopo un lungo periodo di apnea, dove il dolore è diventato carburante e ogni abbraccio è empatico, anche quando pensavo che tutto il mondo avesse gli occhi della pietà.
Perché sì, anche da sola posso sopravvivere alla sclerosi multipla.
Ma io merito di vivere.
Se anche tu vuoi condividere la tua storia su queste pagine, oppure se hai partecipato a GiovanioltrelaSM e vuoi raccontare la tua esperienza scrivi a blog@giovanioltrelasm.it
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