Storie per un mondo libero dalla sclerosi multipla

7ospiti@7blogger..Giampaolo Panero:”il pilota dell’AISM”

Immaginate di trovarvi sulla linea di partenza e di accendere il motore. Sentite il suo rombo ruggente. Allacciate le cinture e attendete impazienti il semaforo verde. Le mani sono sul volante e sgassate di brutto. 3, 2, 1 …si accende la luce e viaaaaaa a tutto gaaasssss…!!!!! In compagnia di Giampaolo PANERO, un vero asso del volante.

Lungo questo tracciato sarò il suo co-pilota e, anziché dargli le coordinate del percorso gli farò alcune domande per conoscerlo meglio.

Ognuno di noi insegue una passione, un sogno e una serie di traguardi. Cosa ti ha spinto a diventare un pilota di rally ?

La passione per l’Automobilismo mi è stata trasmessa dai miei genitori e fin da bambino il mio sport principale è stato questo: guidare go-kart per poi passare alle vetture da Rally, disciplina del Motorsport dove velocità, adrenalina, tecnica e improvvisazione si fondono insieme. Praticare questo sport mi permette di continuare a pensare al sogno inseguito fin da bambino: diventare un pilota professionista.

Sulla tua vettura compare il logo dell’AISM. Perché hai deciso di dare il tuo contributo? C’è un qualcosa di particolare che ti lega all’associazione?

Si è vero, in tutte le gare che disputerò quest’anno, la mia vettura sarà personalizzata AISM. Ho conosciuto l’Associazione quasi per caso, mi sono informato sul loro operato e ho approfondito un tema a me non troppo noto, restandone molto colpito. Ho quindi pensato di voler essere partecipe della battaglia, sviluppando comunicazione e attività di raccolta fondi attraverso la mia attività sportiva.

 Ci sono stati dei momenti, situazioni o addirittura ostacoli che: nonostante le mille difficolta sei riuscito a superare? Cosa ti ha dato la forza e la volontà di dire: “Io posso farcela !!!” ?

Le gare sono fatte di momenti difficili che al primo impatto ti creano sconforto e arrendevolezza, c’è sempre qualcuno che può andare più veloce di te o qualche problema meccanico che si può presentare. Ma negli anni ho capito che arrendersi è sbagliatisismo, spesso anche in situazioni difficili può arrivare la fortuna a darti una mano e cambiare completamente le sorti di una gara.

Cosa diresti ad una persona che si arrende di fronte ad uno ostacolo?

Direi che prima di arrendersi definitivamente bisogna provare con tutte le proprie forze a oltrepassarlo e che spesso, quando meno te lo aspetti, l’ostacolo potrebbe sparire…dunque mai mollare e crederci fino in fondo!!!

 

Abbiamo tagliato il traguardo e Giampaolo ci ha dimostrato che anche lui:

 “A questo ROSSO non si è fermato!!!”

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