Storie per un mondo libero dalla sclerosi multipla

I have a dream

I have a dream, diceva Martin Luther King nel lontano 1963. Sognava che i bianchi e i neri potessero camminare mano nella mano come fratelli, potessero sedere sullo stesso autobus o frequentare la stessa scuola. I have a dream, dico anche io oggi. Ma stavolta credo che ad avere un sogno siamo in molti.. un sogno di normalità, un sogno di vita. Sono settimane che le tv e le radio parlano di crisi economica (quando ci va bene) o di sciopero dei calciatori (quando ci va peggio).

Tutti continuano ad affannarsi per cercare soluzioni inutili a problemi veri.. Sapete perchè? Perchè nessuno si preoccupa del fatto che chi come noi è nato dopo gli anni sessanta non può neppure permettersi il lusso di sperare, di sognare… Ma cosa c’è di male se un giovane ragazzo sogna di avere un tetto sopra la testa ed un lavoro che gli permetta di vivere e magari di provare a formare una famiglia sua?

Niente.. non c’è niente di male, semplicemente perchè avremmo tutto il diritto di farlo.. Ma oggi, a differenza dei nostri coetanei che quarant’anni fa volevano sovvertirte il sistema per cambiare la società e per avere un futuro migliore, noi abbiamo l’amara consapevolezza che non basteranno anni di manifestazioni e di sit in per cambiare lo stato delle cose.. Una situazione, oltretutto, che non abbiamo creato noi.. per semplici motivi anagrafici (perché troppo giovani), ma che stiamo comunque subendo.

Mi verrebbe da chiedervi chi di voi ha la stessa mia voglia di cambiare le cose? Mi verrebbe da chiedervi chi di voi vorrebbe gridare che si è stufato di pagare delle colpe non sue.. ma lo so che sareste in tanti e questa cosa, se da un lato mi fa sentire meno sola, dall’altra mi intristisce.. Mancano pochi mesi alla mia laurea e non ho mai avuto  tanto timore per il mio futuro come adesso. I have a dream.. voglio solo una vita tranquilla e poter credere che i miei sogni si possano realizzare…

9 risposte

  1. Come darti torto…=( nei prossimi mesi finirò gli esami e la laurea arriverà anche per me…non vedo l’ora, ma l’idea di non sapere cosa mi aspetterà in futuro mi spaventa…Già è difficile per me, ma penso anche per tutti, fare le scelte giuste,trovare l’ambito in cui esprimere al meglio le proprie capacità e in cui sentirsi realizzati,in più ci si mettono la società, la politica a complicare tutto! La voglia di cambiare c’è eccome! ma purtroppo non è facile…io credo che però, se già la nostra generazione riuscisse a non farsi sovrastare e sconfortare da tutta questa situzione e ognuno cercasse di continuare a coltivare i propri sogni senza abbandonarli mai..beh sarebbe sicuramente una buona base! Non possiamo permettere a nessuno di toglierci i sogni e tantomeno la possibilità di realizzarli!=)
    P.s Tanti saluti da Genova!!! bacini Marta

  2. Sono assolutamente d’accordo con Voi, che siete vicine alla laurea, che siete piene di cultura. Io non sono ai vostri livelli culturali, ma mi arrabbio più di Voi, ho meno freni e forse meno compostezza. Ora, lo sciopero del sei settembre lo ritengo d’obbligo…ma penso e dico che è poco…non basta più scioperare contro la dittatura attuale, BISOGNA AGIRE, bisogna colpire, abbattere, capovolgere…….ma ci manca chi può comandare e dirigere il movimento…..cerchiamo tra tutti un uomo nuovo, un simbolo che ci possa condurre, un nuovo Lenin, un nuovo Togliatti….. perbacco, che sia così introvabile, inesistente? Non mi piace, non mi piace più questo mondo così rovinato, così rovesciato..orribile!!!!!
    Io che sto combattendo da trent’anni questa disabilità, che mi sto arrampicando agli specchi continuamente per trovare nuove vie, nuove feritoie..ebbene io..come Voi, come tanti..devo vedere questo letamaio che sta a capo, ma a capo di chi!!!!! Ma chi l’ha scelto!! chi l’ha deciso!!!!chi l’ha stabilito!!!!!!!!
    BASTA!!!!!!!!!UFFA!!!!UFFA!!!!

  3. Essere la generazione che cambia l’ordine delle cose, che da un senso al “bene comune” sopra l’interesse privato, che da un valore al “faccio la mia parte”, che pensa a come partecipare invece che al come trovare il canale per aggirare l’impegno, che rispetta e difende i diritti e da un peso ai doveri, che non accetta l’alzata di spalle del “non è un problema mio”, che sente la voglia e la necessità di dire la sua… direi che questo è il mio “I have a dream”

  4. Grazie per i vostri bellissimi commenti! Sono contenta che condividete anche voi la mia stessa indignazione e la mia stessa voglia di cambiare le cose e di fare la propria parte.. Perchè Sissi, io voglio essere parte integrante di una generazione che non si tira in dietro, voglio esserci, voglio fare.. Sento in me una voglia di rivoluzione dettata forse anche da un malessere personale, ma che mi porta a dire io non ci sto..

  5. “i nostri sogni hanno bisogno di sapere che noi siamo coraggiosi”
    Sicuramente non è semplice essere coraggiosi oggi ma senza dubbio è l’unica via perseguibile per non farsi sopraffare da una realtà che toglie tutto..no ca°°° i sogni no!
    baci Ale!

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