Storie per un mondo libero dalla sclerosi multipla

Ottobre: un giorno in prima fila nel banchetto delle mele

Ottobre per me vuol dire i primi freddi, i turni infiniti, scatoloni, le macchine cariche di tavolini, sedie, manifesti, volantini e spiccioli, spiccioli a non finire e mele, mele, tante mele. Le mele di AISM. Quest’anno il 12 e 13 ottobre siamo lì in piazza.

Ecco la giornata tipo:

Arrivi davanti al super mercato, apri il tavolo, allestisci il punto di solidarietà, scarica cartoni di mele, e scappa perché hai lasciato la macchina in mezzo la strada con le 4 frecce.

E poi, in piazza succede di tutto,
passa l’amico e vai a botta sicura,
passa lo str.. e ti da del ladro, (perché le ONLUS sono tutte ladre)
passa quello della battuta infelice che dice, “di sclerosi mi basta la mia”,
passa quella che lo ha sentito al TG e ha deciso di contribuire,
passano quelli che non ti ascoltano, fanno finta di non sentirti o ti liquidano con una frase fatta senza tanto senso.

Ti riposi 10 minuti, fai due chiacchere col volontario di turno, magari quello pessimista, quello che dice ma alla gente non interessa, ma di soldi non ne hanno, ma la gente è tartassata.

Riprendi il lavoro,
passa quello che dice perché no?!
Passa quello che ha l’amico il fratello il figlio con SM, che vogliono fare qualcosa per lui o per lei e questo gli sembra il gesto più concreto.
Passa quello che ha la SM ma non lo dice, ma io glielo leggo in faccia,
passa quello che dice, io ce l’ho! E rispondo, pure io!  (siamo amici nella sfiga)
passa quello che ti ascolta, capisce e prende le mele (i migliori)
passa quello che dice niente mele, ma ecco il mio contributo
passa il silente, lascia un soldo e scappa.
passano quelli che dopo un no, tornano indietro. (bravi!)

Riposo.

 

Torni a parlare, il pessimista un po’ si ricrede, ma ‘ste mele alla fine vanno, ma la gente anche se non le prende qualcosa lasciano, ma qualcuno che ti ascolta alla fine c’è.

Non cedere, non ti abbattere, ogni no ti avvicina al prossimo sì, vagli incontro con un sorriso sempre sincero perché tu stai facendo la cosa giusta e occhio ad avere la risposta pronta.

Le mele le ho già comprate! Ma io non le vendo, sono omaggio!
Non mi piacciono! Le regala!
Non ho i denti! Le fa cotte!
A casa sono pieno! Le mete insieme alle altre, non si offendono!

È sera, sei esausto, consumato per 100 SI, hai dovuto sopportare almeno 1.000 NO, ma che soddisfazione, ho aiutato la mia sezione, ho sostenuto la ricerca, ho aiutato me stesso.

Non è vero che fuori è un brutto mondo, non è vero che alla “gente” non gliene frega un cazzo.
Ma è vero che è una gran fatica, è vero che ci vuole coraggio per tenere le orecchie aperte e ascoltare cosa dice il mondo fuori, è vero che forse non puoi cambiare il mondo oggi ma,  se non fai nulla, può solo peggiorare.

 

Ps: se ottobre significa mela, marzo significa gardenia. Ci sarò come sempre, on the road, panino compreso, come si vede qui sotto.

 

 

3 risposte

  1. Cielo come ti capisco!! la mia esperienza da “volontaria alla vendita” mi “regala” sempre qualcosa.. non ti nascondo però che spesso mi lascia l’amaro in bocca e poca speranza verso il genere umano. Però poi mi dico “non posso mollare”, non posso “non dare nuovamente la mia disponibilità alla vendita di XYZ”…perchè se non siamo noi i primi a fare qualcosa per migliorare la situazione, non è giusto aspettarci altro/qualcosa di buono dagli altri…no? In bocca al lupo, io sarò di turno domani!

  2. Ciao ragazzi!
    Questo è il mio primo anno alla vendita delle mele, (mia mamma ha detto: “riman…a figlia mia… se mette a vennere ‘e mele! è diventata pure na fruttaiola!) e mi sento stanca al solo pensiero ma poi…mi guardo, guardo chi mi ha portato le mele, la gente che mi sostiene e spinge e sono convinta che questa è la cosa giusta.
    Potrei sentirmi stanca, potrei aver bisogno di sedermi, di andare al bagno e di tante altre cose ma alla fine… meglio fare qualcosa di buono, meglio fare qualcosa per se stessi che può aiutare anche gli altri!
    Io le mele le vado a cercare se non le trovo vicino a me, le gardenie lo stesso e non dimentichiamo Natale, anche lì c’è sempre qualcosa da vendere… ho ancora la casa piena di cioccolata!
    Forza ragazzi… c’a putimm fà!!!

    Mariangela

  3. condivido in pieno quanto hai scritto! per me e’ stata un’esperienza piacevolissima, ho fatto una cosa davvero bella! e sono rimasto davvero soddisfatto quando siamo riusciti a vendere tutte le mele!

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