Storie per un mondo libero dalla sclerosi multipla

“Facendo il volontario ho scoperto un possibile mondo libero dalla sclerosi multipla”

vito1Non sono stanco, ma fuori piove e non è la giornata estiva ideale, così decido di non uscire e dedicarmi a me stesso.

Penso a quanto sia stato importante avvicinarmi alla sezione provinciale AISM della mia città, Bari. Tutto accadde quasi casualmente, ricevetti una e-mail da Filo Diretto, mi iscrissi al Convegno Giovani della città di Monopoli (BA) e partecipai al convegno. Non sapevo se stavo per fare la scelta giusta e ad oggi non ricordo esattamente il tema di quell’evento, forse non era totalmente di mio interesse ma dentro me sapevo che stavo per intraprendere la strada giusta.

Avevo bisogno di trovare un’ambiente consono alle esigenze del momento, “di condividere me stesso con chi sa cosa vuol dire sclerosi multipla”, quindi confrontarmi, fare domande, ma soprattutto essere “il nuovo me stesso”. Un ragazzo che, nel pieno del percorso formativo, pronto a cavalcare per raggiungere i propri obiettivi ed esaudire i desideri, si ritrovava con tanti dubbi e tante domande, impaurito e confuso anche per affrontare una eventuale relazione di coppia.

Quel giorno segna l’inizio di un nuovo percorso perché dopo quell’incontro ho sentito il bisogno di frequentare la sezione AISM con più costanza, nonostante impegni accademici e lavorativi.

Ad oggi, a distanza di quasi sei anni, mi ritrovo a raccontare la mia storia perché ho maturato delle considerazioni che per quanto personali credo riguardino un po’ tutti noi, chi frequenta già la propria sezione o chi è in procinto di avvicinarsi alla sezione delle propria città.

La frequenza della sezione provinciale dell’AISM mi ha permesso di trovare risposte alle infinite domande e dissipare i vari dubbi che frullavano nella mia testa, ma soprattutto di rendermi più sicuro a fronte di scelte di vita che sembravano quasi impossibili, come ritornare a studiare fuori sede e andare ancora una volta all’estero per lavoro.

Ma non è solo questa l’opportunità che la sezione provinciale mi ha offerto. Ho incontrato persone con SM e non, e, con loro ho potuto costruire un legame forte che mi spinge ad incontrarli anche fuori dall’Associazione, a condividere esperienze ed emozioni che vanno oltre la SM scoprendoci addirittura “amici di viaggio”.

C’è altro ancora, che nel mio caso si è rilevato fattore motivante: essere un Volontario!

Come si sa, una sezione provinciale funziona come punto di contatto per neo-diagnosticati e come supporto nella fase post-diagnosi, ed è frequentata da persone con SM e non. Propone diversi servizi, dalla promozione di iniziative, all’organizzazione di attività di sensibilizzazione, raccolta fondi con eventi nazionali e locali, attività ricreative e altro ancora. Il mio interesse, in linea con i miei studi in economia, mi ha portato a considerare la gestione di tutte le funzioni contabili della sezione provinciale.

Ed è proprio questo aspetto che mi ha fatto “ri-scoprire me stesso in linea con le mie attitudini”. Posso ugualmente dare significato ai miei progetti e alla mia voglia di fare. Come? Facendo volontariato. Sì, perché mi sarebbe piaciuto organizzare eventi ed ora lo posso fare, mi sarebbe piaciuto occuparmi di contabilità ed ora lo posso fare, mi sarebbe piaciuto curare l’aspetto comunicativo ed ora lo posso fare, mi piace essere parte di un team che risolve problemi e prende decisioni ed ora lo posso fare, mi piace dare il mio contributo durante le riunioni ed ora lo posso fare, ancora e forse più di prima.

Essere parte integrante e attiva di questa realtà che mi riguarda in prima persona, mi porta oggi a notare il lato positivo di un momento che ha segnato la mia vita e convivere in maniera spontanea e naturale con la SM. Si tratta di essere parte di una realtà fatta anche di ruoli e responsabilità che sorreggono la voglia di essere ancora se stessi, ri-scoprendoci in un possibile “mondo libero dalla sclerosi multipla”.

Vito Di Gioia

La testimonianza di Vito cade proprio mentre si avvia settembre, mese che AISM dedica ai propri volontari e a chi vuole aggiungersi alla nostra missione. Se volete saperne di più qui c’è uno Speciale informativo, oppure condividi il messaggio!

4 risposte

  1. Vito, ho letto il tuo commento e sono d’accordo con te. Io assisto mia moglie Aurelia e scrivo con il suo permesso, ha la sm da cinque anni, è stata toccata alle arti inferiori ed in un certo senso posso capirti, ed è proprio vero che quando ci si adopera per il bene altrui si sta pure meglio dentro, perché si prova gioia nel poter essere di aiuto per altri.
    Anche la stessa scrittura dice: si prova più felicità nel dare che nel ricevere (Atti 20:35b
    Tu dici che, agire come volontario ti ha permesso di riscoprire te stesso.
    Certo!! Ora ti conosci meglio, come io con mia moglie, non eravamo mai stati così a lungo sempre insieme; io a cercare di capire le sue problematiche che questa indesiderabile compagnia sm le causa ed Aurelia, a vedermi come la mia vita, è cambiata – da impiegato delle poste come video terminalista ad fare il badante in casa e anche l’infermiere, in questo cambiamento abbiamo potuto capire ancora meglio che persone siamo!
    Vito, essere sempre positivi, è importantissimo; certo ci sono momenti….ma vedendo il bicchiere mezzo pieno è solo vantaggioso, in questo è importante la fede, l’armonia familiare e quindi l’affetto e l’amore sincero; questi sono già una cura!
    Vito forza e coraggio persevera, io e Aurelia ti facciamo i nostri migliori auguri!!

    Antonino l’ombra di Aurelia!!

  2. Grazie Vito, perché dimostri che la SM può rivelarsi inaspettatamente positiva, anche per chi non la prova sulla propria pelle.
    Pregherei te e anche gli altri volontari che scrivono però di parlarci anche del loro rapporto coi malati (lo so che le associazioni hanno sempre bisogno di soldi e di gente che fa i conti, ma non sono nate per questo). Dal nostro punto di vista in primo piano c’è solo la malattia.
    Grazie comunque perché ci sei! Grazie!

  3. Ragazzi,

    grazie per i vostri commenti che apprezzo tanto e scusate il mio ritardo nel rispondervi. Nonostante la motivazione ad essere un volontario, accade anche a me di dovermi fermare a causa della SM.
    Oggi però, sentivo il bisogno di rispondervi per condividere i vostri pensieri.
    Antonio, sei un esempio, affronti una nuova dimensione e non smetti di amare!
    Manuel, crepi il lupo, grazie. Ti auguro il meglio, magari un giorno ci conosceremo ad un convegno!
    Paolo, ho letto il tuo post e ho riflettuto al riguardo, tanto che il rapporto con persone con SM è stato l’oggetto dell’incontro con altri volontari di sezione, quindi tutor e OLP. Io, nel mio piccolo, posso impegnarmi a motivare chi al momento assume un ruolo più diretto nel rapporto con le persone con SM. Un giorno accadrà che anch’io sia più a contatto con una persona con SM, e più in là scriverò un nuovo post perché condividere mi fa star bene.

    Un abbraccio forte a tutti, Ciao!

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