Storie per un mondo libero dalla sclerosi multipla

Ho imparato di nuovo a camminare da sola

sole_nuvoleHo 18 anni e da un anno vivo con questa “amica”.

È cominciato tutto con continui capogiri, mal di testa, formicolii alle mani e difficoltà. Vedevo doppio e non riuscivo a camminare bene. All’ospedale mi hanno fatto una quantità smisurata di esami: risonanze, puntura lombare, potenziali evocati, ma non si riusciva a capire cosa avevo.

Poi è arrivato il primo esito. Alla vista delle parole “malattia demielinizzante”, mi sono spaventata.

Non ero mai stata all’ospedale, ero sempre stata benissimo e in perfetta salute.

Dopo un mese,  il giorno prima del mio diciottesimo compleanno ecco la diagnosi definitiva: Sclerosi multipla, tanti auguri a me. Ero sconvolta, quasi pietrificata, non sono riuscita nemmeno a piangere. Le persone che mi stavano vicine, il fidanzato e le amiche, sembravano più sconvolti di me.

Adesso, dopo svariate ricadute e svariati sintomi, ho cominciato una nuova cura e mi sento rinata: sono felice.

Come una bambina ho imparato di nuovo a camminare da sola, ad essere un pochino autonoma.

È proprio vero che non si capisce il valore delle cose finché non si perdono. Io grazie a quest’esperienza l’ho capito, e ho riscoperto il vero piacere della vita. Non posso essere certa di come sarà il futuro, ma io in questo momento sono quasi più felice di quando la malattia non c’era.

Ho imparato a vedere le cose sotto un’altra luce e penso che tutti dovrebbero farlo. Sono felice e nemmeno questa “scomoda amica” potrà impedirmelo.

5 risposte

  1. Ciao!
    Io, con il tempo e le situazioni vissute, ho imparato a considerare la nostra “Compagna di viaggio” non come una limitazione, ma come un’Opportunità! Un’opportunità per apprendere, per osservare cose e persone sotto una luce diversa, più chiara e illuminante!

  2. Salve a tutti, la nuova cua che ho cominciato si Lemtrada Alemtuzumab e davvero adesso sto cosi bene che se non fosse per la diagnosi scritta non ricorderei nemmeno di avere questa “compagna di viaggio”.

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Massimiliano

Sclerosi multipla e famiglia: due chiacchiere con mia sorella

Avrei tanto voluto farti delle domande nel corso di tutti questi anni passati in compagnia della sclerosi multipla, ma non l’ho mai fatto. Forse non c’è mai stata la giusta occasione. Forse perché non ho mai voluto coinvolgerti più di tanto in questo mondo, per la paura di perdere quello che è il ruolo protettivo del fratello maggiore. Ad ogni modo mi son sempre limitato con te ad avere una certa distanza su questo argomento. Ed oggi che viviamo molto distanti l’uno dall’altra, mi sento in dovere di fartele per sentirti ancor più vicino a me e provare quella piacevole sensazione di amore nei tuoi confronti. Certo che per chi ci conosce tutto questo potrebbe sembrare buffo, per il semplice fatto che quando siamo vicini siamo un po come il cane e il gatto della situazione. Ma in fin dei conti ci amiamo per quello che siamo: 2 fratelli !

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