Storie per un mondo libero dalla sclerosi multipla

Dopo la diagnosi, sono stanco di fare il supereroe

Oggi pubblichiamo la storia di Fabio che ha scoperto la sclerosi multipla da 3 anni.

Ero Superman e ora porto la spesa al primo piano con l’ascensore. Sono Fabio, ho 49 anni e la mia vita è cambiata all’improvviso una mattina di 3 anni fa. Un leggero formicolio alla gamba sinistra e al braccio. Passerà, penso, poi dopo un paio di giorni mi sembra che gli occhi non seguano bene il movimento della testa.

Vado dal medico che mi suggerisce una visita neurologica alla quale seguono alcuni esami tra i quali una tac senza mezzo di contrasto. Tutto negativo e nel frattempo i fastidi passano, facendomi ricominciare la mia vita da supereroe e  lasciar perdere il neurologo.

Lavoro duro, famiglia, casa e, nel poco tempo libero, ciclismo. Poi una mattina del giugno di quest’anno, si ripresentano gli stessi problemi ma io non gli do troppo peso. Sono passati una volta, passeranno ancora. E poi devo lavorare e sono Superman, non ho tempo per queste stupidaggini. In fondo non sto male, ho solo qualche piccolo fastidio.

Questa volta però il «fastidio» non passa, anzi si trasforma in un attacco acuto che fa spaventare non me, ma la mia compagna, che mi convince a tornare dal neurologo.

A settembre ho tolto il mantello. Ho iniziato una nuova vita fatta di incertezze, paure, dubbi; una vita che non è la mia ma la devo affrontare.

Reminder per le vitamine, interferone, visite mediche. Una vita fatta di oggetti che cadono di continuo dalle mani, di equilibrio sempre precario, di disturbi cognitivi, di stanchezza improvvisa e colpi di calore notturni.

Tutti molto leggeri, certo, ma tutti insieme. Io però sto bene, almeno in confronto ad altri e di questo me ne rendo conto. Me ne rendo conto soprattutto quando attendo il mio  turno dal neurologo ed esce dallo studio una ragazza palesemente più giovane, che cammina aiutata dal bastone. È in quei momenti che mi dico che poteva andare peggio.

Poi, però, guardandomi allo specchio e vedendo che sto abbasta bene, penso: lo dico agli altri o no? In fondo non si vede nulla, a volte sembro solo un po’ distratto, un po’ scoordinato, mah…

E allora mi dico che è meglio di no, perché è troppo difficile spiegare le sensazioni a chi non sa neanche di cosa sto parlando. Io, poi, sono un commerciante, non devo rendere conto a nessuno del mio rendimento sul lavoro. Meglio non dire nulla. I miei cari sanno e questo mi basta.

Io sono Superman… anche se adesso sono stanco. Non ne ho più voglia.

Fabio

Se vuoi raccontare e condividere la tua storia scrivici a blog@giovanioltrelasm.it

8 risposte

  1. Non è facile, questo è poco ma sicuro…
    È per questo che tutti noi siamo tanti piccoli Superman, nessuno ce l’ha chiesto ma ci siamo trovati questo peso sulle spalle che siamo obbligati a portarci dietro.
    Siamo tanti piccoli Superman perché ogni giorno ce lo viviamo appieno e riusciamo così ad apprezzare anche solo un piccolo gesto o un sorriso.
    Sarai un Superman stanco, ma più Superman di quanto tu non lo sia mai stato.
    In bocca al lupo per tutto 🙂
    Daria, 24 anni, “Supergirl” da quasi 6

  2. Anche il mio papà prima era Superman, come dice lui “si caricava il mondo sulle spalle e lo portava in giro”. Da quando la sua SM è uscita allo scoperto, invece, il mondo è diventato un po’ troppo pesante da portare in giro. Lo ritrovo molto nelle tue parole.
    La verità, comunque, è che SM o no, lui è ancora e sarà sempre il mio supereroe!
    In bocca al lupo!

  3. Ciao Fabio anche io mi rispecchio molto in quello che hai scritto…ed anche io vedendo o leggendo qui mi reputo fortunata rispetto agli altri che come noi hanno questa patologia. A differenza tua però io nn lo nascondo e non per fare la vittima ma solamente perché gli altri devono sapere che la forza che abbiamo dentro è sicuramente piu grande di lei (sm)

  4. Ciao,
    Sai, io credo che tu sia ancora un Super Eroe… Io non ho la SM ma la vedo su mia figlia… Vedo cosa le accade ed io stessa nonostante sia in simbiosi con lei e cerchi di immedesimarmi in lei non posso far altro che osservare, lei e tutti gli altri con SM intorno a noi e vedo tanto Super Eroi perché nonostante tutto convivere con questa malattia ogni giorno è una battaglia che vincete!!! Forza!!!

  5. Grazie, allora vedremo di farci aiutare a portare a spasso il mondo, perché noi alla fine siamo sempre supereroi.

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