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Cosa succede quando hai 22 anni ed entra senza bussare la sclerosi multipla? Cosa succede alla diagnosi, e cosa è cambiato un anno dopo? Bisogna trasformare la rabbia in riscatto.

A volte ottenere una diagnosi è un percorso faticoso e irto di ostacoli, dove si mescolano questioni sanitarie e tante, tante emozioni diverse. La storia di Antonio ne fa emergere

Un appello fresco e carico di energia da parte di una ragazza di 21 anni che vive con la sclerosi multipla da quando ne ha 13. Per non arrendersi, sensibilizzare

Ciao, sono Ilaria, abito a Roma e ho 24 anni. Quasi un anno fa è iniziata la mia storia con la SM. Era il 18

Per il primo appuntamento di “Emozioni in Mente” voglio dare pubblica voce ad un padre, Andrea, che sta affrontando il delicato momento di spiegare la sua

Non è mai troppo tardi per ritornare a studiare. Anche con la sclerosi multipla, nonostante porti via una parte della concentrazione.

Oggi pubblichiamo la storia di una ragazza che ci racconta come ha scoperto la sua sclerosi multipla, come ha reagito e come sta vivendo l’esistenza

Tutto è iniziato in un giorno qualunque: dovevo esprimere un pensiero, ma dalla mia bocca uscivano parole diverse da quelle che pensavo. La sera mi

Mi chiamo Anja, ho 23 anni e sono una studentessa universitaria. Da poco mi è stata “finalmente” diagnosticata la sclerosi multipla. Dico finalmente perché ormai

Photo by Freddy Castro on Unsplash L’universo ha senso solo quando abbiamo qualcuno con cui condividere le nostre emozioni. [Paulo Coelho] Quando si decide

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Oggi vi proponiamo la testimonianza di Sara che, nonostante la sclerosi multipla, pensa positivo. Così tanto, che a volte pensa solo alla sua vita e

Il fastidio iniziava a farsi sempre più forte. La sensazione era inspiegabile, quasi insopportabile. Di solito mi succedeva la notte, ma era da qualche giorno

Ci sono cose che non possiamo decidere nella nostra vita. Per esempio se ricevere o no una diagnosi di SM. Ma c’è una cosa che

Anna sa che nelle difficoltà un sorriso può davvero fare la differenza, soprattutto per le persone che ci stanno vicino. Consapevole di questo, ci racconta
3 risposte
Brava, posso portare la mia esperienza di appassionato di montagna e alpinista (mediocre). Ho quasi 30 anni di diagnosi (1989), nei primi due anni camminavo normalmente, successivamente sono comparsi i primi sintomi evidenti. Nonostante ciò ho fatto ascensioni di tutto rispetto sia a piedi che con gli sci da scialpinismo almeno fino a fine anni 90 (pur, lo riconosco, rischiando qualcosina ogni tanto); successivamente e molto gradualmente le forze diminuivano e i problemi di coordinazione in discesa aumentavano. Ma non ho mai smesso di andare in montagna. Ora, a quasi 30 anni dalla diagnosi riesco a fare i miei 3-400 metri di dislivello, anche di più se il terreno è agevole. Lo scialpinismo l’ho abbandonato da tempo perché troppo complicato da gestire. La montagna è stata la mia medicina, almeno altrettanto efficace che copolimeri o interferoni vari; almeno… io ne sono convinto. Continua così, senza forzare ma senza scoraggiarti se dovessi vedere che le energie non sono più quelle di un tempo: semplicemente… VAI.
Ciao Andrea… Hai detto bene, la montagna è anche per me la mia medicina. Tutto è più “leggero” in alta quota e nonostante le difficoltà, non gliela do vinta… guardo il sentiero che mi rimane da percorrere e vado avanti!
purtroppo non e cosi , malato da 16 anni camminavo scalavo anche io purtroppo la sm primariamente progressiva non mi ha dato scampo,