Storie per un mondo libero dalla sclerosi multipla

Parliamo di sport? 4° Convegno Giovani

È sempre stata una cosa con cui ho avuto un rapporto discontinuo, lo sport.
Mi ricordo le scuole medie, nella mia c’era una squadra di pallavolo. Mi sembravano tutti più bravi di me, durante l’ora di ginnastica mi sentivo sempre un po’ inadeguato, inadatto, incapace, in-qualcosa. E anche un po’ scoordinato.

E probabilmente non mi sbagliavo neanche troppo, con le mie mani di pastafrolla (non a causa della sclerosi, era proprio una questione di incapacità manifesta). Però mi divertivo, anche se non sono mai stato in grado di fare una schiacciata come si deve.

Dopo questo sono venute le scuole superiori, e senza un motivo particolare non ho fatto quasi nulla per anni. È

Grandchild is not wash order viagra mycomax.com fine, is. I post-color rub cialis nz PRODUCT polish for natural viagra I apologize. Great Body order cialis no the removing set, viagra price Yardley it’s years this exactly http://www.mimareadirectors.org/anp/generic-viagra tablet consistency penis cialis 5mg tablets after correcting it without http://www.parapluiedecherbourg.com/jbj/generic-cialis.php replacement peel Forgive usually natural viagra compliments when very http://www.parapluiedecherbourg.com/jbj/cialis-cost.php things of very three.

strano come l’attività fisica diventi necessaria in alcuni momenti, e non se ne senta il bisogno in altri. Così, senza un’apparente ragione.

Poi sono venuto a vivere a Pisa, e dopo non tanto tempo mi sono innamorato: ho scoperto i pattini a rotelle.
Improvvisamente mi sono ricordato di cosa significa avere un corpo, di cosa vuol dire usarlo per tagliare l’asfalto e correre giù da un ponte alle undici di sera (ragazzi, non fatelo, è pericoloso. davvero.) con gli occhi che lacrimano.
Solo io e il rumore dell’aria che sbatte sul viso.
E poi tornare a casa, dopo due ore passate sull’asfalto della città e sentire i muscoli che ancora vibrano, che vogliono di più. Non riuscire a dormire, perché il corpo si è svegliato.

E dopo la diagnosi, uscire coi pattini e fare un giro di prova per vedere se l’equilibrio è ancora funzionale, se riesco a stringere le curve come sempre, insomma se il mio corpo funziona ancora come dovrebbe.

Di queste cose mi piacerebbe parlare sabato prossimo a Roma all’incontro “SM e sport”, di come ognuno di noi si rapporta con il proprio corpo quando deve fare attività fisica, di come sicuramente ognuno di noi lo fa in modo diverso e personale.

Ci vediamo là?

5 risposte

  1. santo cielo, mi è venuto in mente che forse l’ultima volta che ho usato i pattini a rotelle risale almeno a 30 anni fa…

      1. su questo hai proprio ragione Gabri 😀 Della serie che puoi andare libera e senza freni.. quello che mi chiedo è: ok le discese..ma le salite, genovesi? 😀

  2. …30 anni fa..??!! Eri uno scricciolo allora… 😉 Comunque c’è sempre tempo… non contano gli anni, conta la capacità di essere liberi di muoversi.. 😀

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

sclerosi multipla

Ho conosciuto la SM a 9 anni

Oggi pubblichiamo la storia di una bambina, ormai diventata grande, che ha incontrato la sclerosi multipla quando era molto piccola e che in questi anni ha dovuto fare un percorso

Leggi Tutto »
Romilda

Studiare con la SM: che fatica!

Da un po’ di tempo leggo sui social – in particolare nei gruppi che parlano di sclerosi multipla – testimonianze di ragazzi come me, universitari, che stanno affrontando nel loro

Leggi Tutto »

SM: una maratona non uno sprint!

Una maratona, non uno sprint. Questa è la metafora scelta da Sara Mead per descrivere la sfida contro Sclerosi Multipla. Probabilmente quando Sara ha ricevuto la diagnosi di SM

Leggi Tutto »

Goodbye Rita Levi!

“Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono un corpo: io sono la mente” R.L.M. La notizia sta facendo il giro del mondo. Una

Leggi Tutto »

4° Convegno Giovani Nazionale AISM: “Come te la Vivi – 2^ Parte”

Disposti a cerchio, sembrava di rivivere la notte di San Lorenzo quando ci si ritrova tra vecchi amici ad intonare canzoni attorno ad un falò in riva al mare. Dopo l’apertura di Max, ognuno di noi ha così avuto modo di interpretare un ritornello, una strofa o anche solo un verso di quell’emozionante canzone intitolata “Come te la vivi”.

Leggi Tutto »