Storie per un mondo libero dalla sclerosi multipla

Dall’altra parte della reflex: il Convegno Giovani 2014 visto dall’obiettivo

IMG_8417Chi partecipa al Convegno Giovani, da almeno due anni a questa parte, sa che ci sono due mine vaganti negli spazi dell’hotel che ospita l’evento, che creano trambusto e spargono il panico tra i partecipanti minacciandoli con videocamere, microfoni, reflex e gelati.

Da una certa ora del sabato della prima giornata del convegno non le si trova nemmeno cercandole col GPS o con la Mappa del Malandrino di Harry Potter… D’altra parte però, la luce della loro stanza rimane accesa dalle 0:00, almeno fino alle 5:00 quando, svegliate di soprassalto dal magico suono del “render video andato a buon fine”, dopo aver riguardato quanto prodotto con le palpebre tirate su da strisce di nastro adesivo, decidono di dormire giusto il tempo per non crollare agonizzanti in aeroporto.

La mattina seguente, la domenica della plenaria finale, avviene il check degli errori: mai una volta che non ce ne siano, ovviamente! E quindi in fretta e furia modificano, copiano, incollano, litigano, mettono le dissolvenze che rendono tutto più soft, si guardano con sguardo perso, fanno ripartire il render del file e…. Aspettano. In silenzio. Facendo il countdown dei minuti insieme al software mentre il computer non fa altro che dissipare calore.
La finta quiete viene interrotta dallo squillo di uno dei due cellulari: sono gli altri dello staff che chiedono a gran voce il video finale per fare un check audio/video in plenaria prima che rientrino i partecipanti dai laboratori, per evitare che si blocchi qualcosa o che non si senta bene dell’altro.
Ottimo. Chiavetta USB pronta per essere inserita non appena il render arriverà al 100% e mani che tremano. Tempo stimato 0 sec, suono magico, chiavetta inserita, file trasferito.
E immancabilmente, quella delle due che quella mattina si trascina di più, corre giù a portare il file come un Templare che arriva dal Re custodendo il Santo Graal.
L’altra spegne il computer, butta reflex, obiettivi senza cappucci, computer, cavi e ogni genere di cosa tecnologica si possa immaginare dentro lo zaino che arriva a pesare più del bagaglio a mano.
Per di più quest’anno avevano l’aiuto della regista/coach che, dopo aver insegnato, consigliato, spiegato, guardato, trascinato su un carrello “quella con la IMG-20141129-WA0004reflex sempre in mano” per fare delle riprese più dinamiche e sperimentali, è stata contagiata poi a sua volta dall’ansia finale delle due reporter per caso.

Finisce il convegno. Parte il video… e parte finalmente il brivido che tanto avevano ricercato e che nella fretta non avevano sentito. Perché quando incastri musica, parole, immagini, non è sempre detto che esca fuori un qualcosa che faccia sentire e percepire il clima di ciò che hai ripreso.

Eppure, non si sa bene perché, quando c’è di mezzo il Convegno Giovani Nazionale, non si può far altro che immagazzinare immagini che colpiscono ed emozionano anche senza esser montate.
Forse è una caratteristica intrinseca… forse sono gli ambienti modulati ad hoc per le esigenze dell’evento… forse, più semplicemente è l’energia invisibile, ma palpabile, di chi ha organizzato e ci crede fortissimo, di chi ogni anno permette che ciò possa esser ripetuto e sicuramente l’energia di più di 360 giovani con SM che ce la mettono tutta affinché il loro mondo possa essere libero da essa.

Vi lasciamo quindi con il tanto menzionato video. Noi intanto finiamo di ricaricare le batterie!

Le due mine vaganti
(Ale ed Anna)

9 risposte

  1. Che dire? Grazie ragazze! Grazie perché nonostante la fatica, le occhiaie, le notti insonni, riuscite sempre a centrare l’obiettivo: emozionare! In qualche minuto ricostruite quei due giorni indimenticabili e riuscite poi a portare al di fuori del Convegno tutto quello che abbiamo vissuto! GRAZIE!!!

  2. Caspita!davvero centrato ilpunto!essere se stessi ad ogni modo!
    Non ho partecipato al convegno perché l’ho scoperto da poco questo blog, ma al prossimo non mancherò!

  3. … Anche quest ‘anno sono riuscita a riprovare quelle emozioni il far parte di questa grossa famiglia. Grazie Annalisa e Ale siete riuscite nell intento e come sempre ne sono uscita buffa ma mi sono divertita vi voglio tanto bene

  4. Grazie ragazzi! Fa piacere vedere che in fondo…. non siamo il vostro incubo 😛
    Solitamente ci vuole un po’ per convicere le persone a parlare davanti ad un obiettivo… ma poi… il risultato finale ha un suo perché…! 😀

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