Storie per un mondo libero dalla sclerosi multipla

Le persone vicine e la fede mi hanno aiutato molto dopo la diagnosi

Oggi pubblichiamo la storia di una ragazza di 25 anni che ha ricevuto la diagnosi circa due anni fa. La sua determinazione e l’attaccamento alla vita rendono questo post davvero particolare. 

Ho 25 anni e sono nata in Romania, poi all’età di 9 anni sono stata adottata da una famiglia italiana che è per me fondamentale, unica, indispensabile. Adoro cantare e la musica è sempre stata la mia valvola di sfogo, ciò che mi fa stare bene e che mi rende felice.

Nel maggio del 2015, quando tutto ha avuto inizio, ero pronta a salire su un palco. Ero qui in Sicilia, dove abito e da lì a poco avrei cantato. Per quanto mi sentissi strana, per quanto avessi un dolore tremendo all’occhio e per quanto tutto intorno a me fosse sfuocato, il richiamo della musica era talmente forte da impedirmi di capire davvero quello che mi stava succedendo. Non vedevo l’ora di calcare quel palco!

L’indomani, però, quelle immagini sfocate si sono trasformate in buio. All’improvviso non ho più visto nulla. Nero totale. Il mondo mi è cascato addosso. Dentro di me sentivo che questo strano sintomo non portava nulla di buono, ma cercavo di farmi coraggio.

Dopo la visita, l’oculista mi ha spiegato che si trattava di una neurite ottica e mi ha prescritto una Risonanza Magnetica. Ancora una volta tornò quella strana sensazione che mi aveva accompagnata dallo specialista: qualcosa mi diceva che l’esito dell’esame non sarebbe stato tanto positivo.

I miei genitori non mi dissero niente. Erano più spaventati di me. La paura gli ha spinti a voler camuffare tutto ma, presi di nascosto i risultati dell’esame, ho cominciato a leggere il referto. In quel momento ho capito che stava per entrare nella mia vita una nuova «compagna di viaggio».

Devo dire che ho accettato subito la sclerosi multipla. Da quando ha fatto capolino nella mia vita non mi sento più la stessa, ma il sostegno delle persone che mi sono accanto e che non mi hanno mai fatta sentire diversa e la mia profonda fede, mi hanno aiutato.

Anche nei momenti di sconforto, la fede è stata per me un appiglio. Tante volte ho pensato che forse qualcuno lassù, mi ha ritenuto abbastanza forte per cogliere e affrontare questa sfida. Altre, invece, ho pensato che tutto sommato poteva anche andare peggio: poteva trattarsi di qualcosa di incurabile, di disastroso!

Con il passare del tempo, insomma, me ne sono fatta una ragione. A darmi forza, però, c’era e c’è anche la mia musica, la mia ancora di salvezza. Non ho mai smesso di cantare e, soprattutto quando sono triste, farlo mi permette di chiudermi in un mondo tutto mio dove ci sono solo la musica, la mia voce ed i miei pensieri.

Avere la sclerosi multipla non mi fa sentire una malata. Credo sia brutto sentirsi così. Preferisco definirmi una ragazza che come tanti altri ha una sfida aperta con la vita e che, per questo, deve lottare per vincere.

Credo che la mia esperienza possa essere di esempio a tanti ragazzi che, per vari motivi si sento persi, che piangono per amori che non gli meritano o per cose futili. Penso sinceramente che la cosa più importante sia accettarci per quelli che siamo e stare bene prima di tutto con noi stessi.

Certo, ci vuole pazienza e ci vuole tanta forza e determinazione (io ho anche la fede che mi aiuta), ma non dobbiamo mai permettere agli altri di farci sentire sbagliati o inutili.

Cerco di vivere la mia vita esattamente come prima della SM ed anche se sento la fatica, il peso dei sintomi e degli effetti collaterali della terapia, la felicità di poter vivere le piccole cose della mia vita come uscire con le amiche o cantare è più grande. Continuo a credere che un giorno, attraverso la mia voce, potrò raccontare la mia vita e non sarà certo la sclerosi multipla a fermarmi. Se pensa di distruggermi, si è sbagliata. Non ha capito chi ha difronte.

La vita è bella, sempre, anche con le sue imperfezioni.

Se anche tu vuoi condividere la tua storia su questo blog scrivici a blog@giovanioltrelasm.it

2 risposte

  1. grazie… anche io ho 25 anni, ma sono uin un momento in cui mi ci sento proprio malata, sono di nuovo sotto cortisone (che odio tantissimo) dopo l’estate migliore della mia vita, in cui se non fosse stato per quelle punture ogni 14 giorni la Sclerosi avrei potuto tranquillamente dimenticarla! Questa volta la ricaduta l’ho presa un po’ male, ma aspetto che passi, come le altre volte =) a te, invece, complimenti per la forza e il coraggio!

  2. Ti capisco benissimo, io ho 26 anni e come te ho la fede e le persone che mi amano a darmi la forza. Anche io adesso riesco a godermi la vita con i miei alti e bassi ma con la consapevolezza che questo non possa distruggere i miei sogni. Mi ci rivedo molto in quello che dici.
    Ti auguro ogni bene coetanea

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