Storie per un mondo libero dalla sclerosi multipla

Se non ci SMuoviamo noi perché dovrebbero farlo gli altri?


 
Nonostante le difficoltà, le persone con sclerosi multipla vanno avanti. Perché abbiamo la SM, ma la sclerosi multipla non ci avrà mai. Ogni persona con SM è lì ad ispirarci e a dirci che se fa di tutto per continuare a muoversi, anche noi dobbiamo “SMuoverci”. Questo il senso della campagna #SMuoviti, lanciata in occasione delle celebrazioni del 50° anniversario di AISM. Il messaggio che intende lanciare all’opinione pubblica è che tutti possono SMuoversi al fianco delle persone con SM sostenendo la ricerca scientifica e unendosi al movimento, perché solo insieme si può fermare la sclerosi multipla. Per parlarvi di questa campagna ci ha mandato la sua esperienza una dei testimonial di #SMuoviti. Lei si chiama Cristina, ha 36 anni, lavora come segretaria e ama nuotare, come si vede nello scatto qui sopra. Ecco cosa ci ha raccontato.

 

Vivere la vita intensamente e con passione, credendo in quello che faccio e mettendo tutta me stessa nelle sfide che mi vengono poste. Questo è per me vivere con la sclerosi multipla.

Qualche mese fa ho ricevuto una telefonata di AISM, in cui mi si chiedeva se volessi essere una delle testimonial per l’anniversario dei 50 anni dell’Associazione e nello specifico per la campagna #SMuoviti. Prima ancora di conoscere i contenuti della campagna, già ne ero profondamente innamorata.

Quel titolo, #Smuoviti, lo sentivo già MIO, sentivo che mi apparteneva e mi rappresentava.

Mi appartiene perché la mia reazione alla diagnosi è stata quella di smuovermi, di darmi da fare, di parlare, raccontare e testimoniare quello che stavo vivendo.

Sono entrata in AISM come volontaria fin da subito, perché per me era importante acquisire le informazioni che a me erano mancate, per poi trasferirle, raccontarle al “mondo esterno” affinché chiunque in futuro non fosse impreparato come invece lo ero stata io agli esordi della patologia.

Mi rappresenta perché sono, o per lo meno mi sento, attiva su più fronti: come persona con sclerosi multipla, come volontaria, come donatrice. Mi “smuovo” perché come persona con SM non mi fermo, vivo e continuo a praticare il mio sport, il nuoto, ponendomi nuove sfide.

Mi “smuovo” perché vivo AISM e ne sono parte attiva. Ho una profonda stima per le persone che militano o contribuiscono alla nostra causa senza avere a che fare direttamente con la patologia, per me sono come dei veri e propri angeli, ma sono fermamente convinta che i primi a crederci e a darci da fare, dobbiamo essere noi che la patologia la viviamo tutti i giorni.

Se non ci Smuoviamo noi perché dovrebbero faro gli altri?

Tornando alla telefonata iniziale, devo confessare che prima di accettare mi sono posta tante domande, soprattutto perché avevo paura di non rappresentare veramente le persone con sclerosi multipla e soprattutto perché avevo paura di mancare di rispetto, poi però, a freddo, mi sono detta: sì, cavoli, io posso rappresentare quello per cui AISM lavora da 50 anni. 

Io mi sento di vivere libera dalla sclerosi multipla, perché grazie a tutto l’impegno di questi anni, alle raccolte fondi e alle battaglie sociali combattute, la società e la ricerca hanno fatto passi da gigante e io mi ritrovo a poter vivere una vita “normale”, con il mio lavoro, il mio sport, il mio volontariato, il mio medico, il mio farmaco, il mio convegno informativo, il mio confronto con gli altri…

Ho la sclerosi multipla, ma la sclerosi multipla non mi avrà mai.

Ma se molto è stato fatto, tanto è ancora da fare. Tu non restare fermo a guardare. #Smuoviti unisciti al movimento AISM per fermare la sclerosi multipla 

Cristina

 

Una risposta

  1. Anche io ho la sm ma cerco di andare avanti e di fare tutto come prima con parecchia fatica in più, spero molto nella ricerca per tutti quelli che come me aspettano da molto tempo che qualcosa accada.

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