Storie per un mondo libero dalla sclerosi multipla

“Siamo più forti e uniti di prima”

Nel giorno di San Valentino non potevamo che proporvi questa storia. Una delle tante conferme che l’amore può superare ogni cosa, anche una diagnosi di SM. Buona lettura!

Ci siamo conosciuti su un sito internet, entrambi con la voglia di innamorarsi dopo tante delusioni, con la voglia di costruire una famiglia e un futuro insieme. Nonostante la nostra grande differenza di età (io 20, lui 33) abbiamo sempre avuto un affinità particolare.

Ci siamo innamorati subito, abbiamo vissuto in estate stupenda. Poi arriva dicembre il mese della diagnosi. Non ha mai avuto nessun sintomo se non una stanchezza perenne che entrambi avevamo imputato alla vita frenetica che facevamo tra casa, lavoro e piccoli svaghi.

Un giorno si sveglia con metà viso bloccato, faceva fatica a parlare e si impappinava con le parole, aveva iniziato a balbettare. Subito ha imputato questa cosa ad un colpo di vento. Dopo varie insistenze va in ospedale dove lo ricoverano immediatamente a 70 km da dove abitavamo.

Lui appena entrato in ospedale era convinto di avere la sclerosi multipla, cercavo di non pensarci, di sperare che non fosse così. Un paio di giorni dopo il ricovero il dottore ci dice che faranno la risonanza e se dalla risonanza esce qualcosa dovranno far il prelievo del midollo per confermare la sclerosi multipla.

Abbiamo deciso di tenere lui nascosta questa notizia perché già mentalmente stava crollando. Arriva il giorno del prelievo. Quel giorno avevo trovato traffico ed ero arrivata in ritardo. Nemmeno riesco ad entrare in reparto che escono a chiamarmi gli infermieri. Entro nella stanza e stava piangendo. Non l’ho mai visto così fragile, in quel momento aveva bisogno di me ma allo stesso tempo mi diceva di non venire più, che meritavo di più, che avevo 20 anni e potevo vivermi la mia vita con una persona sana.

Quella sera ho fatto la strada del ritorno piangendo. Mi sentivo e mi sento impotente tutt’ora.

Una settimana dopo l’uscita dall’ospedale con la diagnosi di sclerosi multipla mi ha chiesto di sposarlo. Naturalmente è stato un si da parte mia. È cambiato, siamo cambiati, dopo la scoperta di questa malattia, abbiamo iniziato ad apprezzare ancora di più la nostra vita, il nostro amore e la nostra serenità.

Siamo più forti ed uniti di prima. La SM non ci fermerà. Vinceremo noi.

A.

Se anche tu vuoi condividere la tua storia su questo blog scrivi a blog@giovanioltrelasm.it

Una risposta

  1. B R A V I I I I I…Ho letto tutto d’ un fiato la vostra storia, mi sono per un momento commossa perché ho rivisto la mia con mio marito col quale sono sposata da 23 anni. Ci siamo sposati dopo dieci mesi dal giorno in cui ci siamo conosciti. Dopo cinque mesi dal matrimonio, a causa di ripetuti disturbi e innumerevoli esami, avevo la diagnosi definitiva “sclerosi multipla”. Gli avevo chiesto subito il divorzio perché non sapevo come si sarebbe evoluta nel tempo e temevo la carrozzella. Lui si è subito rifiutato di lasciarmi confidandomi che non avrebbe temuto nulla. Dopo 23 anni siamo ancora insieme più innamorati di prima, purtroppo il peggioramento c’è stato, uso una carrozzella elettrica per le mie uscite quotidiane. Molte cose sono cambiate come nel caso di scegliere un’ appartamento a piano terra, affidare ad altri la pulizia della casa, ed eliminare nell’ ambiente in cui vivo le barriere architettoniche. Ma non ho perso la voglia di vivere, frequento persone nuove che nulla hanno in comune con la SM, non lavorando più per ragioni logistiche riverso il mio tempo nella lettura di libri di lodevoli autori, vado molto al cinema, il fine settimana si può anche optare per una pizzeria…certo è che sono rimasta la donna gagliarda di sempre con una gran voglia di vivere pienamente la vita attimo per attimo al di là di ogni limite, trascurando qualsiasi pregiudizio frutto dell’ ignoranza. A proposito oggi è 14 febbraio S. Valentino “festa degli innamorati”:vi rivolgo il mio augurio più sincero e vi saluto caramente con un grosso abbraccio. C I A O

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