Storie per un mondo libero dalla sclerosi multipla

“Ne usciremo tutti insieme”

In questi giorni difficili, vi proponiamo la riflessione che Davide ha pubblicato qualche giorno fa sul sul profilo Facebook. Spiega bene lo stato d’animo in cui è la maggior parte di noi. E lancia un messaggio che vorremmo arrivasse a tutti: ne usciremo insieme, e dopo saremo persone migliori.

Voglio scrivere due cose sull’ansia.

Perché in questi ultimi anni l’ho guardata negli occhi tante volte. E anche sulla paura. Quella la vivo già ogni giorno. L’ansia da sclerosi multipla, ora l’ansia da Covid-19.

Starò bene? Avrò il mio farmaco regolarmente? Sono costretto ad annullare la mia risonanza magnetica di controllo annuale. Sono – e siamo, tutti insieme – costretti a vivere nell’incertezza cosmica di quello che sarà. E questo perché un pipistrello in una grotta sperduta in una foresta della Cina ha portato un virus nuovo e qui sui social, dove ormai ci ritroveremo ogni giorno, c’è gente che per settimane diceva di aver capito tutto.

Poveri fessi, noi. Loro, da subito, avevano capito già tutto. Poi sono scappati in treno per tornare qui, ma questa è un’altra storia, una storia che devono affrontare con la propria coscienza e il senso di responsabilità. E poi ci sono anche gli altri. Quelli del “c’è la faremo” e i “ce l’ha faremo”.

Contraddicono virologi e luminari di fama internazionale mentre ghignano nei selfie con la mascherina e gli spritz ammassati davanti ai bar e ai locali.

Medici e infermieri della loro stessa età svengono distrutti per la stanchezza dopo ore infinite di lavoro, spesso privi persino di attrezzature sanitarie adeguate per proteggersi. Ma a quanto pare anche loro avevano capito tutto di un virus mai apparso sulla faccia della Terra e sul quale nessuno è in grado di dire nulla di certo fino a quando non ci saranno robusti e affidabili studi clinici pubblicati da autorevoli riviste scientifiche: mettiamoci l’anima in pace.

Quando ero un insopportabile narcisista soffocavo sempre due sentimenti: la tristezza e la paura.Oggi mentre con gli occhi lucidi ascoltavo il discorso di Conte comprendevo che l’ansia e la paura, quasi sempre, ti permettono di scoprire te stesso e di imparare ad amarti così come sei, anche e soprattutto per quello che sei.

Ho paura di tante cose in questo momento, non solo della mia salute in questa pandemia, ma anche di quello che accadrà alla gente sola, alla nostra economia, alla nostra vita. Quando torneremo davvero ad abbracciarci, a ridere, a godere di quelle piccole cose che oggi scopriamo essere dei preziosi privilegi?

Ne usciremo tutti insieme. E tutti insieme saremo delle persone migliori.

12 risposte

  1. Grazie Davide…..Non c’è bisogno di dire altro…..la tua riflessione arriva dritta al cuore…..forza!!!!

  2. Una riflessione tutt’altro che banale…il che è raro in questo periodo.
    Una riflessione che però vorrei porre io è su coloro che sono “scappati” dal nord per tornare dalle loro FAMIGLIE al sud. Io, pur non essendo tra loro, non li biasimo. Come noi abbiamo paura a maggior ragione credo loro lontani dalle loro famiglie in una regione che per loro magari non avrebbe potuto offrire loro nemmeno più assistenza sanitaria oltre che sicuramente affettiva

    1. Eh sì Gyuseppe non hai torto, non l’avevo considerata questa cosa…..così a bruciapelo ho solo pensato che fosse stato un comportamento sconsiderato….

  3. La tua è una riflessione molto bella e che condivido…
    Mi sono rivista nelle prime righe che hai scritto: è da quando mi hanno diagnosticato la malattia, che con l’ansia, l’incertezza del domani e la paura convivo quotidianamente. Ora, oltre a questo, mi chiedo quando potrò di nuovo uscire di casa e tornare alla mia vita e al mio lavoro (ma, soprattutto, l’avrò ancora un lavoro?).
    Però, pur nel buio attuale, spero, e sono convinta, che questa situazione aiuti tutti quanti, soprattutto chi non si è mai posto il problema dell’incertezza del domani ad essere persone migliori e ad apprezzare ciò che finora avevano/avevamo dato per scontato.

  4. E’ venuto con guanti e mascherina chirurgica. Il corriere, anzi, no, non un corriere, più un fattorino: ci ha portato la spesa. E la lista l’avevamo inviata solo due ore prima tramite la solita app, con lo smartphone. 51 euro.

    Se vi dicessi “Guardate che è l’inizio di un libro di fantascienza”, mi credereste, giusto?

    L’impensabile, che diventa realtà. “Ho visto cose che voi umani non potreste nemmeno immaginare”, ecco, ora siete voi, siamo noi, quel personaggio lì (ah, si chiamava Roy Batty).

    Questa è la sensazione che ho io: di incredulità, di smarrimento, di impotenza.

    La paura mi è venuta solo all’inizio, ma mi è passata in fretta. Dicono che la paura serva, ma (proprio) solo all’inizio, perché poi deve tornare la ragione, catalizzata dalle sostanze endocrine che la paura ha generato.

    “Ricordati che sei immunodepresso, quindi, soggetto a rischio”. “OK, mo’ me lo segno”.

    E la presunzione, quanta presunzione (mi ci metto anch’io, né): “Siamo la specie vivente più evoluta mai esistita”, e nel giro di 3 mesi l’intero pianeta è infetto… l ‘ i n t e r o p i a n e t a . . . alla faccia della superiorità.

    Ho visto mia madre leggere di una sua amica entrata in ospedale di giovedì e morire il lunedì successivo. “Beh, può capitare”. No, l’han portata via in ambulanza con medici e infermieri con lo scafandro, allontanando tutti, non consentendo più a nessuno, nessuno, da quel momento in poi, di avvicinarsi a lei.
    E’ morta sola. E il sola è quasi più ingiusto dell’esser morta. E ancor di più senza un funerale, nemmeno l’ultimo saluto.

    Carri mimetici in fila di notte che trasportano bare. Neanche nei film.

    Non ascolto più le interviste o i dibattiti sulle cause, sulla situazione, sull’evoluzione. Siamo ignoranti (coloro che ignorano, che NON sanno).

    Però ora una cosa la sappiamo: che prima probabilmente eravamo più felici, e non ce ne eravamo accorti.

    E concordo, ne usciremo, a caro prezzo, più forti.
    Con enorme riconoscenza verso chi ha dato moltissimo per dare aiuto, anche troppo, anche la vita.

    Grazie.

  5. CE LA DOBBIAMO FARE PER FORZA. NOI SIAMO QUELLI CHE NON HANNO MOLLATO MAI.
    SONO 19 ANNI CHE COMBATTO CON LA S.M. CHE, SONO CONVINTO SIA PEGGIORE DEL CORONA VIRUS QUINDI NON MI ARRENDERO’ MAI. E COSI’ DOBBIAMO FARE ANCHE COL CORONA, PASSERA’ ANCHE QUESTA E CI TROVEREMO A RIPARTIRE CON LA NS. COMPAGNA PER LA VITA.
    MARCO

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