Volare con la sclerosi multipla: questa volta mi sono lasciata andare

La sclerosi multipla mi ha portato ad avere dei limiti fisici molto importanti: non corro più, e devo camminare lentamente in modo da controllare le mie gambe per evitare cadute epiche (che faccio ugualmente). Questa continua gestione del mio corpo dovuta ad una perdita delle funzioni motorie, ha causato non solo un blocco fisico, ma anche un blocco emotivo. Dover tenere sotto controllo ogni singolo movimento, mi ha portata ad avere un controllo altrettanto esasperato nella mia vita, condizionando ogni ambito, soprattutto quello delle emozioni.

Non riesco mai a lasciarmi andare

Non riesco a lasciarmi andare, esiste solo la razionalità. Da questa consapevolezza è nato il mio bisogno di trovare un modo per sentirmi libera, per ricordare cosa vuol dire essere veloci, il vento che ti scompiglia i capelli e che si porta via tutti i tanti strati che coprono quella che sei davvero, l’adrenalina, il lasciarsi andare con il corpo e con l’anima.

Dove trovare tutto questo? Qual è la soluzione? Volare! Ma questa emozione non volevo viverla da sola, e con una mia cara amica abbiamo deciso di fare Il Volo dell’Angelo: agganciate ad un cavo d’acciaio, sospeso tra le vette di due paesi, abbiamo volato al di sopra delle Dolomiti Lucane.

Alla prenotazione dei biglietti, ho pensato: come arrivo fin lì? Non volevo rinunciare a questo sogno, così ho contattato la Sezione AISM di Potenza e grazie al loro progetto #basilicatasenzabarriere hanno reso accessibile la mia voglia di volare. Grazie ad operatori gentili e competenti, sono arrivata su quella montagna e mi sono lasciata andare.

Quel giorno c’era tanto vento, nel volo di andata era contro di noi. Era così forte da fermare la nostra corsa nei cieli e lasciarci appese lì per qualche minuto in attesa che qualcuno venisse a prenderci. Io e le mie 50 sfumature di sfiga 🙂

 

In quei minuti sospesi la SM non c’era più

In quei minuti in cui eravamo sospese, la sclerosi multipla non c’era più, ed  oltre al classico pensiero del “capitano tutte a me”, mi sono ritrovata a vivere un momento che non potevo controllare, non c’era nulla d gestire, solo da vivere. Libertà pura. Ovviamente non ripeterò tanto presto questa esperienza “estrema”, qualcuno mi ha definita una fifona per questo motivo.

È vero, io ho paura, di tutto, del mio futuro incerto, di sbagliare sempre, di non essere amata, di essere sola. Ma la paura non mi ha mai fermata anzi, è uno stimolo per reagire, per trovare nuovi modi per vivere la vita nel modo giusto per me. E contro la mia staticità fisica, continuo ad andare avanti, continuo a muovermi, non so ancora bene in quale direzione, ho imparato a seguire finalmente il cuore e ad ogni passo in avanti ritrovo una parte di me.

Lasciandomi andare, perdendomi, mi riconosco.

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2 commenti

  1. Brava Matilda, la SM ha paura di tante cose, non viene con me mentre Sono in piscina ad allenarmi o quando Sono Al mare Nella Barca a Vela, sentirsi libero e nemmeno pensarci a lei e Cosi gratificante.

  2. Mara Bettoni Reply to Mara

    Bravissima Matilde complimenti

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