Storia di un rivoluzionario YOUNG a fine carriera

Era la primavera del 2010, il primo evento Young,  la prima volta che ci siamo incontrati  è stata energia pura, noi tutti eravamo pura energia, è stata come un esplosione.

Prima di allora, questa forza  era compressa inespressa, spesso incompresa e mi portava un tumulto nel cuore, avevamo tante cose che volevamo fare, tante cose da dire, paure da sfatare idee da condividere e realtà da cambiare, ma non c’era modo di sfogarle.

Per me era l’inizio di una rivoluzione: non me ne ero accorto, forse nessuno di noi se n’era accorto, ma stava cambiando il modo di vivere, di pensare e di guardare la SM.

Il 21 Maggio 2010 ci siamo incontrati la prima volta, tutti giovani volontari con e senza SM, non vedevo differenza nel nostro impegno.

Dicembre dello stesso anno ci ritrovavamo di nuovo, volontari da ogni parte d’Italia, forse era già la quinta volta sempre a Lucignano; in quei giorni stavamo affermando sempre più il nostro impegno, stendendo il manifesto del movimento, giorni in cui abbiamo lavorato sino a notte per essere certi che le  parole di quel documento, quelle frasi ci rappresentassero sino in fondo, perché fossero lo specchio della nostra volontà di cambiare le cose.

Senza accorgercene era già passato un anno, la nostra energia non si era minimamente affievolita, anzi come i raggi del sole che passano attraverso una lente diventavano più potenti e mirati ad un unico obbiettivo, Liberare il mondo dalla SM. E così arrivammo al evento YOUNG 2011, era settembre.
Il passo era stato breve ma lunghissimo allo stesso tempo, ieri eravamo come a scuola, un anno dopo, eravamo già dall’altra parte; a organizzare eventi,  tenere aule, creare gruppi giovani nelle nostre sezioni, fare reclutamento. Ognuno di noi ci rappresentava ognuno di noi parlava per tutti noi.

In questa seconda occasione però la parola rivoluzione venne fuori  e ci chiedevamo è da usare, non è da usare? Non sarà troppo?
Per sdoganare questa parola durante una plenaria abbiamo pure interpellato il Battaglia.
Oggi mi sembrano dubbi un po’ stupidi, come se i Francesi dopo la presa della Bastiglia si chiedessero, cosa dici la chiamiamo rivoluzione francese o aggiustamento Francese? Abbiamo fatto bene sì/no?
La risposta arrivò a breve.

Settembre 2012,  i primi Young che avevamo reclutato e che hanno vissuto YOUNG l’anno prima, oggi erano chiamati a sostituirci nell’organizzare l’evento, nella scelta dei temi da trattare, alla gestione delle aule,  gli eventi collaterali, insomma in tutto e più di quello che noi realizzammo l’anno prima.
Se al primo YOUNG la parola rivoluzione non esisteva neanche nel vocabolario, nel secondo entrò timidamente appena citata e subito moderata, ma oggi era un grido di battaglia, un mantra, era il minimo che ci si aspettava da chi entrava in YOUNG, è stata una vera YOUNG REVOLUTION.

Ed io? Be, io il primo anno fui un attore di questa storia, poi mi fu data l’opportunità di esserne il un protagonista.

Ed ora? Ora avevo proprio l’impressione di essere superfluo, sentivo quel dolce e raro piacere che le cose sarebbero andate proprio come sarebbero dovute andare, anche senza il mio contributo, anche senza la mia presenza. Ero disoccupato, ero felicemente disoccupato, una cosa che nel volontariato è quasi  impossibile che accada e infatti era solo una pallida illusione. Forse avevo chiuso un ciclo, forse come un bravo tedoforo avevo portato la fiaccola per il mio tratto di strada verso la meta, ma certo questa sensazione di sentirmi superfluo non era la fine della mia vita in AISM. Il movimento YOUNG è stato  un trampolino, una molla che mi ha permesso di saltare più in alto, verso impegni più grandi, verso una consapevolezza maggiore, verso cambiamenti più radicali e difficili, non so quante persone dovrei ringraziare, da quando sono entrato in AISM ad oggi, ma voglio che sappiano che il mio impegno è un ringraziamento a tutti loro.

Non ho capito bene come è stata decisa la storia, ma noi YOUNG della prima ora venimmo chiamati YOUNGOLD che starebbe per ragazzi d’oro, ma si può leggere anche come young old ragazzi vecchi, vecchi non certo all’anagrafe, ma nei nuovi volontari che sono arrivati, vedo già una luce diversa una consapevolezza maggiore,  obbiettivi più alti.
Sembra un po’ stupido visto che sono passati appena 3 anni, ma ve lo assicuro quando vivi una rivoluzione te ne accorgi solo quando ti volti un attimo indietro,accade tutto così in fretta che ti senti smarrito, perché spesso il cambiamento è andato oltre alle tue aspettative, allora quella io la chiamo rivoluzione.

(Consiglio di leggere il post con tono di voce alto ma non troppo e deciso  col giusto ardore sorseggiando un buon vino rosso e fate partire in sottofondo questo brano tratto da L’ultimo dei Moicani, così per cercare di farvi rivivere con che animo è stato scritto)

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8 commenti

  1. I BRIVIDI CHE HAI SUSCITATO SONO INDESCRIVIBILI…
    GRAZIE!

  2. Qualcuno ci nominò anche YONG, ma questa ormai è storia. E si John come vecchiarella YOUNG ho provato le stesse emozioni e la stessa serenità nel lasciare il passo, perchè YOUNG nuovi ci sono e ci saranno ne grande movimento AISM.

  3. che dire..io ho partecipato al primo Young quel week end 21-23 maggio 2010 ricordo la voglia di un’esperienza nuova ma anche magari il confrontarsi con tanti giovani come me che condividevano qualcosa con me..mi fa piacere aver ritrovano alcuni di loro al mio fianco nel dicembre dello stesso anno piuttosto che vederli partecipare allo young 2011 dove non sono purtroppo potuta andare e rivederli ora quest’anno young REVOLUTION 2012..vicini uniti come in famiglia ma forse a volte meglio di una famiglia a proseguire questo percorso insieme a tanti altri che si sono aggiunti..da piccolo pallino di quel 2010 quest’anno ero lì a tenere un’aula con davanti a me coetanei + grandi di meno e + piccoli di me..ma in qualche modo trovavo in loro qualcosa che io nel 2010 non avevo..una luce e un’energia incredibile che si è sparsa fra i partecipanti di quest’anno e sentire come tanti di loro non ti hanno visto come “la maestriina” ma come una di loro a cui chiedere dubbi perplessità e anche perchè no dire GRAZIE per l’esperienza..ed è questo già passo del cambiamento..GRAZIE 😉 è vero mi ricordo la scritta JONG tipo sabotaggio rispetto l’altro gruppo..noi ci siamo impegnati nelle basi..ma i nuovi volontari si stanno impegnando giorno dopo giorno per costruire ancora di + di noi!

  4. ..seduti,ognuno portava con sè la sua esperienza di sezione,qualcuno i propri dubbi ma tutti con il proprio carico di motivazioni.Lontani,geograficamente lontani ma vicini mentre ci raccontavano di una nuova realtà per le persone con SM e di un nuovo volto possibile da disegnare addosso alle nostre sezioni.E quel volto,attraverso il nostro impegno è diventato un movimento deciso,che ha scelto in che direzione andare,cosa fare e con chi.
    Tornare in sezione con una nuova consapevolezza non solo di contenuto ma anche di confronti,di storie,irripetibili se non fosse stato per YOUNG.
    E poi poter dare un contributo nazionale a Settembre,raccontarlo a tutti e diventando piccoli esempi di cambiamenti possibili e raccontare che si piò fare,senza dubbio,si può fare!Certo nessuno ci ha mai detto che sarebbe stato facile,ma nessuno poteva più dirci che era impossibile.
    Eppure quelli con i dubbi eravamo noi..e forse la rivoluzione è partita da lì,mentre seduti abbiamo fatto prevalere la possibiltà sul dubbio e l’abbiamo perseguita esattamente come racconta il mio “collega rivoluzionario a fine carriera”,proprio John che dopo averci parlato mi ha fatto pensare che avevo bisogno in sezione di un giovane volontario come lui.Che in sezione non ce n’erano abbastanza di volontari..che bisognava formare,incontrare nuovi volontari e rimotivare chi già c’era.
    E poi vederlo in quegli stessi volontari il volto dell’AISM quello che ci era stato raccontato che abbiamo delineato in un manifesto e nelle nostre azioni,un’AISM popolata da nuovi giovani che al volto c’hanno aggiunto passione e consapevolezza.
    Finire la carriera così è proprio bello ragazzi!
    Ma vi dirò anche che continuare per altri sentieri lo è altrettanto.
    Posso ringraziarti Gion senz’ACCA?perchè quando scrivi o parli mi sei sempre un pò d’esempio..ma solo un pò:)

  5. Mi emoziono a leggere tutto questo, credetemi… questo passaggio è il segno concreto di come il movimento ha voglia di continuare a crescere ed espandersi sempre più e in maniera capillare su tutto il territorio nazionale!
    Ho seguito tutta la preparazione, ho visto con i miei occhi i ragazzi lavorare con impegno e con talento indiscusso per il nuovo evento Young 2012! Ho visto concretamente il CAMBIAMENTO, l’ho visto non solo negli occhi di tutti i ragazzi che con PASSIONE e CONSAPEVOLEZZA hanno realizzato l’evento, ma anche in tutti i nuovi Young che hanno deciso di incominciare questo percorso… Benvenuti Ragazzi!

  6. PUCCI STORACE Reply to PUCCI

    OGGI,CERCANDO ALTRE COSE,TRAMITE LA MEMI, VS JOUNG, VOLONTARIA PER AISM GENOVA,DI CUI IO SONO….SOCIA…DALL’ALTRA PARTE,LA PARTE,CIOè,DEGLI ASSISTITI!SOLO QUEST’ANNO,GRAZIE AI VS ”COLLEGHI”DEL S.C.2012\13 PRESSSO DI VOI,HO CONOSCIUTO IL VS MERAVIGLIOSO MONDO!!E VI RINGRAZIO! IL MIO PENSIERO,PERò,VA SOPRATTUTTO ,ALLE ”MIE”RAGAZZE..DA MEMI,A SARA A FRANCESCA ETC.ETC. SONO DAVVERO GRANDI,E IL MIO UNICO RAMMARICO è…IL TEMPO CHE PASSA TROPPO VELOCEMENTE,MA IO ,CHE …DA VECCHIETTA,HO ESPERIENZA…O DOVREI…IN QUESTO CASO,SO CHE CON LE MIE MITICHE…NON FINIRà QUì!GRAZIE A TUTTI VOI NONNAPU

  7. Grazie di tutti i vostri post, leggendoli riconfermo le nostre parole “ognuno di noi parlava per tutti noi”.
    Queste righe le abbiamo buttate giù tutti insieme.

  8. nella sezione AISM di Vicenza ci sono da poco è nato i gruppo YOUNG e da oggi siamo anche su fb: https://www.facebook.com/groups/496756327031556/

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