Storie per un mondo libero dalla sclerosi multipla

Storie di SM e Volontariato: Roberto racconta…

“Oggi la redazione del blog ha ricevuto questa testimonianza che ci ha molto colpito. È una storia intensa, dura e positiva allo stesso tempo, per questo abbiamo deciso di pubblicarla su Giovanioltrelasm. Grazie a Roberto – volontario AISM . che ha deciso di condividerla con noi!”

 

Sono tante le soddisfazioni che si hanno facendo volontariato. Si condivide, si spera, ci si sente parte di qualcosa di comune e di grande. Ma quando capitano cose come quella di questa mattina ti rendi conto che c’è davvero qualcosa di più.

Sono il referente dei volontari della sezione AISM di Torino. Mi sto impegnando per fare degli incontri informativi nei licei della città. Sono incontri belli da vedere ma soprattutto da fare.

Questa mattina in un istituto tecnico commerciale ho avuto un’esperienza davvero straordinaria. Ho iniziato il mio discorso spiegando cosa sia AISM e tecnicamente la sclerosi multipla.

Mentre parlo vedo una ragazza in lacrime… Mi fermo chiedendole se le crea fastidio parlare di questa patologia, magari  conosce qualcuno che non sta bene. La risposta mi ha gelato il sangue:

“…Mi hanno diagnosticato la SM a ottobre ma quasi nessuno dei miei compagni ne era a conoscenza, fino ad ora…”

Lì per lì ho pensato di morire, ho avuto paura di aver fatto una cretinata a chiedere davanti ai compagni questa cosa ma al contrario lei ha continuato a parlare e a raccontare a tutti la sua storia. Le amiche le stavano vicine i compagni si rendevano disponibili per qualsiasi cosa. È stato straordinario!

La mia scaletta è ovviamente andata a “farsi benedire”. Abbiamo condiviso insieme le nostre esperienze. Dopo un pò che parlava ho detto a tutti che anche io sono uno sclerato da 5 anni e che sono in cura dalla stessa neurologa che ha in cura lei. Da li è stato un susseguirsi di condivisione ed emozione, di segnali di affetto. Ho capito in quel momento che davvero, davvero siamo sulla strada giusta, siamo vicini alle persone e lo siamo davvero anche in momenti difficili come questo.

Sia lei che le compagne hanno intenzione di fare del volontariato ma adesso devono, insieme, come amiche e come volontarie, ottenere il primo grande risultato di squadra ovvero la maturità.

Sono davvero felice…  mi viene da pensare che se la mia malattia è servita per farmi diventare un volontario ed essere utile ad una  persona stupenda come lei allora va bene,  ringrazio di averla, ringrazio di avere una terapia che mi fa stare tutto sommato bene e di avere l’opportunità di essere utile per gli altri!

  Non dimenticherò mai questo momento e credo nemmeno lei con i suoi compagni.

Continuiamo a fare sensibilizzazione, ad esserci e a far arrivare il nostro messaggio perché fare la differenza per qualcuno può accadere per caso e quando meno ci aspetta che accada.

Non ci fermiamo mai.

Grazie AISM!!!

Roberto

6 risposte

  1. Grazie per aver condiviso con noi questo splendido momento… è stato veramente emozionante leggerti! Grazie Roberto!

  2. Una bellissima testimonianza, e di come parlare e di sm porta a condivisione e confronto positivo. Grazie Roberto

    1. Grazie Ilaria, proprio parlare della mia sm mi ha permesso diverse volte di condividere momenti molto emozionanti. Nn mi vergogno di averla anzi, mi sto impegnando a farla diventare un punto di forza.

  3. Grazie mille x le tue parole Roberto danno tanta forza e volontà per anare avanti!Nonostante sia stata una botta forte sapere di essere malata di SM oggi mi sento migliore e sopratutto cresciuta!

    1. Grazie Giovanna, sapere che le mie esperienze possono essere di aiuto per gli altri mi riemipie di gioia. Hai regione che è una botta forte. Personalmente il fare volontariato mi aiuta molto perché mi fa vivere in maniera attiva e non passiva. Posso dire che sto facendo qualcosa per liberare il mondo dalla sm e non sto solo ad aspettare che le cose accadano. Io consiglio a tutti coloro che hanno la sm di fare qualcosa in sezione (anche solo chiacchierare con un altro Sclerato) proprio per questo motivo. Non stiamo passivi ad aspettare che le cose accadano ma costruiamole come ci piacciono.

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