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Si può parlare di sessualità con naturalezza e tranquillità, senza ridere o deridere la situazione, senza scadere negli stereotipi “da bar”? Dopo aver ascoltato l’intervista alla Dott. ssa Badino la risposta

Due anni fa è entrata a far parte della mia vita, fino allora quasi serena, la Bestia. La chiamo così perché sclerosi multipla a mio parere non le fa onore.

Spagna 2015. Tutto è iniziato con una paresi facciale. Sarà colpa dell’aria condizionata, dicevano. Poi ho cominciato a perdere la vista da un occhio fino a non vederci più. Sarà

Il mare, soprattutto la vela, ti è complementare. Ti avvolge, ti forma, ti aiuta, ti accompagna. Serve a capire, te stesso e gli altri. (Giovanni


Nel giorno di San Valentino non potevamo che proporvi questa storia. Una delle tante conferme che l’amore può superare ogni cosa, anche una diagnosi di

Se vi piace fare fotografie, con la reflex, con la compatta o con lo smartphone, c’è un appuntamento da non perdere tra pochi giorni: la

La testimonianza di oggi racconta di una sclerosi multipla emersa prestissimo. Dopo un periodo buio, la voglia di rincominciare a vivere una vita piena. Ciao,

Mi reputo un diesel delle emozioni. Quando mi capita una nuova esperienza impiego del tempo prima di esternare la mia gioia, troppo impegnata a valutare

Nonostante la Sclerosi Multipla sono riuscito, grazie anche al grandissimo aiuto dei miei amici a realizzare la mia nuova abitazione. Denominata la Trott-Caverna.

Avete già dato un’occhiata alla pagina dedicata a concorso “Dillo a modo tuo”? Si tratta di una iniziativa AISM che dà voce a chiunque avesse voglia

Vi starete chiedendo: “questa blogger è impazzita! Cosa centra il coniglio di “Alice nel paese delle meraviglie” con GiovaniOltreLaSM?” Bene ragazzi, rispondo subito alla domanda…

Il Giardino della Speranza è il cortometraggio di Antonello Faretta (qui trovate l’intervista di Ilaria al regista).

Si è conclusa la due giorni dedicata alla raccolta fondi per la ricerca sulla SM “Una Mela per la Vita”…e mi porto a casa la felicità

“Dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare.” Ieri, 6
3 risposte
Brava, posso portare la mia esperienza di appassionato di montagna e alpinista (mediocre). Ho quasi 30 anni di diagnosi (1989), nei primi due anni camminavo normalmente, successivamente sono comparsi i primi sintomi evidenti. Nonostante ciò ho fatto ascensioni di tutto rispetto sia a piedi che con gli sci da scialpinismo almeno fino a fine anni 90 (pur, lo riconosco, rischiando qualcosina ogni tanto); successivamente e molto gradualmente le forze diminuivano e i problemi di coordinazione in discesa aumentavano. Ma non ho mai smesso di andare in montagna. Ora, a quasi 30 anni dalla diagnosi riesco a fare i miei 3-400 metri di dislivello, anche di più se il terreno è agevole. Lo scialpinismo l’ho abbandonato da tempo perché troppo complicato da gestire. La montagna è stata la mia medicina, almeno altrettanto efficace che copolimeri o interferoni vari; almeno… io ne sono convinto. Continua così, senza forzare ma senza scoraggiarti se dovessi vedere che le energie non sono più quelle di un tempo: semplicemente… VAI.
Ciao Andrea… Hai detto bene, la montagna è anche per me la mia medicina. Tutto è più “leggero” in alta quota e nonostante le difficoltà, non gliela do vinta… guardo il sentiero che mi rimane da percorrere e vado avanti!
purtroppo non e cosi , malato da 16 anni camminavo scalavo anche io purtroppo la sm primariamente progressiva non mi ha dato scampo,