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V. ha 23 anni, convive con la sclerosi multipla da quando ne ha 18, ed è appassionata di scrittura. Così ha voluto mandarci questo suo testo, che volentieri pubblichiamo. Buona

A sinistra sono io circa 10 anni fa e a destra sempre io oggi. A riguardare il me stesso di qualche anno fa, mi sembra impossibile eppure eccomi qui. Sì,

Ciao sono Simona, ho 40 anni. Lo so, la mia età anagrafica mi terrebbe fuori quasi da questo blog, ma ho voglia di raccontarvi la

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Quando pensavo di iniziare a vivere gli anni più belli della vita, in quel momento che il Signore ha pensato bene di donarmi qualcosa. Forse pensate

Quella che sto per raccontarvi è una storia fortemente drammatica (come piace a me), un po’ horror ma con un pizzico di comicità e per

Sono Elia, vi avevo raccontato la mia storia, il mio modo di affrontare giornalmente la vita con ottimismo e un pizzico di autoironia. Ebbene sì, sono
Che i blogger di Giovanioltrelasm fossero bravi lo sapevamo, ma ora qualcuno lo ha detto chiaro. Per chi ancora non lo sapesse, oggi a Roma

La storia che vi proponiamo oggi è quella di Pasqualina, un racconto pieno di speranza, fiducia negli altri e di fede. È una vera combattente.

La fatica è uno dei sintomi più comuni della sclerosi multipla. Può comparire già nelle prime fasi della malattia. La sua diagnosi tuttavia non è

Carissimi amici di AISM, carissimi amici del grande movimento della sclerosi multipla, grazie, grazie e, ancora, grazie a tutti coloro che hanno scelto di partecipare

“Perché non si può tornare indietro?” Tutti almeno una volta lo abbiamo pensato. Che fosse riferito ad un ricordo felice, ma pur sempre ormai un

C’è il rischio che migliaia di persone restino escluse dalla #riabilitazione in alta specialità e intensiva. Non possiamo permetterlo! In molti casi come nella sclerosi

Pochi giorni dopo il suo 40 esimo compleanno, un sabato mattina Danilo viene ricoverato. Pensa che siano le conseguenze dei festeggiamenti. Invece è l’ingresso nella
3 risposte
Brava, posso portare la mia esperienza di appassionato di montagna e alpinista (mediocre). Ho quasi 30 anni di diagnosi (1989), nei primi due anni camminavo normalmente, successivamente sono comparsi i primi sintomi evidenti. Nonostante ciò ho fatto ascensioni di tutto rispetto sia a piedi che con gli sci da scialpinismo almeno fino a fine anni 90 (pur, lo riconosco, rischiando qualcosina ogni tanto); successivamente e molto gradualmente le forze diminuivano e i problemi di coordinazione in discesa aumentavano. Ma non ho mai smesso di andare in montagna. Ora, a quasi 30 anni dalla diagnosi riesco a fare i miei 3-400 metri di dislivello, anche di più se il terreno è agevole. Lo scialpinismo l’ho abbandonato da tempo perché troppo complicato da gestire. La montagna è stata la mia medicina, almeno altrettanto efficace che copolimeri o interferoni vari; almeno… io ne sono convinto. Continua così, senza forzare ma senza scoraggiarti se dovessi vedere che le energie non sono più quelle di un tempo: semplicemente… VAI.
Ciao Andrea… Hai detto bene, la montagna è anche per me la mia medicina. Tutto è più “leggero” in alta quota e nonostante le difficoltà, non gliela do vinta… guardo il sentiero che mi rimane da percorrere e vado avanti!
purtroppo non e cosi , malato da 16 anni camminavo scalavo anche io purtroppo la sm primariamente progressiva non mi ha dato scampo,