Storie per un mondo libero dalla sclerosi multipla

L’ospite inattesa al mio matrimonio

I primi sintomi nei preparativi del matrimonio. Ecco come si fa a non “cadere” nei giorni più importanti della propria vita.

La mia storia inizia qualche giorno prima del mio matrimonio. Una calda mattina di agosto il primo formicolio all’addome seguito da glutei gambe e piedi, per poi un giorno aprire gli occhi e sentire addosso un grosso macigno. Era astenia che, a me sconosciuta ai tempi, chiamavo banalmente stanchezza, così proseguo le mie giornate tra lavoro e preparativi per il matrimonio sperando che quella “stanchezza” passi prima o poi.

Ma ahimè non passava, così tra tutti gli impegni che possono comportare i preparativi comincio a vedere diversi medici che mi dicono tutti la stessa cosa: “sei un po’ stressata, vedrai che partendo per il viaggio di nozze ti rilasserai e andrà meglio”. Già, perché il Sudafrica mi aspettava e in quel momento, in quello stato, il viaggio che avevo desiderato per una vita intera mi metteva tanta paura. Comunque andai avanti stringendo i denti e sperando che i dottori avessero ragione.

Così arrivò il giorno del matrimonio e promisi a me stessa che quel giorno sarebbe stato bellissimo. All’altare tenevo strette le mani di mio marito e della mia testimone, così forte che loro credevano fosse solo emozione, non avevano capito che mi stavano aiutando a stare in piedi. Comunque fu un giorno bellissimo, ballai e cantai fino allo stremo. Qualche giorno dopo partii per il Sudafrica, tra alti e bassi comunque il viaggio più bello della mia vita.

Quando tornai scoprii di aspettare il mio bambino. Mi ero ripromessa che tornando avrei cominciato tutti gli accertamenti necessari per scoprire cosa mi teneva così stretta da farmi sprofondare nel buio più nero e riportarmi in superficie giusto il tempo di riprendere aria. Ma decisi che il mio bambino era la priorità, adesso nel mio grembo un esserino respirava del mio respiro perciò non avrei fatto nulla che lo mettesse in pericolo.

Il 4 giugno 2017, il giorno più bello della mia vita, nacque mio figlio, e iniziarono un mucchio di emozioni contrastanti perché se la felicità era tanta la stanchezza post-parto, accentuata dalla sclerosi multipla che ancora non sapevo di avere, mi stava riportando un’altra volta nell’abbisso.

Passarono mesi prima che mi riprendessi del tutto. A febbraio la prima risonanza, esame del liquor, potenziali. Non ci credevo, stava succedendo a me proprio ora che mi era stato dato il dono di occuparmi di un’altra vita. Il neurologo pronunciò quelle parole e mentre parlava io ero chiusa in una stanza di quel cervello lesionato in più punti, con mio marito ed in braccio il mio bambino.

Da quando ho avuto la diagnosi credo di aver pianto solo una volta, di fronte ad uno specchio che ormai conosce i miei più profondi segreti. Di più non avrei potuto, perché avevo una famiglia a cui badare. A mio marito devo tutto, mi sostiene, mi conforta e quando provo a cadere è lì con tutte le sue forze per cercare di evitarlo. Mio figlio è la mia medicina. Credo che lui e la sclerosi multipla siano arrivati insieme per dimostrarmi che se anche si lotta ogni giorno a mani nude contro qualcosa di spaventoso, c’è sempre un motivo per vincere, e mio figlio è la mia vittoria

La SM mi ha cambiato la vita, ormai è mia compagna da un anno e anche se si tratta di una cattiva compagna mi ha fatto apprezzare di più le piccole cose. Nulla ci è dovuto, nessuno è immune da drammi, anzi, qualcuno mi ha detto che certe cose capitano a chi è in grado di affrontarle. Forse è vero o forse no, so solo che lei è capitata a me ma io sono capitata a lei, e per quanto possa essere dura io lo sono ancora di più.

G.


Se vuoi condividere la tua storia scrivi a blog@giovanioltrelasm.it

3 risposte

  1. Ammiro il tuo coraggio come donna e madre. Non mollare mai anche quando senti di non farcela mostra il tuo coraggio da leone, tuo marito e tuo figlio sono le figure di maggior riguardo. Devi vivere per loro e per loro mostrare ogni giorno che le difficoltà si possono superare l’ importante è non arrendersi. Libera il tuo viso da tristezze e dubbi e rendilo ogni giorno sereno, arricchiscilo di sorrisi e speranze perché la tua vita possa proseguire felice e serena.
    Ti saluto con un forte abbraccio Elena

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