Storie per un mondo libero dalla sclerosi multipla

Prima è venuta la nebbia

Ogni diagnosi ha il suo personalissimo mix di emozioni contrastanti, di dubbi, attese, aspettative, tonfi e sollievi. Il racconto di M. tra peso e voglia di guardare avanti.

Tutto è iniziato da un annebbiamento e perdita della vista dall’occhio sinistro. Grazie al mio carattere un po’ ansioso e l’insistenza di mia sorella, sono andata subito a farmi vedere dal mio oculista di fiducia.

Qualche giorno più tardi mi sono ritrovata a fare una risonanza magnetica, penso sia stata l’ora più brutta della mia vita, non avevo mai provato un mix di emozioni così contrastanti, rabbia ma felicità allo stesso momento, la voglia e la paura di scoprire la natura dei miei sintomi.

Ricordo come fosse ieri: con una mano tenevo l’esito della risonanza e con l’altra mano digitavo su Google (sì lo so, non si dovrebbe fare, ma in quel momento la voglia di sapere qualcosa in più era incontrollabile): lesioni demielinizzanti. E mentre scorrevo in giù, in tutti i siti che aprivo trovavo scritto “sclerosi multipla” e tra me e me dicevo “ma dai Martina, non ti devi certo fidare di Google”.

Cinque giorni più tardi sono andata a fare la visita neurologica in ospedale. Un insieme di: “Se ti tocco qui? Senti?” “Toccati il naso con la punta dell’indice”, “Cammina”,”Segui con gli occhi il mio dito”, e mentre seguivo il neurologo pensavo: ma che cosa ridicola! Cosa sto facendo?
“Ma dottore, una domanda… Come mai se cerco su Google, mi esce sclerosi multipla? Non è il mio caso, vero?” Lui, non mi rispondeva, solo ora trovo risposta al suo silenzio.

Due giorni più tardi, ricoverata. Ho fatto varie esami, tra cui rachicentesi, cortisone, pes/pev, risonanza, campo visivo. Sono tornata a casa con ancora più dubbi e paure, perché ovviamente i medici non potevano sbilanciarsi prima del dovuto.

Il 20 dicembre, come regalo di Natale: “Martina, ti confermiamo il nostro sospetto, hai la sclerosi multipla”.

Come mi sono sentita? Beh, quando me l’hanno detto ho sorriso, ho tirato un sospiro di sollievo. Il peggio è stato nei giorni seguenti.

Certo, non è stato e non sarà facile, gli effetti collaterali del dimetilfumarato cercano di ostacolarmi, ma a 25 anni la vita non si ferma! La sclerosi mi ha tolto tanto, ma allo stesso tempo mi ha aperto gli occhi a 360°. Sembrerà assurdo, ma a distanza di un anno mi sento diversa, una persona migliore.
Fondamentale è stato e sarà l’appoggio e l’amore avuto dalla mia famiglia.

Mi piace pensare a questo rapporto forzato come ad un gioco, ogni tanto vince lei, ogni tanto vinco io e testarda come sono, non mi piace perdere. Basta non fermarsi troppo a pensare.

Un bacio, M.


Se vuoi condividere la tua storia scrivi a blog@giovanioltrelasm.it

3 risposte

  1. Brava Martina il mio bilancio è di appena 6 mesi, però sì la sm cambia la prospettiva della vita, cambia tante cose…..cominci ad apprezzare ciò che fino a poco tempo prima invece davo per scontato. Bisogna andare avanti nonostante tutto…..NEVER GIVE UP!!!! Un bacione

  2. È sempre emozionante leggere queste esperienze! In questo caso ancora di più, in molti passaggi sembrava di leggere me stessa!!! DAJE che siamo forti

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