La SM è arrivata quando avevo 16 anni e mi ha insegnato a combattere

un mondo libero dalla sclerosi multiplaNon sarà certo facile dimenticare il Natale del 2015, pieno di dubbi e insicurezze. Non sapevo cosa mi stesse succedendo, il motivo per cui la parte sinistra del mio corpo fosse disturbata da un continuo formicolio.

Dopo qualche giorno sono stata ricoverata in ospedale e la mia diagnosi è arrivata il 1 gennaio 2015.

Era giusto iniziare l’anno nel migliore dei modi: fuochi d’artificio dal finestrone dell’ospedale e festeggiamenti in camera con dottori, infermieri e mia mamma.

Non dimenticherò mai il volto del dottore mentre me lo diceva. E’ stato bravissimo a spiegare tutto, ma non ho sentito molto del suo discorso, la mia mente si è bloccata alla parola “sclerosi multipla” e le lacrime sono state tante, proprio tante.

C’era qualcosa che mi stava portando via la spensieratezza e il buon umore che mi avevano sempre contraddistinta. Non riuscivo a pensare ad altro: non sapevo in cosa sarebbe cambiata realmente la mia vita a partire da quel momento. Cosa ne sarebbe stato di tutti i miei sogni?

Il 2015 è stato un anno movimentato, ricadute su ricadute, ma oggi, a distanza di due anni, posso dire di stare bene. Tutto tace e io piano piano sto raggiungendo nel mio piccolo i miei traguardi.

È vero, la diagnosi è arrivata nel bel mezzo della mia adolescenza – avevo solo 16 anni – ma mi ha aiutata a crescere e diventare sempre più forte, a saper combattere e vincere.

Non bisogna mai proclamarsi vincitori contro la sclerosi multipla, perché ci sorprende da un giorno all’altro, ma oggi stiamo sicuramente 1-0 per me. Certo è che se ho imparato ad accettarla e conviverci, devo ringraziare i miei genitori, i miei amici. Tutte le persone che mi vogliono bene e hanno creduto in me, che non mi hanno mai lasciata sola e che mi hanno sempre supportata e sopportata. Sono consapevole che hanno sofferto insieme a me, perché la SM non colpisce solo noi ma, emotivamente, tutte le persone che ci stanno attorno.

Oggi sono fiera di tutti loro, ma sono anche fiera di me, ancora di più dopo essere riuscita finalmente a raccontarmi, e continuo comunque a sperare in un mondo libero dalla sclerosi multipla!

Debora

Se anche tu vuoi raccontarci la tua storia scrivi a blog@giovanioltrelasm.it

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3 commenti

  1. Ciao Debora, continua così…,sii sempre positiva.
    Ho cominciato anche io con il formicolio agli arti…e quando mi è stato detto che poteva trattarsi di SM, sono stata presa da 1000 domande,ma dentro di me sapevo che in futuro avrei avuto lei come “amica”.
    Impara a vivere con lei…,non ti abbattere mai e non rinunciare a niente,fai tutto quello che ti va di fare.
    Porta sempre con te il calore e la forza delle persone più care,ti saranno di aiuto in ogni momento

  2. Bravissima Debora,così bisogna reagire! Io purtroppo sono ancora nella fase acuta,anche se devo dire che va già alla grande,considerando che ero paralizzata dal collo ai piedi. Ora cammino col bastone e posso usare le mani. Mi ritengo fortunata perché ne sto uscendo… ci vuole forza,pazienza e volontà. Non arrenderti mai e si felice! Coraggio ti sono vicina.

  3. Carissima,
    Non è facile da accettare la SM, il passato purtroppo è passato non è più possibile tornare indietro bisogna sempre guardare avanti. La ricerca ci aiuterà ;non drammatizzare! sei giovane e sicuramente rimedi , soluzioni positive ci saranno! importante avere fiducia e vivere possibilmente serena.
    Un abbraccio
    ( Mario )

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