L’altalena a colori

Il bianco è un colore che abbiamo iniziato a conoscere e Francesca Mannocchi ci ha insegnato le sue diverse sfumature colorando i nostri giorni di coraggio e speranza.

E di coraggio e speranza, chi convive con la sclerosi multipla, ne ha bisogno ogni giorno più del precedente.

La SM ci ha costretto a riconoscere anche il grigio, ad adattarci a vivere su un’altalena di emozioni spesso contrastanti tra loro anelando a una sospirata stabilità perduta.

A volte ci spinge un po’ più in là e la paura sembra sopraffarci.

Altre volte, siamo bravi da oscillare in direzione opposta e non lasciarle spazio.

Quando penso a cosa ho perso spesso nomino la spensieratezza.

La prevedibilità.

La banale confortante prevedibilità che la nostra vita precedente, così maledettamente ordinaria, concepiva come l’unica strategia per rimanere a galla.

Programmare, calendarizzare.

Oggi, domani, la prossima settimana.

C’era un silenzioso conforto in tutto questo, in ciò che altri frettolosamente etichetterebbero come noiosa e monotona routine.

Quando si naviga nel grigio senza una bussola ci si adagia ai due lati di quell’altalena: osservi il mondo con la rinnovata saggezza di chi ha scoperto quanto possa essere incantevole una giornata di pioggia o con la spregiudicata impudenza di chi non ha tempo da perdere.

Noi tutti, come ha urlato dal palco dell’Ariston un’incantevole Antonella Ferrari, abbiamo scelto di essere quelli che siamo.
Siamo i nostri nomi.
Non siamo lei.

Ognuno è fantastico così com’è e segue lo stesso percorso, riscoprendo ogni giorno una nuova consapevolezza di sé e dell’importanza di legami sinceri, costruttivi e improntati al rispetto reciproco.

E sulle nostre altalene a colori ci sono le nostre lacrime, i nostri ricordi, i nostri sogni di perfetti equilibristi.

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2 commenti

  1. Morellini Monica Delfina Reply to Morellini

    Ciao..sono Delfina,” quasi 55anni”, musicista,ammalata da 28….e,sempre,di più,io NON SONO LA MIA MALATTIA…alberga io me per uno sfortunato evento.
    Il mio Colore è TUTTI I COLORI DEL MONDO

  2. Ciao Davide! Caspita hai perfettamente ragione…la spensieratezza di vivere la quotidianità purtroppo non è la stessa di prima, io per esempio ultimamente non riesco a vivere bene il momento della risonanza e poi leggere ” una nuova lesione” al momento in attesa di un cambio terapia e boh a volte ho paura di non avere sempre la forza, anche io sto inseguendo il mio sogno, diventare un’ oss, sto facendo un tirocinio presso una casa di riposo, queste giornata mi stanno dando veramente tanto, parlo di amore, umanità…..ma quando certi giorni la stanchezza prende il sopravvento ti viene da chiederti ” starò facendo la cosa giusta?” Ho sempre sostenuto che ne vale sempre la pena nonostante tutto ma l’imprevedibilità della nosta compagna di vita a volte è destabilizzante.

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