Vaccini anti Covid-19 e sclerosi multipla: “la cura è un diritto”

La scorsa settimana sono stata vaccinata. Mi è stata somministrata la prima dose di Moderna a cui ho potuto accedere in quanto, avendo la sclerosi multipla, rientro nella categoria delle persone estremamente vulnerabili. In realtà, essendo dottoranda, avrei potuto fare AstraZeneca due mesi fa come personale universitario, ma questo tipo di vaccino non è indicato per le persone con sclerosi multipla. Quindi, come ventiquattrenne senza patologie gravi e contatti con il pubblico praticamente inesistenti, mi sarei potuta vaccinare a febbraio mentre come persona con sclerosi multipla due mesi dopo, ad aprile. Francamente, la logica di tutto questo mi sfugge. Davvero è stato fatto il possibile per tutelare in primis le categorie più a rischio?

Sono cosciente che la questione è estremamente complessa e che sono stati necessari tempi di reazione molto veloci. I dati riguardo all’efficacia dei diversi tipi di vaccini non erano ancora disponibili nel momento in cui AstraZeneca è stato pre-ordinato in modo massiccio. Per cui, non era chiaro quale fosse il vaccino più raccomandabile per le persone con patologie. Tuttavia, credo sia mancata la volontà politica di mettere al primo posto le persone più fragili. Io, come dottoranda, mi ritengo in una condizione privilegiata: ho la possibilità di lavorare da casa e non sono quotidianamente esposta al virus. Ma non per tutti è così: il mio pensiero va alle persone con patologie gravi che lavorano come addetti vendite o cassieri nei supermercati, addetti alle pulizie, autisti dei mezzi pubblici. Vaccinare queste persone sarebbe dovuta essere una priorità: la società a cui contribuiscono in modo indispensabile con il loro lavoro avrebbe dovuto sentire il dovere di garantire loro il diritto alla salute il più efficacemente possibile.

Quello che io, persona con sclerosi multipla, percepisco, è una società in cui non è ancora chiaro che la malattia del singolo è interesse collettivo, non un semplice affare personale. Non abbiamo scelto noi di avere la sclerosi multipla, di dover convivere ogni giorno con una patologia cronica e con tutti i problemi fisici e psicologici che comporta. La nostra è stata solo sfortuna, una perdita alla lotteria genetica. Quello che ci è successo sarebbe potuto capitare a chiunque altro, indipendentemente dal suo background economico, sociale e culturale. In quest’ottica, la cura e il supporto di una persona con patologie dovrebbe essere sentito come un imperativo morale da parte della società. Il Sistema Sanitario Nazionale è la rappresentazione esemplare di questa idea: una persona con una malattia cronica come la sclerosi multipla può accedere gratuitamente a tutte le cure necessarie. Qualcosa che sembra naturale ma non è scontato e che oggi, ancora di più, mostra il suo valore. La sanità pubblica tutela la salute di ogni cittadino, la collettività diventa il bastone di appoggio del singolo zoppicante.

Credo sia necessario fare un passo indietro, dobbiamo fermarci a riflettere su questi temi per poter riappropriarci dei principi e delle idee che sono alla base di un servizio che è assodato ed eppure è così prezioso. Questa emergenza sanitaria è l’occasione giusta; ci ha insegnato, più di ogni altra cosa, l’importanza della collettività e di come la salute di ognuno di noi possa essere determinata dal comportamento degli altri. La politica ha sicuramente un ruolo centrale in quanto può indirizzare il dibattito pubblico e le riflessioni dei singoli. Dovrebbe essere un’analisi patrocinata indipendentemente dai colori politici perché è qualcosa che va oltre; si tratta di humanitas, di civiltà. “Nessun uomo è un’isola/ completo in se stesso;/ ogni uomo è un pezzo del continente/ una parte del tutto. […] E dunque non chiedere mai/ per chi suona la campana:/ suona per te”.

Per ulteriori informazioni su Covid-19 e sclerosi multipla leggi il Dossier sul sito www.aism.it

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3 commenti

  1. Grazie per la tua testimonianza,anche io ho lo stesso problema tuo, però,un po’ ho paura delle effetti collaterali,devo fare?

  2. Ciao a tutti, sono stato vaccinato lunedì scorso, mi hanno fatto il pifer, per il momento non ho avuto problemi.
    Per poterlo fare, si è dovuto interessare il mio medico di famiglia, altrimenti….
    Sapevo di fare parte delle categorie protette, e pensavo di farlo prima, ma a causa dei pochi quaantitativi disponibili, e delle liste, è stato fatto solo ora.
    Pensavo che a causa della SM, saremmo stati vaccinati prima, ma così non è stato, siamo in Italia, ed immaginavo che sarebbe stato il caos, ed infatti è stato così, moltissimi i casi, se hai le conoscenze, si passa!
    Sotto Pasqua ho visto delle interviste in tv, che dicevano, siamo stati vaccinati, per cui possiamo andare in vacanza, persone che si vedeva che non avevano niente!
    Che rabbia!
    Spero con tutto il cuore che riescano a vaccinarci tutti!

  3. Francesca Lavagetto Reply to Francesca

    Buongiorno, io ho la sclerosi multipla da 17 anni. Non sono ancora stata vaccinata, e quello che è peggio, nessuno dal medico di base, alla Asl, al CUP, al centro presso cui sono in n cura, sa dirmi come fare.
    Vivo a Bologna, in Emilia-romagna, il modello di eccellenza per la sanità…

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