Storie per un mondo libero dalla sclerosi multipla

7 ospiti@7 blogger. Annalisa Spiezie: “A questo rosso non mi fermo!”

Una giornalista, una donna, una mamma. Ecco chi è Annalisa Spiezie, noto volto del Tg5 e poi di Studio Aperto, oggi vicedirettore di News mediaset. Già testimonial AISM in occasione della campagnaGardenienel 2009, oggi è di nuovo in prima linea insieme a noi per lanciare un’importante campagna web in occasione della 12° Settimana nazionale della Sclerosi Multipla. Sapete già di cosa sto parlando? E allora scopriamo insieme qual’è il rosso a cui Annalisa non ha intenzione di fermarsi!

Neigiorni scorsi abbiamo chiesto ad Annalisa di rispondere per noi ad alcune domande…

Da bambini si fanno grandi sogni. Alcuni si realizzano, altri restano chiusi in un cassetto. Qual era il sogno della piccola Annalisa?

Fare la ballerina, questo era il mio sogno nel cassetto da bambina. Provai anche a dare seguito a questo sogno, mi informai, avevo dieci, dodici anni e partecipai a una selezione al teatro San Carlo di Napoli,città dove vivevo con la mia famiglia. Fui fermata da mio padre, carattere energico e spirito pragmatico, che non ammetteva alcuna distrazione dai compiti scolastici. Così finirono le mie aspirazioni artistiche…

Oggi sei una famosa giornalista di un’importante emittente televisiva. Secondo te, qual e’ il segreto per raggiungere un successo professionale così importante?

Non credo ci siano segreti per il raggiungimento di un obiettivo. C’è da lavorare, studiare, provare e riprovare. Questo è un lavoro che io non ho cercato, al quale sono arrivata un po’ per caso, mi ha appassionato in corsa. Figurati, io sono laureata in psicologia.

Professionista, ma anche mamma. Fuori dallo schermo televisivo, come si descrive Annalisa Spiezie?

Una mamma attenta, severa quanto basta. Che ama la famiglia, la casa, i viaggi, le amicizie, il cinema  il mare, la pizza napoletana e la pastiera.

Nel 2009 sei stata testimonial Aism per la campagna “Gardenie”, iniziativa dedicata alle donne con SM. Come hai vissuto questa esperienza?

E’ stata un’ esperienza molto bella, nuova, interessante. Io credo che alla fine sia più quello che ricevi da queste esperienze rispetto a quello che dai. Nel senso che quando ti avvicini a questi temi, a certe vicende hai voglia di capirne di più, di leggere, documentarti e questo significa un arricchimento. Sono stata molto fiera di quella campagna realizzata con un gruppo di donne.

Una domanda difficile. Qual e’ per te il senso della vita?

La vita è il senso. Almeno fino a che ha un senso vivere.

Qual e’ il “rosso” a cui non ti sei fermata o a cui non vuoi fermarti?

Ci sono parecchi “rossi” a cui non mi sono fermata, nel senso di semafori, e quando arrivano le multe mio marito me le sventola davanti al naso… No, scherzi a parte: credo che dovremmo imparare tutti a essere un pochino più disubbidienti, a dire qualche “no” in più, a passare più spesso “con il rosso”. Non per scarsa educazione civica, ma perché troppo spesso ci troviamo legati mani e piedi da regole odiose e senza senso.  Vale la pena passare oltre il semaforo rosso della stupidità, della banalità e dell’arroganza.

Cosa diresti ai giovani con SM?

Nei limiti del possibile, di continuare a essere giovani; nei limiti del possibile, di continuare a vivere i loro anni; nei limiti del possibile, di continuare a sorridere come sanno sorridere solo i giovani. E poi l’esperienza ci insegna che dai giovani di mezzo mondo – oggi come ieri – arrivano i migliori esempi di libertà. Ecco, questo vorrei dire, ma vorrei dirlo sottovoce, con garbo e con discrezione.

Un messaggio importante quello di Annalisa. Perchè bisogna trovare la forza ed il coraggio di non fermarsi davanti a quel “rosso” che troppe volte si pone sul nostro cammino. Un rosso che è la Sclerosi Multipla, ma che spesso è anche il conformismo,  sono le barriere socio-culturali.. e che non ci permettono di essere noi stessi,  così come siamo.

Ed è dalle sue semplici parole che lancio l’invito a tutti voi, giovani lettori, di fare un gesto di coraggio, un gesto dimostrativo con il quale gridare “A questo rosso non mi fermo”. Fotografatevi con qualcosa di rosso e postate la vostra immagine sulla fan page AISM. Diventiamo anche noi un esempio di libertà e corriamo insieme più veloci per la ricerca.. più veloci per un mondo libero dalla SM!!!

7 risposte

  1. “Vale la pena passare oltre il semaforo rosso della stupidità, della banalità e dell’arroganza.” BRAVISSIMAAAAAAAAAAAA

  2. Non ho mai colorato la mia vita di rosso ….. e se un giorno lo dovessi trovare sul mio percorso …. ” non mi fermo ” e vado avanti .

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