Sclerosi multipla: andare al lavoro è un’Odissea

Dopo la gravidanza, due ricadute mi costringono a casa per parecchio. Quando torno, le reazioni dei colleghi sono diverse, di allontanamento. Finisce il contratto e io mi fermo per un po’. Mi sento in grado di lavorare ma come faccio a trovare persone che mi diano fiducia?

Arrivi a 29 anni ed è tutto normale, un anno dopo ti crolla tutto addosso, e devi spiegare anche l’evidenza. Che lavori come prima, che dai tutta te stessa e ti fai in quattro, se necessario. La mia storia inizia 8 anni fa, con una diagnosi di SM relapsing-remitting. Ho studiato da ragioniera e la mia strada era entrare in banca. Bene: un’odissea. Sarà forse che è un settore poco accogliente, per così dire? Non lo so. So solo che io ero tutelata dalla legge 68, e non ho mai avuto problemi a spiegare cos’è la SM. Ma la direttrice del primo istituto dove ero stata assunta per un anno e mezzo, e pure i colleghi, sì. Facevo otto ore di sportello al pubblico, e qualche errore banale capitava. Ma come a tutti! E invece il commento costante era, «sarà colpa della tua malattia».

Poi chiedo un trasferimento, ma le cose non cambiano. Non ho mai reagito, per la speranza di vedermi rinnovato il contratto. Cosa che non è avvenuta: dalle Risorse Umane, scusanti vaghe e generiche. Trovo il secondo istituto: contratto per un anno, sempre a fare cassa, tempo pieno. Resto incinta, e dopo la gravidanza, due ricadute mi costringono a casa per parecchio. Quando torno, le reazioni dei colleghi sono diverse, di allontanamento. Prima si faceva pausa-pranzo insieme? Ora non più, ed è solo un esempio: non parliamo degli sguardi circospetti. A fine anno, le Risorse Umane mi salutano, pare che il problema sia solo il budget e infatti chiudiamo bene il rapporto. E ora? Mi concentro sul bimbo, faccio richiesta di disoccupazione, mi fermo per un po’. Mi sento in grado di lavorare, ma non so se tornerò in banca.

Queste esperienze mi hanno tolto energia. Io non voglio nessun regalo, voglio dimostrare ciò che sono in grado di fare. Come faccio ora ad aver di nuovo fiducia, e a trovare persone che mi diano fiducia?

Elisa

 

Questa lettera è stata pubblicata su SM Italia 6/2013, l’ultimo numero dell’anno per il bimestrale di informazione di AISM. Nella rivista trovi anche la risposta di Franco Traversa, docente di Medicina del Lavoro all’Università di Genova, che evidenzia l’importanza di non arrendersi mai.

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7 commenti

  1. Maria Pina Reply to Maria

    ciao cara Elisa, insieme SM hai trovato nel tuo cammino ” solo IGNORANZA ” ! Con la SM si può convivere e convivere bene e in primis la convivenza con te stessa !
    Sorridi a quelle che persone che si sono comportate come i poveri di cervello dei tuoi colleghi.
    Nella vita tutto sarà ricompensato. Riuscirai, sicuramente, a trovare un lavoro e dei colleghi degni della tua presenza e della tua professionalità . Io convivo da due anni con la SM, ma anche con un marito, una famiglia, amici , e colleghi fantastici……. E ci dimentichiamo della tanta temuta SM !
    Sorridi sorridi sorridi

  2. ciao elisa!! ti capisco benissimo… purtroppo sta succedendo qualcosa di simile anche a me. dopo le lunghe assenze causate dalle mie ricadute, il rapporto con i coleghi non e’ idilliaco. c’e’ chi comprende e capisce e chi mi reputa una svogliata e privilegiata. fanno battutine, non salutano….
    purtroppo ci saranno sempre persone stupide e cattive. noi non facciamoci abbattere e andiamo avanti!!!
    un abbraccio!!

  3. Francesco Mastromatteo Reply to Francesco

    Ciao Elisa, sono Francesco e convivo con la SM da ormai 3 anni. Sono sicuro che troverai un lavoro che soddisfi te e la tua famiglia. Io mi ritengo molto fortunato da questo punto di vista forse perchè non ho colleghi, siamo io e il mio titolare. A tutte quelle persone che ti girano lo sguardo o non ti salutano… SORRIDI SEMPREEEEEE!!!! Se non lo fai ti gireranno intorno solo per compassione! Di persone ignoranti e stupide ce ne sono, ma non ti curar di loro….guarda e passa! Sono sicuro che troverai un bel pò di gente che guarderà il tuo saper fare…e non il tuo aver intenzione di fare! Di belle persone ce ne sonooo!!! In bocca al lupooo!!!

  4. Ciao Elisa, io ho lavorato x 2 an e mezzo in un ambiente di lavboro ostile, figurati mi chiesero pure di spostarmi un giorno di flebo di cortisone in ricaduta perchè la mia collega aveva preso ferie, così senza vergogna. sono stata un bel pò di tempo a casa, poi ho avuto la botta di fortuna ho trovato un azienda di persone vere che mi trattano con i guanti e io cerco di fare meglio del meglio per ricambiare. In bocca al lupo!!

  5. [Il commento di daniele è stato moderato]

    • Caro Daniele, non so se ci credi sul serio, ma false informazioni come quelle contenute in questo sito sono pericolose e molto crudeli.
      Non si guarisce dalla SM, tantomeno con una risata e interrompendo i farmaci. Inoltre, non mi risulta che la SM si diagnostichi con le analisi del sangue!
      Vorrei che gli Amministratori del sito dessero un’occhiata ai post, grazie

  6. Se non trovi persone che non ti danno fiducia è perché non la meritano. Sono povere di spirito
    e di umanità. Ridicolizzale, falle sentire più meschine di quello che sono. Siamo uguali agli altri, anzi forse migliori, perché lottiamo giorno dopo giorno, e loro non possono dire altrettanto. Ti auguro tanta felicità, ma non mollare mai. Un abbraccio

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