“La SM è un ostacolo”: sfatiamo alcuni luoghi comuni [Cartolina n.2]

La SM è un ostacolo... no lo sono le barriere fisiche e mentali!

La SM è un ostacolo…

Ed eccoci anche questa settimana con un’altra cartolina!
Il tema di questa è abbastanza esplicito: le barriere. Che siano architettoniche o mentali sono queste il più grande ostacolo.

Da domande come “Possibile che ci sia tanta ignoranza in giro in materia di SM e più in generale di disabilità?”, da esperienze condivise con persone con SM che ho avuto modo di conoscere, così come da alcuni post di questo blog, sono nate delle cartoline. Un po’ ciniche e ironiche, hanno lo scopo di sfatare i più ricorrenti falsi miti, luoghi comuni e icone sbagliate sulla sclerosi multipla, ribattendo con una qualche frase che li “riediti” e li ridimensioni!

 

Alla prossima settimana con un’altra Cartolina! 😉

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7 commenti

  1. Ogni volta che vedo un gradino penso: quando sarò sulla sedia a rotelle qui non potrò entrare.
    A volte basterebbe una rampa o un montascale e un po’ di buonsenso in chi fa i progetti.
    Spesso la giustificazione è: è un edificio antico, quando l’hanno fatto non ci pensavano … Ok … e quando voi l’avete acquistato per farci un ufficio pubblico perché non ci avete pensato? Avete guardato solo quanto spazio c’era e quanto costava?
    Ora il problema c’è e mancherebbe altro che passi per la mente a qualcuno di risolverlo!
    Altro luogo comune sui disabili per la tua collezione 😉 I disabili? Mica esistono!

    • Concordo con te, da quando ho avuto i primi problemi motori (poca cosa, solo una lieve ipostenia) non faccio altro che pensare: come farò ad andare a lavoro dal momento che il mio ufficio si trova al primo piano e non c’è un ascensore? Solo una piccola rampa di scala…! Domanda banale ma che mi ripeto quasi ogni giorno… :-S

  2. jens brase Reply to jens

    sono stato diagnosticato nel 2001, dal 2006 sono in carrozzina, guidando per fortuna mia una vita molto indipendente e autonoma. le barriere architettoniche sono molto fastidiose, ma spesso superabili (vabbé, ogni tanto ci vuole una mano da qualcuno, ma ho imparato di chiedere in modo chiaro quando c’è bisogno, e al meno in italia, trovi sempre delle persone gentili che vogliono aiutare). le barriere psicologiche sono molto più difficili di abbattere.

  3. Ciao, sono sulla sedia da un anno abbondante (non quella dell’IKEA della cartolina precedente) e ti posso assicurare che le barriere esistono, ma si superano (l’aiuto degli altri, imparare a usare la sar come si deve, i trucchi e i giri lunghi).
    Quello che non si riesce a superare e che fa disperare è il ragionamento che ci sta dietro: quale tipo di segatura possono avere quelli che, a mente fredda, lasciano mettere lo studio di un dottore (che mi è capitato dover frequentare ultimamente – 200 euro/botta), che si presume visiti persone che potenzialmente, almeno, possono avere dei problemi, al primo piano di un palazzo d’epoca, con un ascensore di quelli in ferro e legno, primo dopoguerra, con le doppie porticine a vetri molati, larghe 25 centimetri l’una (somma abbondante 50 cm – la mia sedia fa 53 …).
    Per dire che non è la barriera in sé – anche quella, si intende – ma gli uomini che la rendono possibile, nel 2015.

  4. Cari ragazzi, gli ostacoli strutturali prima o poi con l’aiuto di qualcuno si superano.

    Quelli mentali sono terribili.

    Fate la donazione alla ricerca che ci da voce.

    Grazie

  5. Possibile che qui non si vede ora di ANDARCI SULLA SEDIA A ROTELLE? E A PROPOSITO DI BARRIERE MENTALI…NO SIAMO X PRIMA NOI A FARCELE?DUNQUE….HO LA SM. DA 21 ANNI NON HA NESSUN NOME…VISTO CHE SUBITO ERA RR.poi SPpoi PP . E ‘ UNA S O L A!!! SI CHIAMA SCLEROSI MULTIPLA STOP!! Poi io sulla sedia ci sono stata piu’ volte ma mi sono sempre RIALZATA!!! QUINDI? SIETE SICURI DI CONOSCERE BENE LA VOSTRA SM. ? Cominciate a spiegarla bene a chi definite ignoranti! E sopprattutto al vostro medico cosi’ forse riuscirete a combatterla Meglio!!

  6. Annarosa, affermi di esserti sempre rialzata dalla carrozzina con tanto di punti esclamativi, ma non spieghi come hai fatto. dal momento che ci esorti giustamente conoscere meglio la s.m., forse se dicevi qualcosa di più sulla tua vicenda personale, avresti contribuito a dissipare l’ignoranza o la noncuranza che a volte si riscontra su qs.terribile morbo. cmq.presumo che tu sia ancora in tempo, se ti va di parlarne.

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