Tutto quello che (non) posso fare con la sclerosi multipla

Subito dopo la diagnosi ci capita spesso di ricevere un elenco, da persone più o meno esperte, di tutto ciò che non possiamo più fare….

“NON puoi più fare un certo tipo di attività fisica”

NON puoi più bere quando esci con gli amici”

NON puoi più “far serata” ”

NON puoi più mangiare questo, questo e questo”

e ancora….

“devi stare attenta quando viaggi”

“occhio a non stancarti troppo”

“io da quando l’ho scoperto ho smesso di lavorare”

“sei sicura che puoi mettere le scarpe col tacco?”

e ciliegina sulla torta…

“devi riorganizzare la tua vita”

…come se la nostra vita non fosse già stata stravolta dalla diagnosi in sé…

I primi giorni dopo la diagnosi siamo come delle spugne, assorbiamo tutto ciò che sentiamo o che leggiamo, senza filtrare nessun tipo di informazione e il risultato è un inevitabile crollo emotivo, la disperazione totale, la convinzione che niente sarà più come prima.

Ma è proprio vero che non possiamo più essere le persone che siamo sempre state prima che la nostra “cara amica” facesse capolino nelle nostre vite…? La risposta è NO!

In quasi due anni dalla diagnosi mi sono laureata, ho viaggiato, ho continuato a fare sport, ho fatto le cinque di mattina con gli amici, ho mangiato tutto ciò di cui avevo voglia, ho camminato per chilometri e chilometri e … ho riso tanto, di quelle risate sincere, di quelle risate che fanno bene più di qualunque altra cosa.

Certo, dobbiamo trovare un compromesso tra noi e Lei, ma che sia un COMPROMESSO e che Lei non prenda il sopravvento!!

HO VIAGGIATO oltreoceano con l’amico interferone messo in frigo in aereo, in albergo e ovunque lo portassi; quando sentivo che le mie gambe dicevano chiaramente “FERMATI”, le facevo riposare e poi ripartivo.

MI SONO LAUREATA a luglio, perché così avevo deciso prima della diagnosi e così avrebbe dovuto essere. Anche qui ascoltavo il mio corpo: quando l’occhio sinistro iniziava a ribellarsi, cedevo, mi riposavo e ripartivo.

HO CONTINUATO AD ALLENARMI alternando i classici esercizi in palestra con tanta acquaym (che tra l’altro mi ha fatto sentire meglio). Certo, non siamo delle macchine da combattimento, quindi quando sentiamo di doverci fermare… facciamolo!

MI SONO DIVERTITA COME PRIMA, PIU’ DI PRIMA. Non ho mai rinunciato ad una serata con gli amici, ad un buon cocktail o ad una bella mangiata in compagnia. In fin dei conti… A volte bisogna viziarsi un po’! Non ho mai rinunciato alle mie lunghe camminate alla scoperta di nuovi posti, ad una giornata al mare o a qualsiasi altra cosa che avevo voglia di fare. Ho cominciato ad assaporare, forse come mai prima d’ora, tutte le piccole cose belle della vita che prima davo spesso per scontate.

Alcuni giorni è più difficile di altri, non lo nego! Ci sono giornate in cui riesco meno, in cui avverto più stanchezza, in cui di andare in palestra non se ne parla e il sorriso è meno marcato del solito. In quelle giornate mi sto antipatica da sola, non mi riconosco, ma so che prima o poi passa. Questi momenti ci sono, è vero, ma sono MOMENTI più o meno passeggeri per fortuna!

Quindi… Non rinunciate, non rinunciamo mai alla vita che vogliamo, ai nostri obbiettivi, ai nostri sogni nel cassetto. Non rinunciamo alla fame di scoprire il mondo, non rinunciamo mai a niente a priori. Continuiamo a lavorare per ciò che vogliamo, anche quando questo richiede più tempo del previsto, anche quando bisogna trovare una via alternativa, anche quando c’è da stringere i denti. Perché noi POSSIAMO: possiamo viaggiare, possiamo amare, possiamo lottare, possiamo ridere, possiamo Vivere.

Eleonora 

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33 commenti

  1. Valentina Fina Reply to Valentina

    Bravissima Eleonora. Concordo con te. Dal momento della diagnosi noi non siamo la SM ma persone che vivono e convivono con la SM!!! Io mi sono spinta un poco avanti. …sto facendo un bambino e Lei per il momento non avrà più tutte le mie attenzioni 🙂
    Valentina.

    • Brava Valentina! Vivrai il viaggio più bello del mondo… E niente e nessuno potranno privarti di questo momento di gioia. Anche io sogno questo viaggio e non sarà di certo Lei ad impedirmelo, nonostante ne abbia sentite tante anche a tale riguardo. Spendi tutte le energie che hai per goderti questo momento di pura Felicità. Ti auguro il meglio con tutto il cuore. Un abbraccio!

      • anna pia Reply to anna

        CIAO anche per me lei è stata ed è una maggiore spinta a volte per cogliere le varie occasioni che si presentano e non buttarmi giù. Molte volte è difficile star bene anche quanto le persone ti dicono ti trovo bene ma tu ti senti davvero male ma quello che senti quasi nessuno lo capisce.Sei grande un salutooo

  2. Ciao eleonora a me non hanno proibito ne consiliato di non fare certe cose a parte di non sforzare troppo una delle due gambe anche io quando esco mi diverto e qualcosa di alcolico bevo sempre non esagero però lo faccio continua anche tu così anche se abbiamo questa antipatica compagna di vita e divertiti soprattutto

  3. Ciao ti ringrazio,mi servivano le Tue parole….dopo 15 anni di malattia mi son resa conto che anche io,nonostante tutto ho fatto tante cose ma sono servite a qualcosa?in questi giorni ogni cosa mi sembra pesantissima da fare….sono stanca…. è una continua lotta…vorrei uscire dal mio corpo e vivere la vita di qualcun altro …..

    • Ciao Emanuela!non ti nascondo che anche per me ci sono dei giorni in cui è dura, in cui mi faccio rabbia perché non riesco a fare quello che vorrei, in cui non riesco ad abbozzare il minimo sorriso… e proprio questi giorni ho capito che ha volte abbiamo il diritto di sfogarci, di sentirci fragili… di scaricare tutto quello che sentiamo dentro. Però come hai ricordato tu, in 15 anni ne hai fatte tante di cose! E sono sicura che un giorno magari le ricorderai sorridendo! Ti abbraccio!

  4. Ciao Eleonora,
    Sono molto belle le parole che scrivi, sono di sprone per tutti, soprattutto perché si sente che non sono solo parole, ma che le hai vissute tutte, una per una, ti sono costate, forse, ma la fatica che le ha accompagnate le ha fatte diventare pure e preziose.
    Tuttavia, voglio fare una piccola postilla al tuo post: Questo è un discorso che si attaglia bene ad una situazione, sí, destabilizzante, ma, lasciami dire, “potenziale”. Non voglio sminuire, ma fino a che alla diagnosi (certa, che é una mazzata, ma è anche un grosso punto fermo su cui costruirsi delle certezze) si accompagnano delle limitazioni relativamente lievi, allora é importante reagire come hai fatto tu e non dar peso alla sequela pedante di divieti e raccomandazioni, che arrivano da ogni parte. Quando invece il conto salato ti viene presentato subito (magari ancor prima della certezza di una diagnosi) , non si tratta più di resistere a una limitazione esterna, si tratta di accettare e superare con strategie innovative, una limitazione effettiva. Una cosa come il doversi muovere in sedia a rotelle si “impone” , non puoi farci della filosofia sopra, semplicemente non hai scelta tra accettarla o meno, lo devi fare, e poi scoprire che puoi farci comunque un mondo di cose, belle e intense, ma alcune non le puoi proprio fare, pure se affronti il tutto con tutta la positività del mondo.
    In ogni caso, penso, che il tuo sia il giusto atteggiamento, e, spero, non prenderai le mie parole come una critica, ma solo come un completamento del discorso.
    In bocca al lupo per tutto, fai buona vita!
    Un abbraccio
    Cristiano

    • caro cristiano, io dopo la diagnosi avevo l’impressione di dover dare sostegno a chi mi stava dintorno, figurati … poi la malattia ha iniziato di bruciare le tappe, e nel giro di 5 anni è peggiorata talmente tanto che avevo grossi problemi di deambulazione. dopo un po’ di reticenza, finalmente mi sono deciso e mi sono seduto in una sedia e rotelle. tutti intorno a me preoccupati, gente che parlava di “costretto alla sedia” etc. ma io ho capito fin da subito che la sedia per me non era una costrizione, ma un MEZZO DI LIBERTA’. finalmente potevo di nuovo partecipare a tutte le attività di famiglia e degli amici, ho iniziato di fare scherma, e più in generale, conduco una vita forse più attiva rispetto a quando non ero malato. noi possiamo fare tantissime cose. pur conoscendo le limitazioni che ti pone la società non ancora del tutto priva di barriere credo che le uniche vere barriere stanno nelle nostre teste. noi possiamo fare tutto. forse un po’ diverso dagli altri. ma possiamo fare tutto. un abbraccio jens

  5. Ciao Cristiano! La tua non la vedo come una critica…. Anzi! 🙂 so benissimo che ci sono cose che si “impongono”, perché impongono è il termine giusto, di fronte le quali siamo impotenti… Anche io nel mio piccolo ho avuto delle limitazioni, so come ci si sente… E immagino come ci si potrebbe sentire quando queste limitazioni diventano ancor più ingombranti… Ma comunque non bisogna arrendersi, penso che valga sempre la pena provare ad ottenere il meglio! 🙂
    Non so se ti piace il cantante… Però mi viene in mente una frase di Ligabue

    “Voglio godermela tutta fin quando si può…”

    Ti abbraccio,
    Eleonora

    • Ciao Eleonora,
      Il Liga mi piace molto, spesso più ancora per le parole che per la musica, lo senti che non sono mai parole a caso. E mi piace ancora di più che tu “l’abbia presa per il verso giusto” !
      É soltanto che, appena ho letto la tua testimonianza, non l’ho, io per primo, interpretata nella giusta luce, e mi era sembrata un luogo comune semplicistico, che non tiene conto delle situazioni in cui non basta “voler volere”. Poi, rileggendo, ho capito che le tue parole si possono applicare, nello spirito se non alla lettera, anche alle limitazioni maggiori e oggettive, anzi, che incominciare a non lasciarsi condizionare dai “consigli” (che a sbagliare sono bravissimo da me) risulta una palestra per assumere il giusto atteggiamento di fronte alle barriere “vere” (per queste, a volte, tocca fare dei giri un bel po’ più lunghi, ma, “volendo volere”, si arriva).
      Cristiano

    • Jens,
      Hai ragione, mi ci é voluto un po’, però è esattamente così che vivo la mia sedia a rotelle, non come costrizione ma come opportunità: É “lei” che mi consente di andare al lavoro tutti i giorni, é “lei” che mi fa tenere il passo quando andiamo al parco con mio figlio, é con “lei” che riesco a sbrigare tutte quelle faccende di casa che sarebbero impossibili con l’impaccio delle stampelle. L’impatto iniziale non è stato esattamente questo: non ero capace di manovrarla bene; i miei cari preferivano (e, per molti versi, preferirebbero tuttora) vedermi in piedi, seppure appeso e barcollante su un paio di stampelle; io stesso vedevo la sedia come un impiccio con cui non potevo raggiungere quel tal posto o fare quella tal cosa (ho imparato nel tempo, che quelle cose si chiamano barriere architettoniche e non sono “colpa” della sedia,ma, semmai, di chi permette certo tipo di costruzione o di disservizio). Si rientrava, e per molti versi continua, nella casistica che Eleonora elenca nei “non posso”. Ora l’ho capito e mi ci sono adattato. Non è come essere sani, non si tratta nemmeno di far finta di essere sani, é adattarsi e accettare una nuova situazione di cui avremmo fatto a meno, ma che non ci toglie il bene più grande che è vivere.
      Ciao
      Cristiano

  6. Cornelia Gasparin Reply to Cornelia

    Grazie Eleonora, grazie Krys i vostri pensieri e le vostre parole sono state per me un caldo abbraccio

  7. Marco Orlandi Reply to Marco

    Ciao Eleonora,

    Anche io ho fatto lo stesso percrso Tuo, ho viaggiato con la borsina Frigo con l’interferone dentro, ho fatto crocere etc. Non mi hanno mai vietato niente nel mangiare e nel bere. Ho avuto negli annoi delle ricadute ma
    sono sempr riuscito a superarle. Oggi dopo 16 anni accuso un po’ la fatica. Le gambe hanno una stancabilita’ maggiore comunque non mi arrendo e continuo a camminare se pur per tragitti molto piu’ corti ma , non mollo. Faccio una ”battuta” storica leggermente modificata ma appropriata per noi; con la S.M. chi si ferma e’ perduto. Ricordatri sempre Che Volere e’ potere.
    Auguri Marco

  8. Ciao.
    Scrivo una cosa che mi ha detto mia madre: “Puoi far tutto, basta trovare il modo!”

    Yes, we can!
    Tutti ti diranno: non fare questo, non fare quello, mangia diverso, pensa a tutto!
    In realtà la gente pensa a chi conosce che ha la SM (perché non è rara!!!) e non si prende il disturbo di chiedere a te di cosa hai bisogno. Al prossimo consiglio dell’ “amico empatico” risponderò: “Grazie dottore!”
    Almeno i neurologi non danno consigli.
    Ciao!

    • Ciao Paolo! È vero m, molti consigli vengono dati a seguito di generalizzazioni, ma come tutti noi ben sappiamo i sintomi sono molto soggettivi quindi sta a noi, che ci conosciamo meglio di chiunque altro, stabilire ciò che riusciamo o non riusciamo a fare e soprattutto…. Sta a noi “trovare il modo”!

      Un abbraccio!

  9. Ciao a tutti anch’io ho fatto lo stesso vostro percorso ho viaggiato con la borsetta frigo con l’interferone dentro, cerco di nn arrendermi perché chi si arrende e’ perduto certo ci sono giorni in cui nn ho forza di alzarmi camminare ma devo farlo x me e xche’ ho una ragazzina disabile e nn ho nessuno che la piu’ seguire, quindi mi sono rimboccata le maniche e sto andando avanti, anche a me come Eleonora piace viaggiare e uscire con gli amici e quando posso cerco di farlo quando le gambe nn c’e’ la fanno mi fermo e poi ricomincio. un saluto a tutti

  10. Grazie Eleonora! E’ importante ricordarselo!

  11. Cara Eleonora,
    anche io la penso come te.
    Infatti faccio e ho fatto cose simili alle tue.
    É bello osare. Si, osare. Perché per noi nulla é scontato come per chi é in buona salute.
    Ho anche esagerato a osare. Finché non capiterà qualcosa, continuerò a osare. Non ho paura della sclerosi multipla é lei che ha paura di me.

    Sonia, 27 anni, SM da 4 anni.

  12. Sono contento per te ma, alle tue parole, quindi alla tua storia, manca un dato essenziale per capire e far capire a tutti coloro che leggono,che la situazione ed il quadro vicissitudinario varia da persona a persona e che dipende, non solo dalla tipologia di SM (per chi non lo sa,ce ne sono di diverse tipologie; da quella lieve a quella più aggressiva) ma anche e sopratutto da quando viene diagnosticata; ed a che punto evolutivo si trova al momento della sua diagnosi!

    Nel mio caso infatti, la diagnosi è stata fatta un anno fa e con un ritardo di ben 2 anni dalla comparizione dei primi sintomi, scambiati per altro!(tre anni fa) e:

    – Non posso più fare (nemmeno immaginandolo) le attività fisiche di qualche anno fa! (al massimo 25/30 metri cammimando a passo lento e scoordinato

    – Non esco proprio con gli amici perchè non riesco nemmeno più a salire ed a scendere da una autovettura, senza assistenza

    – Serata?, ma cosè! (tra terapia farmacologica, dolori, miocolonie e fisioterapia, se ne vanno ore!)

    – Mi stanco dopo appena 3/4 minuti di movimento

    – Certo che ho dovuto riorganizzare la mia esistenza!eccome!

    Quindi, è bene non oscurarne gli effetti invalidanti, trasmettendo un messaggio dal sapore fortemente inverosimile e generando superficialità e lievità di giudizio

    • Ciao Luigi! Certo, ci sono differenti tipologie e i sintomi variano di persona in persona… Io ho parlato della mia esperienza, l’esperienza di una ragazza giovane che se avesse ascoltato i vari “consigli” che le sono stati dati, si sarebbe privata di tante cose. Gli effetti invalidanti li conosco, sebbene non li viva almeno per ora sulla mia pelle e conosco anche tante paure. Al momento della diagnosi mi sono fatta tante domande, perché nella mia incoscienza da ventenne non me l’aspettavo proprio una cosa del genere. Mi sono chiesta se sarei riuscita a sentirmi ancora donna, se avrei potuto continuare a vivere come tutti i ragazzi della mia età, se un giorno avrei potuto avere figli e se avrei avuto modo di crescerli al meglio, e molte di queste risposte ancora mi mancano. Ma in fin dei conti il domani è imprevedibile, quindi per ora mi rimbocco le maniche e faccio di tutto per non farLe prendere il sopravvento. 🙂 E metto in conto tutto. Magari tra qualche anno sarà più difficile, ma proverò con tutte le forze che ho a trarre il meglio da qualsiasi situazione, anche quando questo sarà un po’ più difficile.
      Un abbraccio!

  13. Ho riflettuto tanto su questo intervento.
    Da quando ho avuto la diagnosi ho sempre cercato di “chiudere gli occhi”, di continuare a vivere come prima.
    Purtroppo in tre anni le cose sono cambiate e mi sono resa conto che chiudere gli occhi a questo punto non era più la mossa giusta. Vivere di compromessi con la SM è la mossa esatta, nel senso che non ti neghi nulla, ma se lei ti chiama, inevitabilmente devi rispondere. Oltre ad essere la mossa esatta a volte è quella mossa che fa male, quella mossa che in alcune giornate particolarmente no, ti fa sentire veramente diverso, ti mostra anche in modo lieve il perchè ti abbiano dato l’80% di invalidità. Bisogna ogni giorno combattere contro il cambiamento nella nostra vita, sorridere di tutto quello che riusciamo a fare e grazie al compromesso, non negarci nulla!

    • “compromesso” è il termine più adatto, ci sono giorni sì e giorni no, ci sono i cambiamenti, è vero, ma c’è anche tanto tanto altro… e non dobbiamo permettere a niente e nessuno di togliercelo 🙂

  14. gina jiman Reply to gina

    Ho 45 anni la SM diagnosticata nella 2006 un fulmine a cell sereno io riesco a fare tutto con il pensiero mentre mi sposto dall letto letto al divano non e una bella esperienza.

  15. Ciao carissima, si vede e si sente dalle tue parole che sei la classica neo diagnosticata fortunata…..(buon per te) hai semplicemente la fortuna di convivere con una bestia poco aggressiva…. fammi sapere se vuoi fra un pò di anni… ovviamente ti auguro che la tua vita rimanga sempre cosi serena…. Un abbraccio.

  16. Da quando ho letto le parole di Luigi non faccio che pensare se devo scrivere e cosa scrivere. Sono d’accordo anch’io. La SM è tanto variabile. Non solo è quasi impossibile capirla per chi non la prova sulla propria pelle, ma anche confrontarsi tra compagni di sventura non è facile. C’è chi passa la vita con qualche problema ogni tanto e c’è chi vive nel problema ogni secondo della vita. Io ho la primaria progressiva quindi non conosco gli attacchi, ma neanche le remissioni. Se oggi sono stanco, domani non passerà e neanche dopodomani passerà e neanche tra un mese passerà.
    Bisogna stringere i denti e guardare a quello che possiamo ancora fare e abbiamo fatto in passato, non a quello che non possiamo più fare e non faremo in futuro.
    Ciao

  17. Come se l’avessi scritto io…vent’anni fa.Ed è ancora così perchè…IO VOGLIO! Ciao Eleonora

  18. L’approccio mentale giusto con una buona positività è fondamentale ma fare finta di niente non aiuta. L’interferone non vuol dire esattamente “fare di tutto” ed i neurologi non danno consigli semplicemente perché non li hanno!

  19. Ti invidio si vede che la mia sm è peggiore poi sono solo quindi sono 5 anni che nn faccio visite nessuno mi da una mano

  20. Ce l’o diagnosticata dal 2005 ma parlando coi medici mi comincio’ nel 1999 quando mi si ceco’ un occhio x qualche ora .
    Allora manco sapevo cosa fosse , nemmeno mi preoccupai xche’ poi nn successe piu’ .
    Nel 2000 l’oculista mi disse che ero solo astigmatica (sempre stata) per cui nn ci pensai piu’.
    Avevo dolori sciatalgie , ma venendo da una famiglia dove meta’ hanno la scoliosi e mal consigliata mi misi a dieta x dimagrire
    I dolori aumentarono bestialmente , piu volte in ambulanza rispedita a casa con antidolorifici …
    Il medico base si decise dopo due anni mandarmi dall’ortopedico e trovo’ ernia espulsa , lordosi , cifosi .
    Prenotai l’intervento alla schiena e dopo accertamento x loro scrupolo , puntura lombare , scoprirono la S.m
    Non me lo dissero
    Mi dettero una busta con scritto sindrome demielizzante snc !
    Io prossima alle vacanze , con medico base che apri busta , mi dicette semplicemente
    Lei ha la schiena infiammata , si faccia tanto mare e sole , poi in autunno.vediamo.il da farsi , vada tranquilla ..
    Certo , ho pensato a qlc di poco serio e risolvibile..
    In autunno stetti male , ansia , dolori , mi fece ricoverare in psichiatra come una impazzita …
    Meno male che la psich capi’ il vero problema , anche se nn me lo disse subito .
    Un giorno , un paziente zoppicante mi disse : lei ha la sclerosi , io : guardi che ho solo 35 anni impossibile …
    Credevo parlasse di arterio sclerosi .
    Tornata dalla psich glielo raccontai nn tra le prime cose ridedoci su .
    Li allora mi spiego’ il vero problema , mi porto’ al San Raffaele , e almeno finalmente capii cosa avevo.senza sentirmi impazzita x il.mal di schiena e doloracci vari
    Con familiari che gia’ si erano stufati di sentir parlare di mal di schiena ….

    Iniziato le cure e stavo molto meglio
    Purtroppo perso il lavoro , parenti serpenti ,
    Ora dopo 22 anni di sta bottana cammino ancora , pero’ vado a fasi alterne di umore , col caldo afoso estivo a differenza anni fa sto malissimo e son sempre stesa o sotto docce fredde .
    L’unico sollievo e’ il mare e starci a mollo .
    poi anche.novembre dicembre sono giu’ (odio il pre Natale x ragioni personali gravi)
    Tolto il caldo schifoso marcio che mi devo subire al Nord padano , (spero riuscire sempre a tornare giu’ a Catania e il periodo) No appena riesco TIRO DRITTO perche’ a bottana di Sm nn la cercai
    Poi
    Al San Raffaele mi.dissero potevo saltare punture x 15 gg se volevo .
    Un altro medico invece disse farle sempre
    Un terzo , neurologo , psichiatra , ed esperto in agopuntura e ayurveda (purtroppo defunto da un anno)
    Mi consiglio’ di buttar via le punture , mi ridusse tanti farmaci stordenti e mi dava cannabis con cbd e cure ayurvediche .
    Cambiai alimentazione senza latticini , burro , stravizi come.prima .
    Riuscii a togliere la molla di coldevilla .
    Meraviglia davvero …
    In questi ultimi anni pero’ (tra periodi ligissima alle punture e altri no) sempre anche la solita incontinenza doppia che nn mi ha fatto ancora trovare l’uomo giusto .
    In piu’ mi hanno trovato asma e son sotto al cortisone che mi manda in bestia , dormo peggio di prima , spero me lo tolgano ..
    Di fondo nn mi fido piu’ dei medici , ognuno dicr la sua , l’unico bravo , paesano mio purtroppo mori’ ..
    E ora cambiato l’ennesimo medico.di base (anche lui nn ha mai tempo ma almeno fa quasi giuste le ricette ) sono STUFA MARCIA di tutti loro .
    Prego molto , appena riesco cerco un perco verde (anche se nn e’ la mia Sicilia
    Spero , cerco risparmiare il possibile x salutare il Nord che almeno mi e’ servito x lavoro e capire cos’avessi …
    Spiegatemi come far colletta senza esser scoperta cosi’ col gruzzolo ricomincio in un bel luogo solare ma …lontano da certe dinamiche isolane !
    L’incazzatura perenne e il nn aver MAI ACCETTATO sta medda di sclerosi , forse grazie alla amica Rabbia nn mi e’ peggiorata piu’ di tanto ..
    Di mio son sempre stata ALLERGICA ai dottori ecc , abituata da zio erborista .
    Ora pero’ sto inguaiata perche’ nn ho piu’ appoggi parenti e nel ginepraio sanita’ pubblica dove troppi secondo quanto scopreto dal medico defunto sono asserviti alle big fharma , io mi arrangio con cbd , e complementi alimentari .
    Conoscete qualche BRAVO e O NESTO medico olistico ,. ayurvedico o centri orientati cosi’ a Milano o associaz sempre posdibilmente low cost ?
    Grazie di cuore compagne/i di viaggio con a ….bottana s.m

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