Storie per un mondo libero dalla sclerosi multipla

Voglio un mondo all’altezza dei sogni che ho

romi

Anche quest’anno a Roma si è tenuto l’ormai atteso Convegno Giovani oltre la SM in cui ci siamo regalati un sogno da realizzare, da costruire, da vivere.

Per un po’ di tempo ho smesso di sognare. Pochi mesi fa una terribile malattia ha portato via la mia migliore amica, la mia compagna, la mia famiglia, lasciandomi sola con la rabbia, la tristezza, la solitudine. Come si può convivere con una mancanza simile?

Mentre ero immersa nella mia apatia e nei ricordi, ho ripensato alle sue ultime parole, spese per gli altri, e alla sua voglia di aiutarci a realizzare i nostri progetti anche da lassù. E mi sono sentita diversa. Anch’io avevo tanti sogni, ma la paura per la mia innata sfiga non mi ha mai permesso di realizzarli. Ma c’erano..da qualche parte.

Raccogliere tutti i cocci non bastava, dovevo fare di più.  Avere più coraggio.

Un pensiero fisso: “mollo tutto e divento felice”.

Detto, fatto. Nel giro di una settimana mi sono trasferita in un’altra città, una nuova università per intraprendere un percorso di studi totalmente diverso. Neanche una volta ho avuto paura di non farcela per la mia SM.

Ogni giorno lotto contro la stanchezza, i problemi di memoria, a volte la solitudine, gli sguardi immancabilmente curiosi per la mia gamba “offesa”. Ma a fine giornata, provo una soddisfazione impagabile.

Non ce l’avrei mai fatta senza il sostegno del mio angelo che mi veglia da lassù e senza tutta la forza che mi hanno dato i ragazzi dell’AISM. Ho ritrovato la mia forza di volontà e di mettermi in gioco per perseguire un sogno.

Ma soprattutto avere la voglia di realizzarne altri: avere una persona al mio fianco che non abbia paura della mia SM, avere una famiglia, un buon lavoro gratificante. Non sarà facile, ma con il tempo ce la farò.

Quest’anno mi sono presentata al convegno senza sogni chiusi in un cassetto.  Quel cassetto è stato aperto con tutta la voglia di realizzarli. Spero sia stato lo stesso anche per voi.

3 risposte

  1. Romilda io faccio il tifo per te. Il nostro angelo ha lottato da guerriera contro la sua malattia e ha insegnato a me, la sua mamma, a noi tutti che non ci si deve mai arrendere. Lei non l’ha fatto e dal cielo continua a spronarci a non lasciarci andare…MAI!!! Quando la vedevo, aggrappata alla VITA con tutte le forze che le erano rimaste, non riuscivo neppure ad immaginare un futuro senza di lei. Ora, a due mesi dalla sua assenza, so che solo lei mi dà la forza per continuare a vivere; nei tanti momenti bui, in cui vorrei lasciarmi andare, penso che lei non lo vorrebbe e riesco così a compiere lo sforzo sovrumano di rialzarmi. I suoi ventisei anni sono stati un inno alla vita, ma specialmente il suo ultimo anno, vissuto tra ospedali, speranze e disillusioni è stato un insegnamento per noi tutti.
    Forza Romilda, forza noi tutti!!! Il nostro angelo Paola dal cielo è più “potente” e “lavora” per noi. Non possiamo deluderla.

  2. Ciao,io ho scoperto di avere la SM il 12 agosto 2015, e i miei pensieri appena mi hanno detto questa brutta notizia sono stati tanti la maggior parte negativi,però solo grazie alla mia famiglia sono riuscita a pensare ad altre cose e andare avanti,il nostro cammino è lungo ancora quindi dobbiamo andare avanti con tanta forza e coraggio ,non ci dobbiamo arrendere mai.
    Ciao Manuela

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