Il mio progetto mi ha fatto dimenticare la sclerosi multipla

image1

Mi chiamo Rosario Benedetto ho 32 anni e sono affetto da sclerosi multipla. Desidero condividere con voi la mia storia, poiché credo possa essere un messaggio di speranza e di incoraggiamento per tutte le persone con la mia stessa compagna di viaggio.

Era l’1 aprile di alcuni anni fa quando, aprendo il portellone di un Boeing 767-300 in rientro da New York a Milano Malpensa, mi accorsi che ciò che stavo vedendo non era e non poteva essere nebbia poiché il disturbo visivo l’ho avvertito soltanto con l’occhio destro. Si avete letto bene, era il primo di aprile, e sì …ho aperto il portellone di un Boeing poiché all’epoca ero assistente di volo.

Vado immediatamente da un caro amico di famiglia, stimato specialista nel campo oculistico, che mi suggerisce di sottopormi a visita neurologica, dato che l’occhio non mostrava alcuna anomalia.
Dopo cicli cortisonici, campi visivi, potenziali evocati, etc…. per la prima volta nella mia vita ho sentito il termine “demielinizzazione”. Da allora in poi il bagaglio di questa compagna di viaggio si è fatto più pesante e sempre più frequentemente rimanevo “a terra poiché questo bagaglio non poteva essere imbarcato”.

A distanza di due mesi mi è stata ufficialmente diagnosticata la sclerosi multipla.

Non ho motivo per mentirvi, ma questa patologia mi ha donato la forza ed il desiderio di vivere, di sorridere di lottare.

La sclerosi mi ha fatto crescere molto, mi ha dato e rafforzato la consapevolezza di chi sono.

Continuavo a volare, e l’interferone mi permetteva di sognare e vivere ad alta quota, fin quando dopo alcune spiacevoli manifestazioni son passato a ciò che tutt’ora seguo come cura il natalizumab.

Ero prossimo a “festeggiare” l’anniversario di questa mia compagna di vita con l’equipaggio in sosta a Londra quando mio padre Vincenzo (calabrese di origine), che si trovava a Roseto Capo Spulico, in provincia di Cosenza, conoscendo bene il mio amore per la storia e la simbologia storica ed esoterica, mi ha inviato un mms con la foto del Rosone del Castello Federiciano.

Riconosciuto il simbolo, la Rosa dei Rosacroce, ed innamorato dell’immagine di quel castello ho sentito dentro di me la necessità di destinare la mia vita a quel simbolo ed in quel luogo che trova riscontro nel mio nome stesso Rosario.

Ho dato mandato a mio padre a ricercare un terreno in vendita dal quale ammirare in tutto il suo splendore il maniero di Federico II di Svezia, trovato ed acquistato poco dopo.

La compagnia aerea mi aveva proposto un contratto a tempo determinato di 3 mesi + 3 ma non ho pensato neanche un secondo. Ho preparato i bagagli , non per volare , ma per trasferirmi in Calabria a vivere, in quel luogo che mi aveva fatto innamorare solo con una foto.

Ho studiato l’origine del nome scoprendo che a Roseto Capo Spulico ai tempi della Magna Grecia fioriva una rosa particolarissima e molto profumata,  purtroppo poi andata perduta nel tempo sino a scomparire. Da lì l’idea, realizzare un progetto imprenditoriale e sopratutto di Vita: “Rosetum” .

Ho studiato e ricercato riuscendoci a ricreare l’antica rosa, mediante ibridazioni sia in campo che in vitro, grazie anche allo studio ed al confronto del DNA con una rosa autoctona.

Perché vi ho scritto tutto ciò ?! Perché in Rosetum ho dimenticato di avere la sclerosi, me ne devo necessariamente ricordare una volta al mese quando vado a fare la cura in ospedale. image2

Per questo in Rosetum sto creando percorsi benessere aperti a tutti, agli ipovedenti ai non vedenti, ai diversamente abili.

Il miracolo che ho vissuto io vorrei poterlo condividere con tutti, vorrei che molti possano beneficiare dello stesso dono; desidererei che chi ha la mia stessa patologia e si abbatte o si lascia andare, di non abbandonare la speranza. Il sorriso e la voglia di vivere e lottare una vita “normale”.

Nella mia rosa ho trovato felicità e vita, la serenità, dimenticando invece quel bagaglio pesante chiamato sclerosi in un aeroporto lontano, da quale oramai non decollano più aerei. Che tutto possa essere come noi desideriamo.

Un caro sincero saluto

 

Related Images:

6 commenti

  1. che fantastica storia!
    mi piacerebbe un dì venire al rosetum e poterlo visitare. ah! anch’io affetto da SM e mi muovo con un walker.
    Grazie!

  2. Giuseppe Pipita di sarno Reply to Giuseppe

    Sei grande……..

  3. Sei stato veramente stato bravissimo…i miei complimenti…anch’io affetta da SCLEROSI MULTIPLA…

Rispondi

Ho preso visione dell’Informativa sulla Privacy e acconsento al trattamento dei miei dati personali