La crisi del settimo anno e un desiderio da esprimere

“Se esprimi un desiderio è perché vedi cadere una stella, se vedi cadere una stella è perché stai guardando il cielo, se stai guardando il cielo è perché credi ancora in qualcosa.” [Bob Marley]

Nella notte di San Lorenzo, passata da pochi giorni, dovrebbe essere normale per chiunque, soprattutto per chi ha ancora tutta la vita davanti, poter guardare il cielo ed esprimere almeno un desiderio, almeno uno tra tutti quelli che di solito teniamo ben custoditi nei nostri cassetti.

Per me, invece, è la giornata del ricordo. Era il 10 agosto 2011 quando tutto iniziava. Quella maledetta scossa, un formicolio insopportabile, la perdita dell’equilibrio e tutto l’iter che poi ne è seguito per arrivare alla diagnosi pochi giorni prima di Natale dello stesso anno.

Provo a chiudere gli occhi e a concentrarmi su tutto ciò che è cambiato da allora. A come sono cambiata io e a come mi ha cambiata LEI. A come sarei cambiata ugualmente e a dove sarei invece se non avessi una compagna di viaggio così prepotente. Ho quasi paura a rispondere, forse perché ammettere certe cose non mi piacerebbe, forse perché mi rendo conto che sono più debole di quanto mi descrivono, o forse semplicemente perché ho raggiunto la così detta “crisi del settimo anno”.

Penso a quanto mi abbia condizionata nelle scelte, da quelle quotidiane, a quelle a lungo termine. Ho conosciuto persone che mi hanno arricchita e molte che mi hanno prosciugata. Ho visto la falsità nel fingersi interessati a conoscere una malattia come la sclerosi multipla o solo a sapere come realmente si sta, e per assurdo ho visto la preoccupazione eccessiva anche quando non era necessaria.

Ho perso pezzi di me per strada, persone alle quali avevo dato l’anima, e che l’hanno buttata nella spazzatura senza il minimo ritegno. C’è chi invece quei pezzi ha provato a raccoglierli e me li sta restituendo passo dopo passo con tutte le difficoltà del caso vista la mia diffidenza. Sono diventata più realista, o forse ho solo messo una corazza per fingere di tutelarmi nel caso ci mettessi troppo cuore.

Non mi fermo. Fermarmi mi terrorizza. Mi terrorizza non poter più ripartire, ecco perché resto sempre in marcia. Forse sto solo diventando grande o forse mi rendo conto che, per quanto io sia sempre un uragano in piena, ora è arrivato il momento di respirare e di pensare a me. Ma di pensare a me realmente ed egoisticamente.

Convivere con qualcosa che si fa quotidianamente sentire anche se non lo vogliamo, non è sicuramente così semplice. Lei ti ricorda che esiste anche quando stai prendendo un semplice integratore, o quando il calendario ti evidenzia un appuntamento alla neuro, o ancora quando mentre cammini ti si ingarbugliano i piedi che nemmeno le contorsioniste del Cirque Du Soleil saprebbero come fare.

Ecco che, dopo mesi e mesi di “ogni giorno ne esce una”, voglio esprimere un desiderio. Voglio imparare a rallentare e anche a fermarmi se necessario. Lo devo a me. Lo devo al limite che ho purtroppo superato sia mentalmente che fisicamente. Voglio fare uno di quei respiri che ti riempiono a pieno i polmoni, staccare la spina e ripartire.

Mi auguro di avere il tempo. Tempo per pensare, tempo per osservare, tempo per la musica, tempo per la natura. Avere tempo per la famiglia, per gli amici, per sorridere di gusto, e anche tempo per rendermi conto che non devo dimostrare nulla a nessuno. Tempo per imparare, per costruire e per sognare, per coccolarmi e per godere di ciò che mi circonda. Tempo per aiutare, tempo per scrivere e per leggere. Tempo. Anche per guardare il cielo o perdermi nel mare. Tempo per viaggiare. Ecco. Questo auguro a me e ad ognuno di voi.

Se anche tu vuoi condividere la tua storia, scrivici!

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24 commenti

  1. Identica crisi, identico esordio (2001), identico ingarbugliamento improvviso dei piedi, identici stronzi e altrettante persone meravigliose incontrate in questi anni.
    Unica differenza: non al settimo ma al diciassettesimo.
    Che comincio a pensare che il 17 sia veramente sfigato
    Bacio ragazza

  2. Mi rivedo in ogni tua parola, in ogni tuo sentimento, come se ci fosse una connessione nonostante non ci conosciamo. In questo la malattia sembra non fare nessuna distinzione, crea disagi nella vita di tutti noi uguali, ma con frequenza e intensità differenti a volte . Lottare, sino ad arrivare nell’intento di vivere appieno la vita,tutto qua.

    • Ciao Roby, grazie per aver letto di me e per le tue parole. Hai ragione, nessuna distinzione e molte connessioni. Ci proviamo a lottare, inciampiamo ma ci rialziamo! Un abbraccio!!!

  3. Ciao carissima, sento oggi le tue parole come se uscissero dalla penna che tengo in mano. Stessa capacità di non fermarmi ed essere un uragano, stessi personaggi incontrati nel male ma anche nel bene e stessa voglia di fermarsi, guardarmi e prendermi tutti quei respiri di ossigeno che non fanno parte delle mie giornate. Voglio anche io fermarmi e pensare, leggere, ascoltare …

    • Ciao!!! 🙂 Come scrivo alla fine del post auguro a tutti il tempo per fermarsi. Per respirare a fondo. E lo auguro anche a te perchè credo che sia difficile dover sempre dimostrare di essere forti e invincibili. Meritiamo un pit-stop anche noi. Lo dobbiamo a noi. E’ un regalo. Un po’ di sano egoismo. Lo auguro a me perchè non ne sono capace ma lo auguro anche a te. Un abbraccio e grazie.

  4. Ciao Fanny,
    La Signora Maligna ci ha cambiati tutti a me sicuramente in meglio.
    Da gennaio 2015 mi ha insegnato a godere di tante cose che prima non riuscivo a vedere e adesso mi sembra impossibile.
    Ho conosciuto persone meravigliose grazie a Lei, goisco di una giornate nella quale mi sento in forse o per il referto di una rmn andata bene.
    È strano come questa scomoda convivenza a volte ci sembri meno spaventosa…. pensiamo positivo e facciamo le dispetto!

    • Ciao Giovanna! Grazie per aver letto di me e per aver raccontato di te. Indubbiamente la nostra compagna di viaggio mi ha dato, ma non posso negare che mi abbia anche tolto. E quando te ne rendi conto credo sia inevitabile crollare. Ho tantissimo da imparare e sono pronta a farlo. Un abbraccio forte.

  5. Ciao
    Stesso anno 2011 per me in settembre
    Dopo una settimana di ricovero e gli accertamenti di rito
    La diagnosi : Sclerosi Multipla
    Parole del neurologo : quello che facevi ieri lo puoi fare anche domani …
    E mi raccomando non guardare sul web che li trovi di tutto !!!
    Facile a dirsi per uno che sa cosa è la SM
    molto meno per un ignorante come me !!
    L’ho imparato sulla mia pelle cosa vuol dire avere la SM
    ti dico una cosa sola
    NEVER GIVE UP
    anche questo facile a dirsi
    Ma è la mia filosofia di vita !!!!
    Un abbraccio forte forte

    • Ciao Armando! Settimo anno anche per te allora? Auguri! Beh, grazie per le tue parole. Le custodirò e sicuramente mi daranno una spinta quando come ora crollerò ancora. Un abbraccio!!!! Forte!

  6. Brava finalmente ci sei arrivata a capire come vivere al meglio la vita ora soprattutto che convivi con una cattiva, scomoda e invadente compagna che si ostina a limitarti in tutto. Fai spazzatura di coloro che credevi amici, circondati sempre di persone vere e sincere disposte a capirti e ad aiutarti, persone che vivono quotidianamente con la SM ma con positività ed ottimismo. Recupera il tuo tempo per fare cose in cui credi, rispetta i tuoi limiti e vivrai in modo sereno il presente. Non pretendere l’eccesso e piegarti sempre più convinta di riuscirci le conseguenze vanno a scapito tuo e non degli altri. Poni al primo posto te stessa e dai valore alla tua vita. Nessuno può riuscire a capirti questo puoi farlo solo tu. Ma soprattutto sorridi e non amareggiarti se le cose non vanno come vorresti, scrolla le spalle e ripeti “e chi se ne frega!” Coltiva degli interessi che riescono a riempirti il giorno come leggere un libro, andare al cinema, andare con una amica/o al bar a bere un caffè, andare a teatro…comunque fai qualcosa che ti arricchisca e non ti faccia stancare. QUALCOSA IN CUI CREDERE E CHE TI RIEMPIA DI GIOIA. Io dal canto mio ci sono riuscita grazie anche alla mia associazione AISM che mi ha permesso di uscire dall’isolamento e conoscere persone nuove e con tanta grinta e voglia di vivere. Guardando il cielo vedrai altre migliaia di stelle cadenti e saprai che hai ancora qualcosa in cui credere.
    Ti mando un grosso abbraccio e un sorriso grande così solo per te.

    • Grazie Elena! Farò tesoro delle tue parole. Sicuramente il percorso è molto lungo e difficile soprattutto per una come me che tende a non fermarsi mai. Fermarsi significa pensare troppo. Ma sento la necessitaà di voltare qualche pagina e di recuperare me stessa. Grazie infinite.
      Un abbraccio. Forte.

  7. Le tue parole potrebbero essere le mie….due anni…ma da una molto prima,avevo l’incubo di questa spada di Damocle crescendo con una guerriera che la combatteva…
    Forse questo è stato proprio l’anno più difficile,l’anno in cui ho costruito una corazza per non farla vincere…e adesso invece mi rendo conto che non mi sono aiutata anzi….

    • Ciao Camilla. Grazie per aver letto di me. Ho voluto provare a darmi forza e coraggio per fermarmi un attimo e per tirare le somme. Non so se costruire una corazza sia giusto o meno (e probabilmente io inconsciamente l’ho fatto anni fa), ma credo che la cosa giusta da fare sia davvero pensare un po’ a noi, e prenderci i nostri tempi per ogni cosa. Ti abbraccio forte.

  8. Ciao fanny, io l’anno prossimo sarà il mio 10 ° compleanno di SM. Alti e bassi sempre ma mai mollare. Guardare avanti anche nell’incertezza che questa “compagna” ci dà. Ti abbraccio forte

    • Ciao Patrizia! Sei quasi al primo decennio eh? Il tuo spirito sicuramente ti aiuta ad affrontare al meglio la quotidianità spesso molto dura. Grazie che hai letto di me. Un abbraccione.

  9. Ciao Fanny
    Io invece sono arrabbiata come una bestia verso quella che io chiamo la St****a bastarda. Diagnosticata ufficialmente nel 2013, ma manifestatasi già nel 2004, una bella domenica in cui mi svegliai con una simpatica diplopia. E mi rispecchio in tutti i vostri sintomi, non sono certo l’unica. Ma ha portato via la parte migliore di me, al suo posto ha lasciato una belva assetata di sangue, ed il lavoro. Reinventarsi una vita nuova alla mia età, è impossibile.
    Ammiro il tuo coraggio e ti mando un abbraccio.
    Rossana

    • Ciao Rossana, grazie per avermi letta e per la tua testimonianza. La rabbia credo che sia un sentimento che nasce quando purtroppo ci si rende conto di come ci ha cambiati e di cosa ci ha tolto per cui ti assicuro che non sei l’unica ad essere arrabbiata. Il coraggio ce l’hai anche te, credimi. Ti auguro davvero il meglio. Un bacione.

  10. La corazza l’avevi già costruita, la vita ha scelto di non farti avere le cose facili. Ma nessuno ne’ niente ti ha cambiata: sei sempre stata cosi speciale e profonda, cosi severa con te stessa e generosa con gli altri, cosi ironica anche nelle catastrofi. Fragile e forte allo stesso tempo. Credici sempre, Fanny e’ unica e speciale. A prescindere.

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