“Sono fiero di essere come sono”

Elia ha sofferto tanto nella vita, ma ha capito che la positività è la vera arma a nostra disposizione contro gli ostacoli della vita. Ci ha mandato un suo testo per raccontarci come ha deciso di affrontarli. 

 

Non so come descriverlo o come dirlo in maniera giusta, ma cavolo io sono felice di essere così.

Non mi importa della sclerosi, di avere questa malattia degenerativa. Io sono maledettamente felice di essere quello che sono, anche con la malattia.

Se qualcuno mi chiedesse cosa vorrei di diverso nella mia vita risponderei: nulla! Non si tratta semplicemente di desiderare qualcosa in meno, ad esempio la malattia, no, si tratta di essere orgogliosi per quello che si è, anche rispetto alle altre persone.

Non mi importa se d’estate con 39 gradi fuori sto letteralmente morendo perché è come se c’è ne fossero 50, trasudo litri e litri di acqua morendo di fatica ma, cavolo, continuo a lavorare e a non battere ciglio.

Mi ritengo fottutamente fortunato. Ne ho passate così tante che posso dire anche “fanculo” io continuo così e nulla mi potrà fermare. Non riesco a smettere di sorridere, sono colmo di felicità, spesso mi abbatto, ma cavolo se trovo sempre la forza di rialzarmi. Ho dovuto imparare da piccolo soffrendo molto ma ne è valsa la pena. Vivere bene da soli, soprattutto vivere bene con se stessi è il principio di tutto. Accettarsi senza farsi abbattere dagli ostacoli ma superandoli con grande stile aggiungerei, questo è quello che mi rende felice e maledettamente orgoglioso di me stesso.

La depressione non fa parte del mio vocabolario. L’ho conosciuta ma mi è servita anche per capire che a volte è meglio perdere per uscirne vincente dopo. Penso che non ci sia nulla di più stimolante e che mi rende felice di affrontare sempre ogni fatica senza arrendermi. Sì, a volte si perde, ma ricordiamoci che anche se abbiamo perso, significa che almeno ci abbiamo provato. Questa cosa spesso si sottovaluta.

Chi non fa nulla non sarà mai né vincente né perdente, sarà solo un entità astratta senza una vera coscienza. Si tende a dare le colpe ad altri pur essendo noi stessi colpevoli dei nostri fallimenti. Rendersi conto dei propri sbagli, dei propri fallimenti, dà la forza per essere sempre migliori.

È un percorso di vita molto duro, siamo messi alla prova ogni giorno, costantemente, ma è quello che portiamo a casa a renderci felici. Non importa la destinazione da raggiungere, importa il percorso che si fa per raggiungerla. C’è chi deve lottare di più e chi meno, ma siamo costantemente in lotta con la nostra amica, indipendentemente dalla gravita lei purtroppo è la stessa per ognuno di noi. 

La felicità non è poi cosi difficile da trovare, è difficile per chi non ha la volontà di ritrovarla nel quotidiano. Chi, incontrando persone che fanno in modo di riaccendere quella passione consumatasi dalla depressione, chi nei piccoli gesti di ogni giorno. Bisogna solo trovare la volontà di volerlo vedere. 

La positività è alla portata di tutti, ci vuole tanta tenacia e forza di volontà. E anche se spesso perdiamo, ci stiamo pur sempre provando 🙂

C’è chi mi definisce un bimbo, un immaturo, mentre c’è chi come me vede solo una persona che ha voglia di sorridere sempre anche ai problemi, perché affrontarli con il sorriso è meglio. Non è immaturità, solo un modo alternativo per affrontare la vita 😀

E chi almeno una volta nel nostro grande percorso non si è preso in giro da solo io credo che ci siamo passati tutti. Mai smettere di essere se stessi, e anche con fatica sempre essere fieri di noi stessi e dei nostri piccoli passi fatti giorno dopo giorno!

Elia

Se anche tu vuoi raccontare e condividere la tua storia su questo blog, scrivici!

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13 commenti

  1. Grandissimo
    Bravo, sei un esempio!
    Chi lotta ogni giorno come noi ha una marcia in più.
    Deboli nel fisico ma grandi nell’anima.

  2. Ciao anche io come te sono uno dei tanti ammalati di sclerosimultibla ci loto da molti anni .per l’esattezza sono 20 anni che ci cobato mi è stata dianiosticata nel 1999 avevo 28 anni oggi ne ho quasi 50 ma non è stato facile ed ora sono veramente stanco mi sto aredendo

    • Non mi sento nella posizione da poter giudicare questa reazione, e capisco bene questa sensazione. Ti confesso che spesso volevo arrendermi, non per il fatto della fatica, più per una serie di eventi che mi e crollata addosso, lotto da sempre, in pratica non ho fatto altro sin da piccolo, devo molto a mia madre che mi ha regalato questo modo di vedere il mondo. Certo subire un’ operazione a soli 3 mesi di vita e essere cosi ora grazie al neurologo che mi ha salvato pensavo che nulla mi potesse più distruggere. Io la prendo sul ridere, pensare che al momento della diagnosi al neurologo di Bolzano ho tirato un sospiro di sollievo perché ero preoccupato di avere un problema alla spina dorsale, scherzosamente dissi a mia mamma che visto che mi stavo annoiando ho pensato bene a ravvivare il tutto con la sm… E’ estremamente difficile spiegare questo concetto, perchè la sm può essere spietata ci si abbatte spesso e quando fa caldo si muore letteralmente, e la fiacchezza torna a bussare alla porta. Io ho commesso molti sbagli, non riesco a non provare con tutto me stesso di affrontare tutto con positività. Spesso mi hanno definito un ragazzino immaturo, c’è chi mi ha detto che non sono uomo, è vero non mi comporterò mai in maniera comprensibile ai altri perché vedo il mondo a modo mio. Non so più neanche contare le lacrime versate perché sono davvero tante, ma arrendersi sarebbe sbagliato primo per me stesso e poi perché ci sono molte persone che tengono a noi e in parte sforzo vale solo la pena solo per loro. E’ una lotta costante e non so come sarà il mio futuro, come sarà tra 20 anni, so solo quello che sono ora, mi vivo ogni singolo momento, senza pensare al futuro perché il futuro é sia vago, che variabile, a seconda delle scelte che prendiamo. L’unica cosa che vorrei dirti è quello di non arrenderti, non sai mai cosa può capitare di bello 🙂 E poi, 50 anni si é ancora più che giovani 🙂

  3. Bravissimo! La reazione migliore! Anche io mi comporti proprio come te e mi sento fortunata rispetto ad altre persone che vivono, anche da sani, con tristezza e amarezza. Noi abbiamo la prospettiva e la bilancia: vediamo le cose davvero importanti e diamo il giusto peso a tutto.
    Avanti così!!!!

  4. Giancarlo Tradigo Reply to Giancarlo

    Continua a non mollare Elia io da 2 anni ho la Mielite che è la sorella della Scherosi Multipla con lesione midollare T1D7 con dolori e bruciori continui e intestino e vescica iperattiva la mia vita è un inferno non esistono cure i farmaci per il dolore neuropatico uso il Lirica fa poco o nulla spero nelle cellule Staminali dove ne ha parlato nei giorni scorsi il ricercatore Marco Onorato dell’università Di Pisa speriamo nel buon Dio.

  5. Sì concordo con tutti voi a pienooo ooo l importante è andare avanti
    Ha denti stretti. Perché la vita è bellissima e bisogna viverla appieno ooo. Ha me questa malattia non fa paura. Ho imparato ha conviverci ed allo stesso tempo non pensarci.

  6. invidio la tua forza. Sì io a parole sono forte ma… di certo non riesco a dire/pensare di essere contenta di quello che sono le limitazioni che ho sono parecchie- Si però anche se non sono contenta non mollo, quello NO.

  7. E’ vero quello che dici. E’ un prendersi in giro. E ci vuole molta forza di volontà per essere felici nonostante questa consapevolezza.

  8. Ho sentito dire da qualcuno che “si vive solo dopo che si è morti un po’ “… il dolore può insegnare chi (veramente) siamo.
    Elia, dici che sorridi a te stesso, evidentemente ti piaci 😉 E’ grande traguardo.

    Poi, anche a me spesso dicono che a volte sembro un bimbo un po’ strano e burlone… e io rispondo sempre “SANO DI MENTE SARA’ LEI!” 😉

    Avanti così… grazie Elia per il racconto.

    Deiv

  9. Ti invidio molto… io non ho le stesse tue forze… credi che l’amore di qualcuno possa aiutare? Tu lo hai trovato? C’è stato qualcuno che ti ha dato forza nel tuo cammino? Io a volte mi sento sola e non è facile affrontare le cose da soli…

  10. Mena de bellis Reply to Mena

    Avrei preferito avere un tumore, almeno avrei avuto una possibilità di cura… Con la s.m. non c’è via d uscita, si può solo ed inevitabilmente peggiorare…. A me ha colpito che avevo 12 anni, oggi ne ho 40 e sono stata sempre ottimista, ma ora mi ritrovo ad essere brutalmente realista.. Gambe bloccate del tutto e non riuscire più neanche ad alzarsi dal letto se non con l aiuto di una gruetta idraulica…. Spero di morire prima dei miei genitori se no sono cavoli amari

  11. Bellissima testimonianza , mi riconosco in ogni parola che hai scritto..continua così 🙂 in bocca al lupo per tutto !

  12. Non so
    Io mi sono ammalata di sm a 18 anni
    Ne ho 52, vivo sola da 13 (con 2 gatti da qualche mese)
    Spesso gli animali aiutano più delle persone..
    La “fase” progressiva è devastante..l’ottimismo e il coraggio sfumano
    Vivo in città, forse se vivessi al mare le cose funzionerebbero diversamente..
    Chi può dirlo

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