Mi chiamo Giuseppe, ho 27 anni e sono un volontario dell’AISM di Potenza.
Sono entrato in Associazione, un anno e mezzo fa grazie a Ida che me l’ha fatta conoscere meglio come è oggi. Mia madre ha la SM, ma da quando non ha più frequentato la Sezione, me ne ero allontanato anche io. Ho iniziato costruendo casette per il presepe per il mercatino di Natale. Me ne stavo chiuso nella sala proiezioni della sede e piano piano ho iniziato a conoscere tutti quelli che facevano parte dell’Associazione, li osservavo e mi facevo conoscere.
Poi ho subito smesso di starmene in disparte, volevo essere parte attiva e così iniziai a promuovere le mie idee per uscire dalla se pur utilissima monotonia dei servizi e della solita raccolta fondi.
Sapevo che l’obiettivo primario era quello di trovare le persone con SM, conoscerle, conoscere i loro problemi per poter dar loro sostegno. Abbiamo cominciato a organizzare convegni in giro per la provincia, e così ho conosciuto medici, nuove persone alcune delle quali avevano la SM altre che la vivevano in maniera indiretta, ognuna con problematiche diverse, e già il fatto di potersi confrontare di poterne parlare è stato utile per tutti medici e pazienti. Poi c’è stato il coinvolgimento di alcuni di questi in associazione e si sono attivati per altre manifestazioni di sensibilizzazione, tra cui lo spettacolo, la giornata dello sport, due concerti, il corso sul volontariato per le scuole superiori. Sono tante le cose che si possono fare come volontari. 10 ragazzi possono fare poco per le circa 400 persone con SM della provincia di Potenza, ma se riusciamo a sensibilizzare e coinvolgere altre persone riusciamo ad aiutare molte più persone.
Anche io ho la SM, l’ho scoperto un anno e mezzo fa. Una mazzata tremenda. Dopo una vita spesa ad aiutare mia madre ora anche a me, che dovevo essere ripagato dei miei sacrifici.
Beh sapete che vi dico, che lo scoraggiamento è durato 10 minuti, mi sono rimboccato le maniche come ho sempre fatto e sto continuando a combatterla la SM, e non la combatto più solo per mia madre o solo per me, ma la combatto per tutti, perché quello che può far star bene me, può far star bene tutti quelli come me.
Sono il portiere della squadra di calcio a 5 dell’Università, l’anno scorso abbiamo vinto il campionato di serie D, quest’anno abbiamo fatto quello di C2 e per poco non ci siamo qualificati alle finali del torneo Nazionale delle Università. Ho viaggiato, lavoro, sto continuando a studiare, ho girato un corto con l’Università della Basilicata sulla disabilità, sono diventato Segretario dell’AISM di Potenza e faccio parte del Gruppo Young. Faccio più cose di quante ne abbia mai fatte in vita mia da quando ho la SM. Mi sento più forte di prima.
Poi c’è l’amore. Già l’amore, qualcosa che quando sei debole ti fa sentire invincibile, ma ti fa sprofondare quando va via facendoti ripiombare addosso tutte le paure e le insicurezze di una vita incerta. La vita appunto che però deve sempre continuare, nella gioia e nel dolore, non possiamo mai mollare, e la forza la troviamo solo dentro di noi e da nessun’altra parte.
A voi che leggete voglio lasciare un messaggio: credete sempre in voi stessi, nei vostri sentimenti, vivete la vita al massimo delle vostre possibilità per tutto quello che vi presenta, e se le cose non dovessero andare bene abbiate sempre il coraggio di riprovare, in maniera diversa, ma non lasciatevi mai fermare da niente e da nessuno!
Grande Peppe, continua così!
E’ stato un vero piacere leggerti, analogamente conoscerti e camminare insieme in quel di Roma, Genova e Lucignano.
Prima o poi tornerò anche a Potenza: prenota da Mimmo il Ciclista o Il Gazebo! 😀
Grazie a te Gigi 😉 Anche per me è stato un piacere conoscerti e condividere tutte queste esperienze. Inutile dirti che sarai sempre il ben venuto a Potenza 😉 Un abbraccio
Ciao Giuseppe.. Quello che hai scritto ispira molta carica 🙂 e’ stato un piacere leggerlo! In bocca al lupo per tutto!
Grazie Romilda 🙂 Sono felice che ti abbia trasmesso molta carica 🙂 Crepi 😉
GRAZIE per questo bellissimo post.Anch’io ho la SM,diagnosticata da poco, come mia madre e ammetto che all’inizio non e’ stato facile,ma non la vivo come una maledizione. E’ l’inizio di un nuovo percorso tutto da scoprire.Un grande augurio per tutto
Grazie a te Valeria 🙂 Sono felice che non la vivi come una maledizione. Io la vivo come una rivincita, e come la possibilità di non essere sconfitto, ma di poterla sconfiggere! Grazie e un grande augurio anche a te! 🙂
GRAZIE GIUSEPPE
LE TUE PAROLE DONANO A CHI LE LEGGE, UN SENSO DI VIVERE LA VITA A PRESCINDERE SE LA PERSONA E’ IN SALUTE O AMMALATA.
GRAZIE.CHE DIO TI BENEDICA.
ALDO
Grazie mille a te Aldo perle belle parole! 🙂
Grazie Giuseppe per queste parole da te scritte. Anch’io ho la SM, diagnosticata da uan ventina di giorni, ed anch’io penso che bisogna andare avanti comunque e sempre, SENZA PAURA e credendo sempre in noi stessi, a prescindere da tutto. Nulla dovrà toglerci il sorriso, anzi, dobbiamo apprezzare di più tutto ciò che la vita ci offre. E se poi qualche volta dovremo provare più volte per riuscire a fare qualcosa…ci riproveremo fino a farla!
Un abbraccio a tutti voi/noi.
Grazie a te Aro per aver letto e commentato il mio post 🙂 Avanti senza paura che la nostra vita, anche con la SM, è una vita tutta da vivere! 😉