Storie per un mondo libero dalla sclerosi multipla

#Giovanioltrelasm 2017: insieme si può!

“Posso!”
“Non puoi, non puoi, NON PUOI!!!”
“Potrei svolazzare per questa stanza con gli occhi chiusi!”
“Ok, signor fanfarone, dimostralo!”

“L’hai voluto TU!”

Sì, ok, non sono mie (un po’ forse ormai sì, visto che conosco Toy Story a memoria… letteralmente… tutto… dalla prima battuta all’ultima… già…), ma mi piaceva utilizzare queste frasi come incipit per il post di questo convegno con video finale annesso.

Per i più sani (non parlo di SM, parlo proprio mentalmente! :P) che non ricordano la scena, questo dialogo è nel pezzo in cui Woody sfida Buzz ad aprire le ali di “lega terillio-carbionica” e spiccare il volo nella stanza di Andy.

Buzz, che è a tutti gli effetti “solo un giocattolo” ma non ha ancora realizzato di esserlo, crede fortissimamente di poter volare. Noncurante del fatto di avere l’apertura alare di un piccione e il corpo di un cinghiale, avendo come unica convinzione il suo motore, prende la rincorsa, rimbalza sulla palla-Pixar e per qualche secondo vola davvero, (o “cade con stile”, come preferite). Poi si attacca al lampadario e inizia a creare una forza centripeta che anche la Cristoforetti sboccherebbe, ma è finzione e loro sono giocattoli: è un’altra storia.

Al Convegno GiovanioltrelaSM abbiamo visto e vissuto questo salto nel vuoto dal vivo: chi di voi era titubante nel venire o meno a Roma? Quanti hanno per un secondo pensato di non riuscire a farcela per il troppo carico emotivo? Quanti non hanno desistito e hanno continuato a viverlo per quello che era, allontanando dalla faccia le mani a coppino per poter vedere il mondo con occhi nuovi?

Qualche membro dello staff lo ha fatto, lo abbiamo visto, scoprendo di riuscire a creare “brividabadibidi” (sì, oggi sono una cit. vivente… scusate!) a tutta una plenaria da 400 persone, emozionandosi sul palco ma continuando a crederci senza paura.

Ma se ci riflettete lo abbiamo fatto un po’ tutti. Decidere di esserci, decidere di condividere la propria storia, decidere anche solo di essere un po’ più informati nonostante le paure, le stanze buie in cui ogni ombra genera dei mostri, nonostante la mente che ci da contro, esserci e decidere di restare è stato l’inizio di una dimostrazione che durerà tutta la vita: credere davvero di poter fare un qualcosa è ciò che serve per poter riuscire a farcela.

Godetevi il video e portate dentro di voi queste sensazioni pazzesche che solo il Convegno Giovani riesce a dare!

2 risposte

  1. Purtroppo quest’anno non ho potuto partecipare al Convegno in quanto sono una “veterana”, ho visto il video e ho pianto. Sono stata a due convegni e credetemi,sono state le esperienze che mi hanno permesso di aprirmi di più alla malattia, iniziare a parlare di lei, affrontarla, gestirla, viverla ogni giorno. Non è retorica quando si dice che il Convegno, ti permette di sentirti meno solo “(ah ma allora non sono solo io a sentirmi cosi”, pensi ). Grazie ragazzi per l’impegno che ci mettete. Spero di poter essere dei vostri nel 2018! Un abbraccio

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