Una grinta che non sapevo neanche di avere

 

La storia di Adele e della grinta che ha tirato fuori per affrontare la vita di tutti i giorni con una nuova compagna: la sclerosi multipla. Nei momenti più difficili e bui, viene fuori una forza che non si sapeva di avere.

“Hai la sclerosi multipla”. Una frase fatta di 4 semplicissime parole, ma che colpisce come un fulmine al ciel sereno. C’è chi ha reagito col dirsi “Io??!? Perché proprio a me?!?? Eppure stavo bene!” e chi “finalmente ho una diagnosi”. Poi le domande “andrò a finire sulla sedia a rotelle?”, “riuscirò ad essere autonoma?”, “le persone mi capiranno o mi eviteranno?”.

Con piccoli passi hai incominciato ad entrare in questo mondo sconosciuto e pieno di punti di domanda. Leggevi e ti confrontavi con gli altri.
All’inizio per quasi tutti noi è andata cosi: siamo riusciti a conoscerla, capirla e sopratutto a combatterla.

La cosa più difficile è conviverci e sapere che “Lei” quando è silenziosa ti è lontana e che quando invece è rumorosa ti è accanto. Nei giorni particolarmente “rumorosi” è difficile rimanere tranquilli, perché sai già che sarà una giornata difficile e complicata. Cerchi così di nascondere ciò che stai provando, perché le persone non vogliono intorno gente che si lamenta.

La vita è una grande sfida e con la sclerosi multipla lo è ancora di più perché è “invisibile”.

Ciò che senti tu a volte non riesci neanche a spiegarlo.

Pensavo di essere una persona debole e piena di paure, invece ho tirato fuori una grinta che non sapevo neanche di avere.

Ora vivo giorno dopo giorno apprezzando le piccole gioie quotidiane, le emozioni e le persone che amo. Eh sì: uno dei miei punti di forza sono proprio loro, le persone che mi vogliono bene e che amo con tutta me stessa. Ah, dimenticavo: sono anche gemella, ma lei fortunatamente non la sclerosi multipla.

Mi auguro per tutti noi una cura, che possa non solo farci stare meglio e avere giorno serenità, ma che metta definitivamente la parola fine a questa malattia. 

Un abbraccio forte a tutti!

Adele

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9 commenti

  1. Brava Adele,questo è lo spirito giusto.
    In bocca al lupo!

  2. Ciao Adele, ho provato anche io la spiacevole sensazione di ricevere questo “fulmine a ciel sereno” qualche mese fa. Da allora la mia vita è cambiata, mi sono posta tutte quelle domande che ci si pone in questi casi, ho sofferto e continuo a farlo. Non l’ho accettata, ma le ho dato un nome e la sento sempre accanto a me anche quando è silente; in definitiva piano piano lei ed io impareremo a convivere e troverò la forza di non lasciarmi sopraffare da lei. Hai ragione quando dici che dobbiamo vivere giorno per giorno apprezzando le piccole gioie quotidiane e facendo delle persone che ci amano il nostro punto di forza! Spero che presto trovino un modo di bloccarla in via definitiva, se non proprio curarla! Ti abbraccio e auguro buona fortuna a te, a me e a tutti quanti noi!

    • Ciao Alessandra, io ci ho messo un po’ di tempo prima che l’accettassi anche perché conviverci non è facile… mi farebbe piacere parlare con te e aiutarti ad accettarla… un abbraccio

    • Ciao Alessandra, ci è voluto tempo anche per me per accettare la patologia… non è stato facile ma basta avere la capacità di conoscerla e ascoltare il proprio corpo. Mi farebbe piacere parlare con te e ascoltare la tua storia. Un abbraccio e se ti va che ti lascierò il mio indirizzo e-mail/Facebook.

  3. Ciao Alessandra, non so se visualizzerai la mia risposta ma volevo dirti che anche per me non è stato facile… ho dovuto imparare a conviverci e ad ascoltare il mio corpo. Mi piacerebbe ascoltare la tua storia. Se ti va scrivimi e ti darò i miei riferimenti.

  4. Ciao Adele, certo che mi fa piacere! Lasciami pure il tuo indirizzo mail/Facebook così posso contattarti 🙂

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