Ciao sono Max

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Ognuno di noi ha un proprio cammino nella vita, fatto di grandi sorrisi e di piccole tristezze, di immense gioie e dolori, di grandi conquiste e di sconfitte. Questo è più o meno l’inizio di questo mio cammino. Questi sono alcuni passi della mia vita con la SM. Mi chiamo Massimiliano, ho 31 anni, convivo con la sclerosi multipla dall’età di 17 anni.

Nel momento della diagnosi non riuscivo a realizzare cosa mi stava accadendo, né volevo farlo più di tanto. Pur facendo mille esami e controlli, non mi facevo molte domande. Certo, mi rendevo conto che in me “QUALCOSA” non andava, ma non m’interessava approfondire quel “QUALCOSA” e soprattutto dargli un nome. Diciamo che stavo “BENE” cosi. Il sol pensiero di sapere il nome di quel “QUALCOSA” mi spaventava un sacco. E poi, ero un semplice ragazzino che viveva la sua spensierata adolescenza con il sorriso stampato sul viso, con una grandissima voglia di vivere la vita in tutto il suo splendore, con una voglia matta di divertirsi, di cantare, di ballare e con un’ infinità di sogni nel cassetto. Avevo soltanto 17 anni quando per la prima volta ci siamo incontrati Io e Lei. Da quel giorno è entrata a far parte della mia vita e non mi ha più abbandonato

In quel periodo ho avuto la grande fortuna di avere al mio fianco persone speciali, tra queste in particolar modo la mia famiglia ed i miei amici. Loro mi hanno dato: attraverso la loro consapevolezza ed intelligenza, tanta forza ed hanno vivamente creduto in me e per questo motivo non ho mai rinunciato a vivere appieno la mia vita. Grazie a loro comportamento e al loro modo di non farmi sentire “diverso” da altri, tutto quello che mi ero preposto di fare nella VITA l’ho fatto, cercando in tutti i modi di compierlo al meglio. Il tutto sempre consapevole del fatto che quel “QUALCOSA” dentro di me mi avrebbe fatto compagnia, nel bene e nel male.
“Avevo un sogno”. Arruolarmi e combinazione dopo un mese dalla diagnosi ricevo la chiamata alle Armi per espletare in servizio Militare di Leva. Per dare vita al mio sogno avevo tenuta nascosta la malattia. Avrei dovuto comunicare immediatamente il mio stato di salute agli organi competenti; ma non l’ho fatto perché a diciotto anni ci si sente immortali e nella mia ingenuità ero certo di poter svolgere al meglio il mio servizio, come effettivamente è stato. Il solo pensiero di non poter adempiere ai doveri che il mio Stato impone, mi faceva sentire un invalido, un emarginato. Credevo e credo saldamente e profondamente nei valori che la divisa rappresenta, nella Patria, e nel prestigio che comporta l’indossare un’uniforme. E nel dicembre del 1999 mi sono arruolato.
Durante il servizio di leva ho partecipato ad alcuni concorsi per poter continuare la mia carriera militare, omettendo di comunicare la mia malattia. Dopo essere risultato vincitore di concorso sono diventato Volontario in Ferma Breve per la durata di ulteriori tre anni. Durante questo periodo ho partecipato a diverse Operazioni di Pace in teatri impegnativi quali Albania, Kosovo e Afghanistan, svolgendo al meglio i miei compiti, onorando la mia divisa e il mio Paese.
Nuovamente vincitore di concorso, nel 2004 si è avverato il sogno della mia vita: l’arruolamento nell’Arma come Carabiniere in ferma volontaria per la durata di quattro anni. Mi sentivo un ragazzo realizzato, in tutto e per tutto. Avevo raggiunto i miei obiettivi e ciò che mi ero preposto di fare nella vita si era concretizzato a tal punto da farmi dimenticare completamente il fatto di esser affetto da una patologia non indifferente.
Nel gennaio 2008, dopo quattro anni di servizio e di esperienze indimenticabili, arrivò il giorno che mi avrebbe permesso di diventare un Carabiniere in servizio permanente. Durante la visita medica si accorsero però che in me c’era “QUALCOSA” che non andava; la patologia si era infatti risvegliata colpendomi alle gambe, causandomi dei problemi di scoordinamento nella deambulazione. Quindi era arrivato il momento di dare un nome a quel “QUALCOSA”. Sclerosi Multipla”.
Dopo un anno di convalescenza venivo riformato e collocato in congedo definitivo. Questi purtroppo sono i regolamenti. E così a malincuore, ho dovuto rinunciare al mio sogno. E’ stato un brutto periodo e la cosa più brutta non è stata il dover venire a conoscenza del nome di quel “QUALCOSA”, ma il dover lasciare la divisa. Il veder crollare il mio sogno. Per questo motivo non vi nascondo che ho attraversato un brutto periodo di depressione ed buffo pensare che questo è saltato fuori dopo circa 9 anni dalla diagnosi.
Sapevo però che dovevo assolutamente dare una svolta alla mia vita. E visto che, nonostante la Sclerosi Multipla, mi ero spinto ben oltre le mie aspettative e quelle di molte altre persone, sicuramente potevo spingermi verso un qualcosa ancor più vicino ai miei desideri, ed ho pensato che se hai voglia di fare una cosa la fai. Mi sono detto: “Massimiliano deve andare avanti..!!!” In fondo con l’Esercito e i Carabinieri e con tutta la Sclerosi Multipla sei riuscito a fare delle grandi cose e ce l’hai fatta..!!!”
Quindi avevo deciso che non dovevo arrendermi, scoraggiarmi o buttarmi giù. Avevo capito che non dovevo assolutamente rinunciare ad un qualsiasi cosa. La rinuncia, al sol pensiero mi rende più “invalido” di quanto già sono. Quindi non dovevo mettermi in testa quel solito pensiero negativo che mi tartassava: “Non posso, perché ho la Sclerosi Multipla..assolutamente No..!!!”. Dovevo e devo sempre pensare in modo positivo: “Anche con la Sclerosi Multipla..Io posso..!!!”. Certo mi rendo conto anche del fatto che le cose non cambiano, perché dobbiamo portarcela sempre dietro e di certo non va via. Ma credetemi non c’è soddisfazione più grande nel saper che quel che si è fatto, è stato fatto: “Nonostante la Sclerosi Multipla”.
Nel 2009 sono entrato in contatto con l’AISM. All’inizio, confesso, ero un pò spaventato e questa cosa mi faceva sentire molto a disagio. L’idea di dovermi confrontare e vedere altre persone con Sclerosi Multipla mi mandava in crisi e dentro di me pensavo: “Non bastano i problemi che ho?.. Perché devo subirmi quelli degli altri”. Naturalmente mi sbagliavo alla grande e mi è bastato ben poco per ricredermi. Ed è proprio grazie all’impegno e soprattutto alla fiducia che l’AISM ha nutrito nei miei confronti, arruolandomi si dall’inizio nelle file del “Gruppo Giovani Nazionale con Sclerosi Multipla”e successivamente nella redazione del Blog “Giovani Oltre la SM”. Mi sono reso conto che non si trattava solo di un luogo dove bisogna mettersi solo a confronto tra persone con la stessa patologia o di ascoltare i loro problemi. Ma mi son reso conto di far parte di una grande famiglia pronta a starti vicino in tutto e per tutto a 360 gradi. Proprio come quella famiglia che aveva creduto in me quando avevo 17 anni. Per me è stato come indossare nuovamente una divisa e realizzare di un nuovo sogno. Ancora una volta potevo esser d’aiuto per qualcuno ed in particolar modo potevo aiutare me stesso. Ed oggi posso dire che per me l’AISM conta molto.
Insieme alla mia Sclerosi Multipla ho vissuto molteplici avventure e tante altre ne vivrò. La cosa molto importante che Lei si deve ricordare è che: tra i due, sono Io il Comandante, quello che decide come vivere!!!..Mi auguro che ognuno di voi possa esser il Comandante del proprio cammino. Non fatevi trascinare dagli eventi, prendete in mano le redini della vostra VITA con un sorriso e viaggiate oltre la vostra linea d’ombra..Oltre la vostra Sclerosi Multipla..!!!

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